Sono affetto da distubo bipolare di tipo 2 e sono in stato misto con compromissione cognitiva

Gentilissimi,
sono un ragazzo di 23 anni affetto da disturbo bipolare di tipo 2, con esordio avvenuto circa 6 anni fa e diagnosi effettuata a marzo 2024.
Al momento sono in trattamento con RESILIENT 83 mg x 2 (con litiemia pari a 0.9), DEPAMIDE 300 mg x 2, NORCAPTO 25 mg x 2 e TRITTICO CONTRAMID 150 mg x 1.
In aggiunta a questi farmaci, soffrendo di emicranie di tipo cronico, venendo seguito da un centro cefalee, assumo anche PREGABALIN 75 mg x 1 e al bisogno sintomatici appunto per le cafelee.
Con il mio psichiatra siamo rimasti che avremmo tolto progressivamente il NORCAPTO (in quanto siamo giunti alla conclusione che farmaci sintomatici, come antidepressivi o neurolettici, non facciano altro che destabilizzare ulteriormente il mio substrato biologicamente instabile) e aumentare il DEPAMIDE o addirittura aggiungere anche la carbamazepina.
Mi fido molto del mio psichiatra e lo vedrò a fine mese nuovamente.
Nel frattempo però, la situazione sta andando veramente male, soffro ogni giorno in una maniera incredibile... è un dolore non fisico, che non riesco a descrivere, ma che mi sta uccidendo, e il suicidio come soluzione sta divendando sempre più amico... non voglio più vivere in questa maniera.
Sono uno studente di medicina e chirurgia indietro con gli esami, anche se quelli fatti con voti altissimi, ho sempre avuto un'eccellente performance nello studio, anche se non mi ritengo chissà che cosa (in passato ho fatto anche valutazione del QI con un risultato pari a 126).
Non riesco a studiare e soffro questa cosa in maniera incredibile.
A volte non so neanche se voglio fare più il medico vedendo alcune persone che sono veramente cattive e fanno venire il vomito.
Sento nella mente come se arrivassere delle "perturbazioni" che fanno saltare in aria tutti i piani che faccio, come ho detto soprattutto nello studio; non riesco a essere lineare e costante.
Ho costantemente questa angoscia adosso di non aver studiato bene, di non essere all'altezza, di fare schifo.
Ho costantemente la convinzione che andrò a finire per strada, come un senzatetto.
Ho costantemente paura che i gatti della colonia di cui mi prendo cura possa soffrire o stare male e questa sensazione è amplificata in generale al mondo animale, è come se sentissi la sofferenza degli animali che finiscono ai macelli (sono diventato vegetariano infatti).
Il suicidio putroppo sta veramente diventando una possibile e concreta soluzione a eliminare tutta questa grossa sofferenza.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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Utente
Utente
Se è normale "stare male" aspettando che i farmaci facciano effetto? Se io di mio posso fare qualcosa? Se c'è qualsiasi cosa che possa fare pur di stare meglio o bene?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Penso che le sia stato già detto che deve attendere gli effetti della terapia e sottoporsi a controlli periodici per valutarne l’andamento.

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