Sentire e vedere spiriti , instaurare dei dialoghi veri e propri con loro, che tipo di disturbo è?
Buonasera,
scrivo per un consulto in ambito psichiatrico.
Nello specifico, il soggetto interessato è mio nonno.
88 anni.
Gode di perfetta salute.
A seguito della morte di mia nonna e (nello stesso anno) del fratello, ha iniziato a manifestare dei comportamenti strani.
Sente e parla con degli spiriti (a suo dire) con i quali instaura dei veri e propri dialoghi.
Dialoghi che spesso presentano dei tratti perversi.
Inoltre, questi spiriti gli parlano male della moglie deceduta.
Abbiamo fatto una visita neurologica e ne è uscito perfetto.
Che soluzioni possono esserci?
Grazie per l’attenzione.
scrivo per un consulto in ambito psichiatrico.
Nello specifico, il soggetto interessato è mio nonno.
88 anni.
Gode di perfetta salute.
A seguito della morte di mia nonna e (nello stesso anno) del fratello, ha iniziato a manifestare dei comportamenti strani.
Sente e parla con degli spiriti (a suo dire) con i quali instaura dei veri e propri dialoghi.
Dialoghi che spesso presentano dei tratti perversi.
Inoltre, questi spiriti gli parlano male della moglie deceduta.
Abbiamo fatto una visita neurologica e ne è uscito perfetto.
Che soluzioni possono esserci?
Grazie per l’attenzione.
[#1]
Sente e parla e chiama queste cose a cui lui si rivolge e a cui attribuisce quello che sente "spiriti". Non è che "parla con gli spiriti", giusto per precisione, che può sembrare irritante ma aiuta poi a capire.
Quando ci sono situazioni come queste va valutato ll fatto che la persona ne soffra o no, che questo interferisca con i suoi comportamenti e quello che desidera fare, perché se la cosa è iniziata in tarda età probabilmente c'è una base legata ad una situazione cerebrale nuova, o maturata nel tempo (la cosa più comune è una degenerazione ischemica, ma anche emorragie a lento accumulo come quella subdurale cronica, o altro).
Un esame neurologico, visto che probabilmente poi qualche accertamento di quel tipo sarebbe indicato, forse è il primo passo utile. Però, questo è in teoria, perché parliamo di una terza persona.
Quando ci sono situazioni come queste va valutato ll fatto che la persona ne soffra o no, che questo interferisca con i suoi comportamenti e quello che desidera fare, perché se la cosa è iniziata in tarda età probabilmente c'è una base legata ad una situazione cerebrale nuova, o maturata nel tempo (la cosa più comune è una degenerazione ischemica, ma anche emorragie a lento accumulo come quella subdurale cronica, o altro).
Un esame neurologico, visto che probabilmente poi qualche accertamento di quel tipo sarebbe indicato, forse è il primo passo utile. Però, questo è in teoria, perché parliamo di una terza persona.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 318 visite dal 04/11/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.