Come posso stare vicino a persona che mostra sintomi di dismorfismo
Buongiorno,
mi frequento da un po' con un ragazza che sta affrontando un percorso di terapia per depressione e ansia e da qualche mese manifesta sintomi di quello che credo essere dismorfismo.
Trova ciclicamente difetti impercettibili nel fisico (capelli, viso ad esempio) e ingigantisce il problema in modo spesso ossessivo e quasi paranoico.
Si scatta molte foto e chiede opinioni e non so davvero più come comportarmi.
Nonostante dica che non ha nulla che non va, sia quando lo faccio in modo pacato che in modo più deciso, non sente ragioni e se la prende anche con me o si isola.
Vista la situazione che sta affrontando al momento, dirle che ha un altro problema e che dovrebbe parlarne al suo terapista (cosa che forse già sta facendo non so) credo possa essere rischioso, ma lo farò col giusto tatto a poco a poco tuttavia vorrei capire che atteggiamento dovrei adottare (ignorare ed evitare di fornire risposte quando mi chiede opinioni a conferma delle sue teorie sul suo aspetto oppure negare che ha dei difetti o non so).
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
mi frequento da un po' con un ragazza che sta affrontando un percorso di terapia per depressione e ansia e da qualche mese manifesta sintomi di quello che credo essere dismorfismo.
Trova ciclicamente difetti impercettibili nel fisico (capelli, viso ad esempio) e ingigantisce il problema in modo spesso ossessivo e quasi paranoico.
Si scatta molte foto e chiede opinioni e non so davvero più come comportarmi.
Nonostante dica che non ha nulla che non va, sia quando lo faccio in modo pacato che in modo più deciso, non sente ragioni e se la prende anche con me o si isola.
Vista la situazione che sta affrontando al momento, dirle che ha un altro problema e che dovrebbe parlarne al suo terapista (cosa che forse già sta facendo non so) credo possa essere rischioso, ma lo farò col giusto tatto a poco a poco tuttavia vorrei capire che atteggiamento dovrei adottare (ignorare ed evitare di fornire risposte quando mi chiede opinioni a conferma delle sue teorie sul suo aspetto oppure negare che ha dei difetti o non so).
Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.
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"Nonostante dica che non ha nulla che non va, sia quando lo faccio in modo pacato che in modo più deciso, non sente ragioni e se la prende anche con me o si isola."
Dare risposte è un modo per alimentare la domanda, se il problema è quello che Lei ipotizza. Ovviamente chiunque si comporterebbe come fa Lei, per poi accorgersi che qualcosa non quadra.
Far notare alle persone che c'è un problema significa aprire la via alla eventuale soluzione. Del resto, non facendolo, come Lei stesso descrive si arriva a scontri e litigi, quindi non è che questo eviti qualcosa, semplicemente produce quel tipo di scompenso che il meccanismo inevitabilmente induce.
Però tutto questo è un ragionamento ipotetico su un ipotetico problema, per cui il terapeuta è giusto che sappia queste cose. Non so se la persona non gliele riferisce. Lei può anche chiedere se può comunicare col terapeuta, non è una cosa strana in generale. Molti riportano aspetti cruciali che i pazienti avrebbero taciuto, e se il paziente è d'accordo che la persona partecipi in qualche modo, anche unilateralmente (senza avere di contro informazioni), il terapeuta può valutare se la cosa è fattibile e opportuna.
Dare risposte è un modo per alimentare la domanda, se il problema è quello che Lei ipotizza. Ovviamente chiunque si comporterebbe come fa Lei, per poi accorgersi che qualcosa non quadra.
Far notare alle persone che c'è un problema significa aprire la via alla eventuale soluzione. Del resto, non facendolo, come Lei stesso descrive si arriva a scontri e litigi, quindi non è che questo eviti qualcosa, semplicemente produce quel tipo di scompenso che il meccanismo inevitabilmente induce.
Però tutto questo è un ragionamento ipotetico su un ipotetico problema, per cui il terapeuta è giusto che sappia queste cose. Non so se la persona non gliele riferisce. Lei può anche chiedere se può comunicare col terapeuta, non è una cosa strana in generale. Molti riportano aspetti cruciali che i pazienti avrebbero taciuto, e se il paziente è d'accordo che la persona partecipi in qualche modo, anche unilateralmente (senza avere di contro informazioni), il terapeuta può valutare se la cosa è fattibile e opportuna.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 2 visite dal 29/10/2024.
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