Procrastinazione dello studio
Salve, sto assumendo per un disturbo ansioso-depressivo escitalopram da 20 mg, una volta al giorno.
Devo dire che sto molto meglio, i pensieri ossessivi si sono quasi del tutto azzerati, l’unico elemento fastidioso che permane è il senso di ovattamento mentale e sensazione di vivere in un sogno, che mi compare sopratutto nei momenti di socialità, quando fuori cala il sole ed è buio.
L’unica cosa che mi fa passare questo senso di stordimento è l’assunzione di alprazolam.
A vostro parere la terapia è giusta?
Inoltre ultimamente sto riscontrando un problema, come un blocco nello studio, sono sempre stata una ragazza che procrastinava il dover studiare, riducendomi all’ultimo minuto, solo che, ultimamente è come se quella poca motivazione che avevo fosse completamente svanita.
Mi domando se si tratti semplicemente di pigrizia o se possa essere legato a un quadro di difficoltà di concentrazione.
Questo mio secondo problema, potrebbe essere anche di competenza dello psichiatra?
Devo dire che sto molto meglio, i pensieri ossessivi si sono quasi del tutto azzerati, l’unico elemento fastidioso che permane è il senso di ovattamento mentale e sensazione di vivere in un sogno, che mi compare sopratutto nei momenti di socialità, quando fuori cala il sole ed è buio.
L’unica cosa che mi fa passare questo senso di stordimento è l’assunzione di alprazolam.
A vostro parere la terapia è giusta?
Inoltre ultimamente sto riscontrando un problema, come un blocco nello studio, sono sempre stata una ragazza che procrastinava il dover studiare, riducendomi all’ultimo minuto, solo che, ultimamente è come se quella poca motivazione che avevo fosse completamente svanita.
Mi domando se si tratti semplicemente di pigrizia o se possa essere legato a un quadro di difficoltà di concentrazione.
Questo mio secondo problema, potrebbe essere anche di competenza dello psichiatra?
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"Mi domando se si tratti semplicemente di pigrizia o se possa essere legato a un quadro di difficoltà di concentrazione."
Il modo in cui si pone il problema non è chiaro. Ovvero: cosa cambia se è una cosa o l'altra ? Sempre rimane come manifestazione il fatto di non mandare avanti lo studio.
Il modo in cui si pone il problema non è chiaro. Ovvero: cosa cambia se è una cosa o l'altra ? Sempre rimane come manifestazione il fatto di non mandare avanti lo studio.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Come pensavo, un'impostazione ossessiva. Che In realtà, se ben vede, non è che parte da dei presupposti sensati, anzi li crea dopo. Se io mi pongo insistentemente una domanda, "dopo" si crea un perché, che non c'è mica alla base. Se mi chiedo se prendere un autobus o l'altro per arrivare in un posto, alla fine verrà fuori che uno è giusto e uno è sbagliato, e invece sono validi entrambi.
In questo caso, si crea un problema, cioè che se è concentrazione allora ci può essere una soluzione (e nell'altro caso invece no ?) che è un parto dell'ossessione. Sta lì perché così la domanda pare avere un senso. Invece nasce come domanda ossessiva, e poi si crea appresso delle specie di "argomenti" che non sussistono.
In questo caso, si crea un problema, cioè che se è concentrazione allora ci può essere una soluzione (e nell'altro caso invece no ?) che è un parto dell'ossessione. Sta lì perché così la domanda pare avere un senso. Invece nasce come domanda ossessiva, e poi si crea appresso delle specie di "argomenti" che non sussistono.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 163 visite dal 29/10/2024.
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