Attacchi di paura
Egregi Dottori, conoscete bene le mie vicissitudini, fino a settembre 2006, non ricordo mai di avere nessun problema riguardante malattie di alcun genere.Nellottobre 2006, inizio con il problema di deglutire, dopo visita otorino, rinoscopia nasale, analisi-ecografia tiroidea, nulla di patologico.Sicuramente, visto la mia sensibilità e paura delle malattie, sono finito da un psichiatra, il quale mi ha dato delle cure ansiolitiche, di cui faccio uso da 4 mesi, solamente con mezza pillola al giorno di lorazapam, quando troppo ansioso anche tre volte al giorno.Ho fatto analisi tutto ok, anche ricerca sangue occulto esito negativo, il 26.2 dovrò sottopormi a gastroscopia, poi farò sapere esito.Il fatto e che sono sempre nervoso, pensieroso e convinto di essere ammalato.Cerco di non prendere farmaci ma è più foirte di me.Cosa faccio?per ora continuo fino a quando sono certo di non avere nulla di patologico e lasciare questo ansiolitico?
Si può uscire bene da queste situazioni?
grz. attesa distinti saluti.-
Si può uscire bene da queste situazioni?
grz. attesa distinti saluti.-
[#1]
gentile utente,
io le consiglio di associare alla farmacoterapia un intervento psicologico, per gestire la formazione di queste paure continue relative alla salute. Credo ne valga la pena
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
io le consiglio di associare alla farmacoterapia un intervento psicologico, per gestire la formazione di queste paure continue relative alla salute. Credo ne valga la pena
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it
Cordialmente
Daniel Bulla
dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_
[#2]
Psichiatra
Gentile utente,
gli ansiolitici (benzodiazepine) sono farmaci "sintomatici" e non "curativi", nel senso che possono aiutare a gestire l'ansia in acuto, ma non possiedono alcune effetto preventivo sul ripetersi degli stati d'ansia medesimi; inoltre, il loro uso continuativo (mesi, anni) genera assuefazione, dipendenza ed astinenza.
La terapia farmacologica "specifica" per il trattamento dei disturbi d'ansia non si basa sull'impiego di ansiolitici, ma di farmaci ad azione serotoninergica.
Del resto, la presenza di preoccupazioni ipocondriache fà parte della sintomatologia dei disturbi d'ansia e tutti gli esami strumentali da lei effettuati fino ad ora (mi pare di capire) erano negativi.
Forse sarà utile che lei faccia rivalutare la sua terapia farmacologica.
Come consigliato dal collega Dr. Bulla le potrebbe essere utile anche una psicoterapia mirata al suo particolare problema.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
gli ansiolitici (benzodiazepine) sono farmaci "sintomatici" e non "curativi", nel senso che possono aiutare a gestire l'ansia in acuto, ma non possiedono alcune effetto preventivo sul ripetersi degli stati d'ansia medesimi; inoltre, il loro uso continuativo (mesi, anni) genera assuefazione, dipendenza ed astinenza.
La terapia farmacologica "specifica" per il trattamento dei disturbi d'ansia non si basa sull'impiego di ansiolitici, ma di farmaci ad azione serotoninergica.
Del resto, la presenza di preoccupazioni ipocondriache fà parte della sintomatologia dei disturbi d'ansia e tutti gli esami strumentali da lei effettuati fino ad ora (mi pare di capire) erano negativi.
Forse sarà utile che lei faccia rivalutare la sua terapia farmacologica.
Come consigliato dal collega Dr. Bulla le potrebbe essere utile anche una psicoterapia mirata al suo particolare problema.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#3]
Gentile Signore,
concordo pienamente con le considerazionei dei Coleghi ed auspico, finalmente, un aggiornamento delle conoscenze farmacologiche da parte di chi ancora ignora, a distanza di quasi trent'anni dalle prime segnalazioni in merito, i potenziali rischi di assuefazione in caso di assunzione protratta di benzodiazepine.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
concordo pienamente con le considerazionei dei Coleghi ed auspico, finalmente, un aggiornamento delle conoscenze farmacologiche da parte di chi ancora ignora, a distanza di quasi trent'anni dalle prime segnalazioni in merito, i potenziali rischi di assuefazione in caso di assunzione protratta di benzodiazepine.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#4]
Gentile Utente,
come afferma il collega Ruffolo sembrerebbe presente una forte polarizzazione sugli aspetti somatici con paure di tipo ipocondriaco.
Tenga presente che tutta l'attenzione che rivolge agli aspetti fisici non fa altro che aumentarne la percezione di sintomatologia, mantenendola all'interno di quello che viene considerato un circolo vizioso.
Ritengo (come già espresso dai colleghi) che sia utile rivedere la terapia farmacologica con uno Psichiatra. L'uso prolungato di benzodiazepine è sconsigliato, da preferirsi terapia antidepressiva serotoninergica come prima scelta.
In più, è efficace ricorrere ad una psicoterapia cognitivo-comportamentale dopo aver condotto una buona valutazione psicologica.
Cordialmente
Massimo Ronchei
come afferma il collega Ruffolo sembrerebbe presente una forte polarizzazione sugli aspetti somatici con paure di tipo ipocondriaco.
Tenga presente che tutta l'attenzione che rivolge agli aspetti fisici non fa altro che aumentarne la percezione di sintomatologia, mantenendola all'interno di quello che viene considerato un circolo vizioso.
Ritengo (come già espresso dai colleghi) che sia utile rivedere la terapia farmacologica con uno Psichiatra. L'uso prolungato di benzodiazepine è sconsigliato, da preferirsi terapia antidepressiva serotoninergica come prima scelta.
In più, è efficace ricorrere ad una psicoterapia cognitivo-comportamentale dopo aver condotto una buona valutazione psicologica.
Cordialmente
Massimo Ronchei
[#5]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Gentile Utente,
come già espresso dai colleghi, è entrato in un ciclo vizioso, in cui l'ansia somatizza a livello corporeo, scatenandole nuove angosce..
Deve interrompere questo ciclo con mirata e adeguata terapia antidepressiva ,prescritta da specialista in Psichiatria.
Prenderei ,in considerazione a questo punto, anche Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Cordiai saluti
Dott.ssa I. Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
come già espresso dai colleghi, è entrato in un ciclo vizioso, in cui l'ansia somatizza a livello corporeo, scatenandole nuove angosce..
Deve interrompere questo ciclo con mirata e adeguata terapia antidepressiva ,prescritta da specialista in Psichiatria.
Prenderei ,in considerazione a questo punto, anche Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale.
Cordiai saluti
Dott.ssa I. Di Sipio
www.psicomedicina.mi.it
[#6]
Gentile utente,
siamo sempre alle solite.
La prescrizione di una benzodiazepina e' responsabile solo di una dipendenza e non di una risoluzione della sintomatologia, qualunque ne sia la causa.
Credo che abbia gia' fatto troppi esami e sia il caso di rivolgersi ad uno psichiatra che possa introdurre una efficace terapia.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
siamo sempre alle solite.
La prescrizione di una benzodiazepina e' responsabile solo di una dipendenza e non di una risoluzione della sintomatologia, qualunque ne sia la causa.
Credo che abbia gia' fatto troppi esami e sia il caso di rivolgersi ad uno psichiatra che possa introdurre una efficace terapia.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#7]
Concordo pienamente con i colleghi circa l'inadeguatezza di una terapia protratta per mesi con benzodiazepine. Preciso al paziente che quanto consigliato da alcuni colleghi circa la necessità di interrompere il trattamento in corso, oltre che sotto stretta sorveglianza sanitaria, deve essere fatto in modo molto graduale per evitare fenomeni di crisi astinenziali.
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Cordiali saluti.
Dr. Claudio Lorenzetti
Dr. Claudio Lorenzetti
Questo consulto ha ricevuto 7 risposte e 4.8k visite dal 20/02/2007.
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