Parere sui miei sintomi

Buonasera.
Sono sata in analisi tanti anni e ho deciso di provare a cambiare percorso perché nonostante alcuni cambiamenti non ho trovato beneficio.
Riducendo al minimo il mio problema: vivo ogni scelta (alcune anche oggettivamente di poca importanza) come una questione di vita o di morte.
Bianco o nero.
Felicità o depressione.
Non riesco a stare nel grigio perché si scatenano in me sensazioni profonde di estremo disagio, angoscia, ansia e depressione che mi costringono a fare scelte impulsive per liberarmi subito di queste sensazioni.
Per questo motivo sono riuscita ad accettare di fare il lavoro che faccio solo perché non mi scatena questi disagi (e quindi ne riesco ad accettare i compromessi).
Riesco ad avere degli hobby che non mi scatenano questi disagi (per cui ne accetto i compromessi) e finché sto così sto bene.
Questo però non mi permette di fare esperienze, comprese quelle relazionali, quando provo ad espormi a qualcosa che mi attrae ma di cui non sono convinta si scatenano i disagi che mi fanno chiudere.
Così come nella scelta di una casa (vivo con i miei ancora, ho 33 anni) mi piacerebbe idealmente avere uno spazio mio ma per ora i tentativi che ho fatto sono falliti per questi motivi.
Se non mi sento riconosciuta "di pancia" in quello che faccio, nei luoghi in cui sto, nelle persone che frequento si manifestano emozioni ingestibili di ombra e angoscia per cui mi sento impossibilitata a trovare mediazione dentro di me.

Ho seguito un percorso spirituale gnostico esoterico per tanti anni che sebbene mi hanno fatto conoscere aspetti meravigliosi dell'esistenza, di contro ha accentuato e ingigantito un giudice interno terribile e spietato dentro di me che non riesco a distruggere.
Se non "seguo cosa mi dice la mia coscienza" ovvero quelle che sento come le mie sensazioni di pancia e di cuore, mi si scatenano questi disagi terribili.

Li definisco terribili perché per me sono infernali.
Sento che non c'è un briciolo di amore e di bene ma solo bestialità in me e in tutto il mondo, nei momenti peggiori non riesco a dormire in prenda all'angoscia e mi paralizzo in pianti disperati lunghi anche ora prima di ritrovare un briciolo di appiglio di speranza.

Ho cominciato a vedere uno psichiatra da 4 sedute che non mi ha dato nessun trattamento farmacologico a parte Xanax 3 volte al giorno sulle 15 gocce (che ho iniziato di mia sponte a prendere da una settimana per la prima volta nella vita, perché sono sempre stata reticente all'uso di psicofarmaci o sedativi.
Lui ha detto di continuare con quello e basta).
Io ho passato un anno molto stressante in cui questo momento di down sono stati tanto tanto frequenti, oltretutto in famiglia per questioni di salute per 4 mesi c'è stata una situazione davvero tanto dolorosa.
Nel mentre ho provato ad affidarmi alla frequentazione con un uomo a cui sono molto affezionata ma di nuovo si sono scatenate queste forti angosce.

Sono tanto stanca.
Pensate sia corretto che senta il parere anche di un altro psichiatra?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Il suo psichiatra attuale cosa diagnostica?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Utente
Utente
Sinceramente a me direttamente non ha diagnosticato niente. Inoltre la scorsa volta mi ha accompagnato fino alla porta mio padre per cui si sono incrociati (vedendo mio padre preoccupato, mentre io ero al bagno, gli ha detto "non ti preoccupare non ha niente". Per confermare che neanche a lui ha diagnosticato niente su di me.)
A me direttamente ha detto che il problema è solo questa autocritica spietata verso me stessa.
[#3]
Utente
Utente
Aggiungo che purtroppo soffro di emicrania cronica da quando sono bambina, dovrò iniziare una terapia nuova di profilassi a base di Betabloccanti perché fallita quella facevo in precedenza (Laroxyl).
L'emicrania è spesso indipendente dal mio stato emotivo nel senso che anche quando sto bene si attiva lo stesso costringendomi a letto per tre giorni in quanto spesso resistente ai farmaci in acuto come triptani e fans (di cui faccio uso quasi continuo). Si aggrava con il ciclo, con un sonno disturbato, con attività fisica e spesso con alcuni cibi contenenti alcuni additivi chimici per cui ho eliminato la carne, alimenti confezionati e chiaramente gli alcolici (soprattutto vini) quindi cerco di evitare i trigger che per ora ho riconosciuto. Chiaramente però quando ho crisi emotive o periodo di forte stress si aggrava molto.
Questo non contribuisce al mio stato emotivo ma mi ha causa ulteriore stress e sensazione di non potermi aiutare nemmeno quando vorrei potermi aiutare (esempio: sono in uno dei miei momenti angosciosi, vorrei poter uscire con amici o fare qualcosa per distrarmi, ma se ho un attacco in corso ne sono fisicamente impossibilitata).
Non riesco a spiegare a parole o per scritto come veramente posso sentirmi ma sento di aver bisogno di aiuti concreti che non sento di ricevere. Questo per me non è vivere e sento che sono stata forte e reattiva abbastanza fino ad ora per tanti anni. Adesso sono stanca, non ce la faccio più e desidererei non essere mai nata.