Benzodiazepine e/o camomilla

Dottori,

sono 2 giorni e mezzo che non dormo, non so come sia possibile.

Ieri ho preso 3 tisane di camomilla.
Vanno in contrasto camomilla e benzodiazepine, la prima potenzia molto la seconda? Qual'è il rapporto da rispettare dosi massime camomilla in tot tempo/dosi massime gocce in quanto tempo? Quante camomille al giorno e a che distanza perché io ne ho prese 3, due distanziate di molto e due vicinissime.

In verità io non vorrei prendere più Benzodiazepine perché ho letto che si usano per periodi limitati di qualche mese, io sono più di 2 anni che li assumo a dosi alte quasi ininterrottamente. Tuttavia ieri sera ho assunto 2 tisane di camomilla a brevissima distanza e oltre a calmarmi non mi hanno fatto niente. Se ne prendevo tre, faceva qualcosa? Gli psicofarmaci sono più efficaci dei farmaci? Non esiste rimedio naturale altrettanto efficace?

La verità è che io la benzodiazepine non vorrei prenderla; ho letto che aumenta le possibilità di ottenere demenza e altri problemi cognitivi, ciò mi fa paura, come mi fa paura il prenderle a poca distanza alla Camomilla.

Sono due mesi quasi che assumo Rivotril da 5 a 15 gocce al giorno. Sono diventato dipendente e a quale dose? Dopo quanto tempo si diventa dipendenti? Dovrei scalare? In passato ho scalato bruscamente tutto per 3 settimane circa e non ho avvertito grandi problemi

E se alla camomilla aggiungo poi a breve distanza il Rivotril, occorrono meno gocce di questo per avere lo stesso risultato di dosi maggiori?

Non è che non mi fido del mio medico, ma è meglio sentire varie campane.

Grazie a chi risponderà ai vari punti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Lei forse usa il termine dipendenza per intendere la suscettibilità ai sintomi da sospensione in caso di sospensione brusca ?
Quindi se è questo, l'assuefazione.


Accomunare la Camomilla alla demenza è comprensibile se la radice appunto è una paura applicata a tappeto a qualsiasi possibilità "aperta".
L'altro indizio è che chiede in maniera preoccupata notizie su una cosa già risolta in passato, ovviamente perché ogni cosa che ha una chiara risposta potrebbe invece andar diversamente.

Non ha bisogno di ragionare sulle questioni poste. Il punto è fare una cura per la sua diagnosi, che comprende anche il sonno in questo momento ma verosimilmente fa capo ad una tendenza a porsi problemi in maniera proeccupata.
Lei assume rivotril per quale tipo di diagnosi ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Per il doc.

Camomilla e demenza? Voleva dire benzodiazepine e demenza forse?

Ho ripubblicato una domanda sullo stesso tema perché ho ricevuto solo una risposta vaga, in contrasto con quella del mio medico. In "democrazia" si decide a maggioranza no? Io non posso spegnere il cervello e prendere cose e non pormi dei problemi fidandomi solo di una persona come fosse il titolare della spam verità universale perché mi sono reso conto che, in psichiatria in particolare, molti medici hanno approcci diversi gli uni dagli altri.

Lei non mi ha risposto al precedente consulto, silenzio assenso? In tal caso, che devo fare? Devo rischiare dopo due anni e prendere ancora Rivotril? O c'è un prodotto naturale altrettanto efficace?

A questo mi può rispondere? È vero che le benzodiazepine vanno per poche settimane?
[#3]
Utente
Utente
"se la radice appunto è una paura applicata a tappeto a qualsiasi possibilità "aperta". Non ho capito
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non ha capito.
Invece di perdersi in sproloqui inutili sulla democrazia, che non c'entra nulla, magari legga le risposte con un'attenzione maggiore.

Camomilla e demenza. Sullo stesso piano come paure, come questioni.

Le benzodiazepine vanno in poche settimane ...dove ?
"Devo rischiare dopo due anni e prendere ancora Rivotril? ". Ma rischiare che cosa ? E in che situazione, non può comunicare con il medico che gliele prescrive ? Qui non è questione di non fidarsi alla cieca, qui è questione di avere una sfiducia neanche totale, ma priva di riferimento.

Ha un medico, le prescrive un medicinale. Perché ? Lo vuole togliere Lei. Perché ? Il resto sono considerazioni che hanno la matrice mentale che indicavo prima. Rispondere alla lettera non avrebbe il minimo costrutto, anzi.

Nessun silenzio assenso. Ho risposto.
A scanso di equivoci, non le ho dato indicazioni su cosa e come assumere né ora né in altra parte del consulto. Se così avesse capito, incomprensibilmente, assolutamente non è così.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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