Hasish disturbo bipolare con personalità borderline

Salve, scrivo per qualche consulto in più, son seguita dal csm del mio paese e non trovo corretto che il mio psichiatra mi abbia prescritto dei farmaci senza ascoltarmi e raccontare i miei ultimi momenti vissuti, ma basandosi solo su una vecchia diagnosi.
La mia prima diagnosi di disturbo bipolare mi è stata data nel 2021 dopo 15 giorni nel reparto psichiatrico, dopo essere rientrata da Milano dove mi ero completamente stabilita in maniera molto positiva (lavorativamente parlando) e che purtroppo per via del covid ho dovuto lasciare, costretta quindi a tornare a casa dalla mia famiglia, ambiente non molto tranquillo (mamma che beve e assume psicofarmaci per depressione e compagno cocainomane).
Nel mentre ero in una relazione di 4 anni con un anno di convivenza, in cui spesso il mio pensiero non valeva nulla, ci son stati poi sbagli da parte mia che hanno portato la relazione alla rottura avendole fatto prima presente delle sue mancanze nei miei confronti.
Ho conosciuto dopo un'altra ragazza, la mia attuale compagna da due anni e mezzo e il tutto è peggiorato per via di problemi economici, la morte della sua mamma e i suoi stati d'ansia e di panico che hanno portato a non vivere la relazione in modo corretto (ad es.
uscite anche fuori paese).
Premetto che son sempre stata una persona molto calma, ma per via del troppo stress accumulato in questo lasso di tempo e l'assunzione di hashish che era aumentata nell'ultimo periodo pur di trovare una via d'uscita dalle problematiche penso e che mi aiutava a svolgere le normali attività quotidiane, ho perso la mia identità diventando una persona aggressiva nei confronti della mia compagna (anche per via dei continui litigi per la troppa gelosia nei confronti della mia ex che purtroppo ha continuato ad intromettersi durante tutta la mia attuale relazione, frequentando la mia famiglia e pubblicando sui social foto o video che mettevano in discussione la mia persona).
A giugno 2024 ho trovato lavoro e un mese dopo ho lasciato la mia compagna impulsivamente, ho preso una stanza per conto mio e ho continuato a lavorare, finché l'ambiente di lavoro mi ha portato ulteriore stress e per preferenze sui vecchi dipendenti ai nuovi ho dovuto lasciare.

Nel mentre ho rivisto la mia prima ex che sapendo il mio stato passato mi ha offerto della cocaina da me rifiutata, chiudendo totalmente i rapporti con lei, che si erano riaperti nel dicembre 2023 casualmente e portati avanti sporadicamente perché credevo fosse una persona che mi volesse bene e con cui potevo sfogarmi della mia attuale relazione.

Mi sono recata ad agosto, sotto consiglio dei miei parenti, presso il csm dal quale mi è stato prescritto neuleptil e lorazepam, con successivo ricovero volontario per continui pensieri intrusivi e uscita con diagnosi di disturbo di personalità borderline in 5 giorni.

Adesso assumo quietapina50mg, rivotril2, 5mg e lamotrigina50mg.

Sono a conoscenza dell'effetto rebound dei farmaci, e non sento corretta l'ultima diagnosi.

Attendo più consigli, grazie.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Il pregresso psichiatrico è molto importante però. La diagnosi poi non è quella fatta all'epoca, anche se, in realtà, molti ritengono di sì, e di fatto la terapia è la stessa poi.
I fatti che lei riporta sono in parte conseguenze, cioè manifestazioni del disturbo, e in parte interpretazioni causali, che non sono richieste, perché non occorre ipotizzare cause esterne per le diagnosi in questione. Ci sono elementi destabilizzanti come la cannabis, ma il punto è che, parallelamente alla cura, recuperi una visione centrata sul meccanismo interno del problema, e non sui fatti esterni, che sono il risultato. Ovvio che poi trovandosi in situazioni confuse e problematiche uno patisca anche delle inevitabili instabilità e tensioni legate a questi contesti, ma spesso il motivo per cui vi resta coinvolto sta proprio nel meccanismo del disturbo, nelle fasi impulsive ed eccitate.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Grazie per l'imminente risposta.
Approfondisco col dirle che la mia infanzia è stata abbastanza traumatica, morte di mio padre all'età di 13 anni vari abusi subiti da un uomo di grande età, parente di mia mamma, morte inaspettata di mia zia (per impiccamento) diagnosticata schizofrenica, morte di mio zio, trovato da me stessa in fin di vita e una mamma molto poco presente nei miei confronti.
Poco prima dei miei 18 anni ho avuto, credo, la mia prima depressione, chiusa in casa per sette mesi e poi ripresa con assunzione di citalopram al mattino e lorazepam prima di andare a letto.
Come riportato su dopo esser tornata da Milano e vari problemi in famiglia c'è stato il mio primo ricovero volontario con diagnosi di disturbo bipolare grave di tipo 1 con comportamenti psicotici.
In quest'ultimo periodo di vita invece, pieno di problemi con la mia attuale compagna e il troppo stress lavorativo mi hanno fatta ricadere... potrebbe essere un esaurimento nervoso?
La terapia attuale mi butta molto giù fisicamente.
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Utente
Utente
Pur non avendo avuto risposta, e purtroppo avendo appuntamento con il mio psichiatra della Asl tra 15 giorni, vorrei chiederle se è normale avere nausea tanto da non voler mangiare, una quasi inappetenza!?
Forse la dose di uno dei due farmaci dovrebbe essere ridotta?
Grazie mille.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Ma queste sono cose che ha senso segnalare al medico che gestisce la cura.

Dr.Matteo Pacini
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