Daparox per ansia: troppo poco tempo?

Salve,
Ho iniziato ad assumere Daparox quasi due anni fa: dopo essere stato già due volte al pronto soccorso per attacchi d'ansia, ho passato un periodo in cui non riuscivo nemmeno ad uscire di casa o a stare senza nessuno nei paraggi.
Alla fine il tutto è sfociato con me che mi metto a urlare in mezzo alla strada chiedendo aiuto come un impossessato.
Fortunatamente un mio amico nei paraggi mi ha portato al pronto soccorso, lì uno psichiatra mi ha dato del delorazepam (0.5mg la sera+ in caso di necessità) e rimandato a specialista.


Dopo qualche giorno sono andato in cura da uno psichiatra che mi ha dato delorazepam per qualche giorno e abbiamo iniziato daparox 20mg/giorno.
Dopo uno-due mesi sono iniziato a stare bene e piano piano sono come rinato: ho ripreso con lo sport, lo studio, le amicizie.


Il problema è sorto con lo scalaggio.
Abbiamo iniziato a scalare circa 6 mesi dopo l'inizio della terapia.
All'inizio abbiamo dimezzato, ma dopo 6 settimane abbiamo riportato a 15mg perchè mi sentivo un po' giù di tono e generalmente ansioso.
Poi nell'arco di 4-5 mesi (appuntamenti mensili) abbiamo prima provato a diminuire, poi per lo stesso motivo di sopra abbiamo aumentato nuovamente fino a 16mg.
Poi lo psichiatra ha proposto di fermare le oscillazioni, e tornare a prendere per un po' una dose più alta: 18 mg.
Dopo 3-4 mesi abbiamo riscalato a 15mg e poi dopo altri 3 mesi siamo passati a 12 mg e dopo 2-3 mesi a 10mg (questo un mese fa).


Il problema è che da qualche mese (periodo estivo) mi sento paranoico: non ho mai avuto veri attacchi d'ansia ma ho sempre una leggera paura di averne e ho iniziato a portarmi dietro il delorazepam in caso di necessità (mai usato).
Tuttavia ciò non mi ha mai impedito niente: ho fatto lunghi viaggi da solo, sostenuto esami all'università e altro, ma sempre con il pensiero di poter avere un attacco improvviso.
Ora da un mesetto sento questa paranoia sempre più forte e mi è capitato un paio di volte di avere un forte attacco d'ansia mentre guidavo, come non ne avevo da molto molto tempo.
Tutto ciò ha alimentato la mia paranoia e ho l'impressione di star regredendo nella cura dell'ansia.
Tutto ciò mi fa sentire sconfortato e molto preoccupato per il mio futuro.


I miei dubbi principali sono due:
1) Leggendo in giro sembrerebbe che per guarire dall'ansia la dose da 20mg deve essere mantenuta per un anno, mentre io l'ho mantenuta per 6 mesi prima di iniziare a scalare.
Inoltre la fase di scalaggio è stata tempestata da molte fasi oscillanti.
Forse lo psichiatra ha avuto troppa fretta nello scalare e non sono veramente guarito?


2) Cosa posso fare io per essere meno paranoico e cercare di non fermare lo scalaggio?
Lo psichiatra mi ha solo detto di stare tranquillo.
Forse può essere utile la psicoterapia?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
1) la riprova la si ha dopo aver calato e sospeso, o ridotto. Non c'è un termine, ma 6 mesi sono un termine seguito da una probabilità di ricaduta (non sempre immediata, anche a distanza di molti mesi) alta.
2) lo scalaggio c'entra poco, stiamo parlando dell'essere o meno coperti da una terapia, non dello scalaggio in sé che ovviamente è fatto a gradini piccoli e distanziati.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
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Buongiorno,

Ho parlato con lo specialista: mi ha proposto di ripartire da 15mg per qualche mese e poi riprendere a scalare.

Questa è la terza o quarta volta che rialziamo la dose (sempre sotto 20) per poi riabbasarla qualche mese dopo e mi sembra che questa strategia, a lungo termine, non stia funzionando. Mi sembra solo un tamponare il problema volta per volta.

Non sono un medico, infatti vorrei un parere di un esperto su tutto ciò e sto iniziando a pensare di cambiare professionista.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Appunto, le sembra di tamponare il problema perché si continua con queste sospensioni e riaumenti come se lo scopo primario fosse quello di sospendere e non di star bene. Così si perde di vista il problema, il senso del decorso e si creano dei presupposti fittizi, del tipo "dovevo esser guarita, come mai invece no ?"

Dr.Matteo Pacini
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