DIAGNOSI DELLO PSICHIATRA DAL PUNTO DI VISTA MEDICO LEGALE

Buonasera, mi rivolgo agli Psichiatri chiedendo un'informazione alla quale non riesco a trovare risposta da nessuna parte.


Sono una ragazza di 26 anni ed assumo psicofarmaci dall'età di 19 anni.

Seguita sempre dal medesimo psichiatra durante tutto il mio percorso presso un centro per disturbi del comportamento alimentare.

All'età di 19 anni mi era stata prescritta la fluoxetina per disturbo depressivo maggiore (unica diagnosi orale e scritta che ho ricevuto durante tutti questi anni).

Con il passare degli anni ho cambiato numerosi farmaci (Duloxetina, Sertralina, Litio, Trilafon, e numerose benzodiazepine) sempre prescritti dal medesimo psichiatra.

Poichè lamentavo fasi depressive alternate a fasi maniacali, ansia angoscia, rabbia, impulsività, aumento della reattività.

Ad oggi oltre a quell'iniziale diagnosi di disturbo depressivo maggiore, non ho più ricevuto dal mio psichiatra ne a parole ne per iscritto alcuna diagnosi che giustificasse la prescrizione di tali farmaci.

Semplicemente dai referti diciture come: "la pz. lamenta ansia e per questo motivo tot. gocce di lorazepam al bisogno/ la pz. lamenta deflessione dell'umore e per questo tot. mg di sertralina/ lamenta aumentata reattività e per questo tot. mg trilafon" senza però dirmi la diagnosi.

Ovviamente con il passare degli anni (sono infermiera) ho avuto modo di farmi un' idea di quale possa essere la mia patologia e che non si tratti più unicamente di depressione maggiore, ma io non sono un medico e non è compito mio fare diagnosi, ma credo sia un mio diritto che mi venga comunicata la diagnosi.



Vorrei sapere dal punto di vista MEDICO LEGALE come è regolamentata la questione DIAGNOSI, lo psichiatra può rifiutarsi di farmi una diagnosi?
lo psichiatra può prescrivere farmaci senza fare diagnosi?
io pz. ho il diritto di conoscere qual'è la mia diagnosi?
perchè il mio psichiatra non ha mai messo per iscritto nero su bianco un'ipotesi di diagnosi?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
"Poichè lamentavo fasi depressive alternate a fasi maniacali"
Già questo porta ad una diagnosi diversa, ma il termine "maniacali" è scritto, o lo usa Lei per descrivere ?

Comunque, non è detto che sulla cartella trovi una diagnosi, anche se di solito si fa per diversi motivi. Sia amministrativo, che perché i colleghi possano sapere di cosa si tratta anche solo vedendo la diagnosi e la terapia. Inoltre, se si va per diagnosi, con tutti i limiti e le approssimazioni e le aree "grigie" delle classificazioni, si riesce a districarsi meglio tra gli studi clinici, le scelte di medicinali etc.
Ad esempio, se io dovessi dare a qualcuno un farmaco per "umore depresso" non avrei una guida, mentre se la diagnosi è "depressione" mi oriento in un senso, se è "disturbo bipolare" in un altro, etc.
Se non ritiene che vi sia stata accuratezza o non le si comunica niente, e lo scopo è capirci di più, può consultare un medico che si occupi di ricostruire il tutto per poi indicarle cosa fare. Può ovviamente anche fare formale richiesta, ma non è detto che poi la risposta rispecchi quel che davvero è stato fatto (o non è stato fatto).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini