Disturbo ossessivo compulsivo, ansia e dolori al petto

Buongiorno, avrei bisogno di un parere sulla mia situazione.

Attualmente sono seguita presso il centro salute mentale dell' ASL.


Negli ultimi anni, ho effettuato diversi esami cardiaci, tra cui ECG, Holter e ecocardiogramma, i cui risultati sono stati nella norma.
In particolare, Holter ha rilevato un burden del 6% da un singolo focus ectopico e ho riscontrato frequenti extrasistoli.
Tuttavia, continuo a sperimentare dolori e fastidi, tra cui pizzichii al petto e dolori alla schiena, che mi preoccupano.
Ho anche effettuato una risonanza magnetica e radiografie al petto e alla schiena, tutte risultate nella norma.


In aggiunta a questi sintomi fisici, desidero sottolineare che prendo fluoxetina 40mg da sei anni e ho assunto Haldol dosaggio minimo per un anno, interrotto per apatia e pensieri suicidi.
Ho ricevuto un riconoscimento di invalidità per disturbo ossessivo-compulsivo, che ha avuto un impatto significativo sulla mia vita.


Le domande che ho sono le seguenti:

1.
L'ansia potrebbe causare i miei sintomi, considerando i risultati normali degli esami cardiaci, il burden e le extrasistoli, oltre alle indagini sul torace e sulla schiena?


2.
Esistono opzioni terapeutiche o approcci che potrei considerare per migliorare il mio stato attuale, sia a livello fisico che mentale?
Sono seguita da una psicologa molto blanda, con cui non trovo miglioramenti per il mio disturbo ne nelle analisi del mio passato e presente.


3.
Il mio trattamento attuale con fluoxetina e Haldol può influenzare i sintomi fisici che sto vivendo?
Se no, non conviene cambiare terapia per migliorare questa sensazione di ansia basale e costante che ho legata al cuore e all'altro mio problema ossessivo (ovvero la paura di uno shock anafilattico?




Vi sarei molto grata se poteste fornire indicazioni su questi punti.
La mia priorità è comprendere meglio la mia situazione e identificare possibili strategie per migliorare la mia qualità di vita.


Ringraziando anticipatamente per la disponibilità e il supporto, resto in attesa di una risposta.


Cordiali saluti.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.1k 1k 248
1. L'ansia è un sintomo, non causa nulla
2. la terapia non è a dose piena, né pare quella per una forma che resiste alle normali terapie (forse infatti non è che non risponde bene, ma che non prende terapie che possano sortire un effetto pieno)
3. Questa non la capisco: dovrebbe prendere medicine che NON influenzano i sintomi ?

Mi pare che nel complesso stia descrivendo dei sintomi separando quelli corporei che chiama fisici, e ragionandoci come se fossero un pezzo prodotto da quelli mentali. Parliamo di cervello, che il cervello produca sintomi corporei mi pare tutto fuorché strano, ma accade anche che semplicemente i sintomi siano un comportamento (riferire sintomi) o un pensiero (esser preoccupato di elementi e riferirli come sintomi o "possibili sintomi", con un tipo di presentazione che già dovrebbe richiamare l'attenzione verso la matrice psichiatrica).

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Gentile Dottor Pacini,

La ringrazio per la sua risposta e per il tempo dedicato a leggere attentamente la mia situazione.

Purtroppo, in dieci anni di disturbo ossessivo-compulsivo, ho sperimentato molte variazioni e non sono ancora riuscita a trovare una terapia efficace, nonostante i numerosi cambi di antidepressivi. Inoltre, l'Haldol al dosaggio minimo ha influito negativamente sulla mia salute mentale, portandomi a pensieri suicidi, ma fortunatamente ora che l'ho interrotto, mi sento meglio sotto questo aspetto.

Tuttavia, il problema delle variazioni dell'ossessione, sempre legate all'alimentazione o all'ipocondria, rimane, così come i dolori fisici che continuo a sperimentare. Non sembra scaturito da una situazione o preoccupazione del momento che vivo, ma totalmente casuale. Come questa ansia basale che ho anche se va tutto bene nella quotidianità. Credo però che sia più legata alla mia costante attenzione per paura di avere uno shock anafilattico o un infarto.

Vorrei chiederle cosa consiglia, oltre alla psicoterapia, che purtroppo l'ASL non può offrirmi a livello cognitivo-comportamentale. Apprezzerei molto il suo parere su come potrei muovermi in questa situazione.

La ringrazio nuovamente per il suo supporto e attendo una sua risposta.

Cordiali saluti