Sintomatologia

Gentili Dottori,

ho assunto per circa 6 anni la Venlafaxina generica a dosaggio di 75 mg/die, riscontrando un miglioramento della sintomatologia ansiosa e depressiva.
Dopo un tentativo di dismissione del farmaco, ovviamente monitorato dal mio specialista di riferimento, fallito per un effetto rebound, abbiamo deciso di reintrodurre la Venlafaxina, stavolta sottoforma di Efexor, prima a 75 mg/die e poi 150 mg/die (quest'ultimo da ormai 24 giorni): nonostante qualche effetto collaterale sulla sfera sessuale, l'ansia e il panico sono pressoché scomparsi, e in un primo momento anche il tono dell'umore era migliorato.
Da qualche giorno ho notato però una nuova deflessione, senza che vi sia un motivo oggettivo.


Fermo restando che ne parlerò al mio psichiatra, che ritiene i miei episodi depressivi siano di natura reattiva alla "invalidità" provocatami da ansia e panico, vorrei chiedervi se è da considerarsi normale una recrudescenza di qualche sintomo in fase di assestamento o se sia da modificare nuovamente il dosaggio.


Grazie in anticipo.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.1k 1k 63
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Utente
Utente
Grazie, dottore.

Per i problemi di natura sessuale, il mio psichiatra aveva ipotizzato di tornare a 75 mg, ma a questo punto mi chiedo se non sia rischioso per il tono dell'umore. Ho il terrore di una nuova fase depressiva invalidante.
Può essere ugualmente terapeutico un dosaggio intermedio a 112,5 mg?
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Utente
Utente
Ho parlato con la psichiatra, che ritiene che questa sorta di maggiore apatia sia un effetto collaterale del farmaco e mi ha quindi prescritto di tornare al dosaggio di 75 mg. Non è un controsenso che un antidepressivo generi una sorta di anedonia?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.1k 1k 63
24 giorni sarebbero pochi per poter considerare un effetto paradosso.

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