26 anni, schizofrenia e sindrome psicotica attenuata, linguaggio non chiaro

Sono il genitore di una ragazza che fin da piccola ha visto la realtà in modo diverso, diciamo fantasioso, era convita che tutti i ragazzi la guardavano (aveva7/8 anni).
In terza media ha subito atti di bullismo da parte delle sua migliore amica (trascinando tutta la classe e rimanendo per 2 mesi isolata, nessuno parlava con lei in classe).
Dopo i 18 anni con la fine di un fidanzamento ha cominciato a frequentare delle brutte amicizie (successivamente ha raccontato che un giorno si era trovata in macchina con due uomini e che non ricordava più niente dopo).
Non è riuscita a mantenere nessun lavoro, spesso assente e distratta.
Due anni fa ha sentito delle voci, lei le ha raccontato che una era un angioletto (con la voce del nonno morto) e l'altra il diavoletto che parlavano tra loro.
In più cercava sui social persone poco raccomandabili.
Siamo stati da diversi medici e nessuno ci aveva dato una diagnosi, prescrivendole comunque dei medicinali, finalmente siamo riusciti a trovare un medico che ci ha fatto fare delle indagini: tac e dei test.
La tac non aveva evidenziato niente mentre dal TEST MMPI-2 e TEST SPM LE MATRICI PROGRESSIVE STANDARD DI RAVEN è stato evidenziato un disturbo dello spettro della schizofrenia e altri disturbi con altra specificazione (sindrome psicotica attenuata).
Lo psichiatra le ha prescritto il litio (resilient 83mg) una compressa e mezza (prima 1, due mesi fa si era abbassato il litio e ha aggiunto mezza) , e successivamente aripiprazolo krka prima da 10mg (adesso 2 da 10mg in estate ha risentito le voci) e il mutabon forte da questa estate.
Ha avuto dei miglioramenti per quanto riguarda la cura di se stessa e riesce ad essere un pochino più presente e attiva, ma il linguaggio è spesso incomprensibile, confondendo le parole, chiama bottiglia la maglia (poi si rende conto dell'errore ma non sempre trova la parola) , anche le frasi lunghe sono sintatticamente non corrette, mi chiedo cosa si possa fare, questo la isola parecchio specie con le persone della sua età.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.1k 1k 63
L’utilizzo di parole differenti anche con neologismi o in appropriatezza è sintomo della malattia, la cui diagnosi poteva essere già chiara dai primi sintomi.

La diagnosi sarebbe inquadrata nel disturbo schizoaffettivo?

La terapia andrebbe ottimizzata

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Utente
Utente
Salve, come potremmo capire se il disturbo è schizoaffettivo e in che modo la terapia potrebbe essere ottimizzata?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.1k 1k 63
Dovrebbero averla comunicata al momento della prescrizione, poiché sono presenti stabilizzanti in terapia oltre ai neurolettici

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