Panico e ansia ormai invivibile
Buongiorno a tutti, è da un bel po' di tempo che soffro ansia a causa del lavoro.
Vi spiego dall inizio.
Da quando ho finito le scuole medie non volevo andare alle superiori e mi ritrovai a piangere ed essere depresso ogni volta che dovevo andare a scuola (soprattutto nel primo anno).
Come scuola scelsi l'alberghiero anche se ero appassionato alla tecnologia.
Non andai all'industriale perché vedendo mio fratello che a 30 anni stava campando di lavoretti ho pensato che fosse piu semplice fare l alberghiero per trovare facilmente lavoro nelle cucine.
Appena finite le superiori mi ritrovo a fare uno stage a Bruxelles in una cucina e durante quella esperienza sono stato trattato malissimo e principalmente quei mesi li ho passati facendo casa lavoro, uscendo veramente pochissime volte.
Tornato in italia trovo un lavoro come montaggio palchi (erano solo 4 giorni).
Il primo giorno appena inizio a lavorare mi iniziai a sentire malissimo, mi veniva da vomitare e mi ero bloccato non capendo cosa stesse succedendo, passai quei restanti giorni in albergo dicendo che stavo male.
Dopo qualche mese capii che dovevo seguire la mia strada per la passione di tecnologia, quindi decisi di iscrivermi all' università che si trovava a un ora di treno da casa.
Da li il declino.
Salgo sul treno e inizio a sentirmi male, mi rinchiudo in bagno inizio a vomitare e ad andare in panico, volevi scendere al piu presto da quel treno.
Appena arrivato aspetto un ora il treno del ritorno senza presentarmi all università e scappo a casa.
Riprovo ad andare il secondo giorno, riesco ad arrivare all'università ma appena mi siedo in aula sento che stava per tornare la stessa situazione e quindi scappo.
Da allora non riuscivo piu ad uscire di casa nemmeno per andare a bermi qualcosa con gli amici che iniziava lo stimolo del vomito e dovevo correre a casa.
Decido di andare in terapia da uno psichiatra, mi da dei farmaci, la situazione migliora e trovo prima un lavoro in un supermercato di pochi mesi e poi un lavoro come parcheggiatore per due anni, ma decido di andarmene a causa del capo e del lavoro senza giorni di riposo.
Nel frattempo iniziai a smettere con la terapia (sempre con il mio psichiatra) dato che riuscivo a lavorare senza problemi e riuscivo a fare tutto.
Però ecco che riaccade.
Trovo lavoro in Amazon e dopo due giorni mi licenzio perché non riesco a stare calmo.
Decidi quindi di cercare un lavoro in smart working, ma purtroppo con le mie competenze e senza attestasti l unica cosa che provai e fare print on demand su redbubble senza avere 1cent di risultato.
Adesso ho trovato lavoro in una pizzeria, sono 3 giorni che lavoro li ma vorrei scappare e sto pensando di iniziare una carriera come programmatore (ho pochissime conoscenze, le mie conoscenze nell ambito informatico sono principalmente sull assemblaggio dei pc) il problema è che non so quale corso fare, non so se riuscirò a farlo e vorrei lavorare in smart working.
Sono bloccato e disperato.
Ho 26 anni.
Vi spiego dall inizio.
Da quando ho finito le scuole medie non volevo andare alle superiori e mi ritrovai a piangere ed essere depresso ogni volta che dovevo andare a scuola (soprattutto nel primo anno).
Come scuola scelsi l'alberghiero anche se ero appassionato alla tecnologia.
Non andai all'industriale perché vedendo mio fratello che a 30 anni stava campando di lavoretti ho pensato che fosse piu semplice fare l alberghiero per trovare facilmente lavoro nelle cucine.
Appena finite le superiori mi ritrovo a fare uno stage a Bruxelles in una cucina e durante quella esperienza sono stato trattato malissimo e principalmente quei mesi li ho passati facendo casa lavoro, uscendo veramente pochissime volte.
Tornato in italia trovo un lavoro come montaggio palchi (erano solo 4 giorni).
Il primo giorno appena inizio a lavorare mi iniziai a sentire malissimo, mi veniva da vomitare e mi ero bloccato non capendo cosa stesse succedendo, passai quei restanti giorni in albergo dicendo che stavo male.
Dopo qualche mese capii che dovevo seguire la mia strada per la passione di tecnologia, quindi decisi di iscrivermi all' università che si trovava a un ora di treno da casa.
Da li il declino.
Salgo sul treno e inizio a sentirmi male, mi rinchiudo in bagno inizio a vomitare e ad andare in panico, volevi scendere al piu presto da quel treno.
Appena arrivato aspetto un ora il treno del ritorno senza presentarmi all università e scappo a casa.
Riprovo ad andare il secondo giorno, riesco ad arrivare all'università ma appena mi siedo in aula sento che stava per tornare la stessa situazione e quindi scappo.
Da allora non riuscivo piu ad uscire di casa nemmeno per andare a bermi qualcosa con gli amici che iniziava lo stimolo del vomito e dovevo correre a casa.
Decido di andare in terapia da uno psichiatra, mi da dei farmaci, la situazione migliora e trovo prima un lavoro in un supermercato di pochi mesi e poi un lavoro come parcheggiatore per due anni, ma decido di andarmene a causa del capo e del lavoro senza giorni di riposo.
Nel frattempo iniziai a smettere con la terapia (sempre con il mio psichiatra) dato che riuscivo a lavorare senza problemi e riuscivo a fare tutto.
Però ecco che riaccade.
Trovo lavoro in Amazon e dopo due giorni mi licenzio perché non riesco a stare calmo.
Decidi quindi di cercare un lavoro in smart working, ma purtroppo con le mie competenze e senza attestasti l unica cosa che provai e fare print on demand su redbubble senza avere 1cent di risultato.
Adesso ho trovato lavoro in una pizzeria, sono 3 giorni che lavoro li ma vorrei scappare e sto pensando di iniziare una carriera come programmatore (ho pochissime conoscenze, le mie conoscenze nell ambito informatico sono principalmente sull assemblaggio dei pc) il problema è che non so quale corso fare, non so se riuscirò a farlo e vorrei lavorare in smart working.
Sono bloccato e disperato.
Ho 26 anni.
[#1]
Lo psichiatra che diagnosi le ha fatto, e quali cure sono venute dopo ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Inizialmente la cura era il cipralex in gocce e xanax (che non ha fatto effetto) poi cambiando specialista mi è stato dato zoloft al mattino e trittico la sera. Inizialmente bassi dosaggi fino ad arrivare a 100 mg di zoloft e 300 di trittico, ma in quel periodo mi sentivo sempre molto stanco, assonnato e non riuscivo a concentrarmi nel fare nulla. Poi ho iniziato a scendere di dosaggi sotto consiglio del medico fino ad eliminare del tutto i farmaci, ma adesso la situazione si è ripresentata
[#3]
Le cure erano potenzialmente utili ma non hanno funzionato, ciò non toglie che ne esistano altre. Ma la diagnosi però quale sarebbe secondo chi l'ha visitata e curata ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 471 visite dal 17/09/2024.
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