Uso prolungato di psicofarmaci e problemi dentali

Sono stata diagnosticata e curata per ben 20 anni per disturbo bipolare depressivo ed disturbo generalizzato d'ansia: imbottita di psicofarmaci è dir poco, ma vi veniva detto che sono "farmacoresistente", un caso difficile... Finalmente 9 mesi fa ho preso le redini della mia situazione in mano e mi è stata diagnosticata depressione ansiosa (da ben 2 psichiatri).
Per questo motivo sto facendo décalage di tutti gli psicofarmaci precedentemente assunti.
IL quesito a quasi 59 anni è il seguente: possono essere l'enormità di psicofarmaci assunti per oltre 20 anni causa di una dentatura fragilissima per cui sono dovuta ricorrere ad un programma onerosissimo di rifacimento di tutti i denti?
Non parlo certo di solo carie, ma smalto corroso, denti che si rompevano come nulla, sanguinamento gengivale, placca.
Curo l'igiene dentale da sempre, ho sempre cercato di risparmiare, si sa che sono spese, ma mi sento dire dal Dentista che mi ha in cura che la colpa sono gli psicofarmaci assunti e che dovrei buttarli via tutti... (la fanno facile loro) Ci sono articoli scientifici a tal riguardo?
Posso credere al mio dentista che non è l'unico ad avermi detto questo?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Non ci sono evidenze che le terapie psichiatriche abbiano impatto sulla dentatura.

Piuttosto vanno considerate le condizioni metaboliche e di salute generali che possono avere un impatto sulla salute dentale, oltre a fattori predisponenti nonché l'età, il genere ed altre situazioni.

Dire ad una paziente di non curarsi dal punto di vista psichiatrico è deontologicamente grave.

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Utente
Utente
Quali condizioni metaboliche o altra situazioni?

Vorrei capire 42.000 per rifare tutta la bocca per me sono un'enormità.
Concordo con lei che dirmi di non curarmi psichiatricamente sia gravissimo, non grave. Gli ho risposto in modo garbato, ma secco.

Grazie
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Diabete, osteoporosi, gastrite, reflusso gastro esofageo, alterazione del microbiota, infiammazioni del cavo orale (streptococco ad esempio), cibi troppo acido, disidratazione, saliva densa, pulizia troppo eccessiva ed utilizzo di prodotti abrasivi

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Utente
Utente
Dottore, per cortesia, dissento, sono gli psicofarmaci, si aggiorni, ne è pieno Lancet e legga qui

https://scholar.google.it/scholar?q=psychotropic+drugs+side+effects+%2B+DENTAL&hl=it&as_sdt=0&as_vis=1&oi=scholart
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Signora sono aggiornato sulla questione e non me lo deve insegnare lei.

Ho dimenticato di inserire il bruxismo e non ho avuto il tempo di aggiungerlo.

Ciò che considera come effetto dei farmaci non è un effetto diretto.

Prima di arrivare a consumare i denti ci sono segni e sintomi evidenti che andavano posti all'attenzione del suo psichiatra che avrebbe potuto consigliare una visita.

Gli altri effetti che riporta sono effetti dovuti all'uso di sostanze stupefacenti, per i quali gli effetti sono noti, ma non è il suo caso specifico.

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Utente
Utente
Spiacente, ma si citano da sempre antipsicotici, benzodiazepine, neurolettici, antidepressivi.

Le allego un ASSAGGIO in ITALIANO perchè mi sa tanto che il Lancet lei non lo legge

https://journals.sagepub.com/doi/abs/10.2190/PM.48.3.d
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Voglio essere il più educato possibile in risposta alla sua non educazione.

L'articolo riporta "xerotomia, ingrossamenti gengivali, bruxismo, erosione dentale, ulcerazione della mucosa e lesioni orali/nasali."

che sono nella sostanza le stesse cose che le ho scritto io, indicando tra l'altro anche altre patologie che possono provocare alterazioni dentali (ho solo dimenticato il bruxismo, ma è stato casuale mentre scrivevo).
Avrei potuto riportare molte altre condizioni.

La questione è che lei, da profana, legge un articolo e ne trae conclusioni non corrette.

Che ci siano effetti secondari, non diretti, è noto. Inoltre, le cause possono essere legate ad effetti secondari ma anche ad altre patologie.


Che il suo psichiatra li abbia ignorati ai controlli, se ne ha fatti, non è un problema di altri.

Se lei ha fatto controlli periodici, solitamente, se fosse stata mia paziente, avrebbe ricevuto le seguenti domande:

- "ha sete, sente la bocca secca?
- " di mattina si alza con dolori?"
- "ha notato delle differenze di...(specificando cose)"

Io non posso sapere se lei ha fatto controlli, se le sono state chieste cose, e tutto il resto.

Asserire che la responsabilità è dei farmaci a prescindere è un errore, non solo clinico, ma anche deontologico.

So leggere l'inglese, lo spagnolo, e l'italiano perfettamente e non credo che lei si possa permettere di scrivere certe cose.

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