Ansia,depressione o cosa?
Gentili dottori,
Circa 5 mesi fa ho iniziato a fare psicoterapia cognitivo comportamentale, previo colloquio psichiatrico.
I motivi che finalmente mi hanno spinto a prendere questa decisione sono stati molteplici, problematiche croniche che mi trascino dietro da quando ero bambino.
Sono sempre stato una persona ansiosa, con bassa autostima, molto timido, e oggi anche facilmente suggestionabile.
Da bambino ho avuti episodi di derealizzazione, ricordo che ero sotto la doccia, non stavo pensando a niente, e propio quella sensazione di vuoto mentale, mi porto' a domandarmi: " chi sono io? "
Mi spaventai molto per quell'episidio, durato per fortuna pochi secondi, non ne parlai in famiglia, ma raccontati l'accaduto a mio cugino coetaneo.
Quell'episidio si ripresento' sporadicamente, a volte a distanza di anni, sempre quando non stavo" pensando a niente", lo definivo come una sorta di "stato meditativo non voluto".
Nel 2015, di notte, tale episodio non svani' subito, ma duro' quasi un a settimana, tutto o quasi mi sembrava irreale, come se fossi distaccato dalla realta'.
Il sintomo in questi ultimi anni si presenta quasi con cadenza settimanale, per fortuna in modo lieve e breve.
A questo poi si sono aggiunti e/o alternati altri sintomi, come la paura di poter perdere il controllo verso me stesso o gli altri, in primis familiari.
Sono sempre ormai preoccupato e pensieroso, temo di non poter risolvere i mie problemi quotidiani (trovare lavoro, avere una relazione, imparare a guidare, la paura della morte, ecc.
), mi soffermo molto anche sui problemi fisici, alcuni banali, in queste settimane per esempio ho una certa ansia nel vedere i peli bianchi sul mio corpo, segno del tempo che passa.
Ho raccontato tuto questo alla mia psicoterapeuta (con la quale in verita' non mi trovo benissimo... ) ma lei fondamentalmente mi ripete sempre la stessa cosa: devo avere giornte piu' impegnate.
Nel mentre sono stato dal neurologo anche su suggerimento della psicoterapeuta, per problemi di risvegli dal sonno con amnesia (pochi secondi) e tachiardia.
La psicologa mi ha proposto un nuovo colloquio psichiatrico, anche per valutare l'uso di farmaci (il cardiologo mi suggeri' di prendere 10 gocce di EN la sera).
In tutto questo non ho una diagnosi, la psicoterapeuta mi disse"spesso si parte con una diagnosi, che poi puo' evolvere in altro".
Sono il primo a voler cambiare la mia vita, ma nel mentre non riesco piu' a sostenere questa condizione pscicologica, che ormai influisce negativamente su tutto.
Ad oggi non riesco a capire dove finiscano i problemi psichici e i iniziano quelli fisici e viceversa.
Aggiungo in ultimo che, nel 2007 dopo un grave lutto in famiglia, inizia a prendere delle benzediazepine (eutimil) per circa un anno, senza per fare psicoterapia, ma vendo seguito dal medico curante.
Qualche anno dopo pero' dopo un perido relativamente buono, l'ansia e le altre cose correlate si sono piano piano ripresentate.
Mi scuso per la lungaggine, cordiali saluti.
Circa 5 mesi fa ho iniziato a fare psicoterapia cognitivo comportamentale, previo colloquio psichiatrico.
I motivi che finalmente mi hanno spinto a prendere questa decisione sono stati molteplici, problematiche croniche che mi trascino dietro da quando ero bambino.
Sono sempre stato una persona ansiosa, con bassa autostima, molto timido, e oggi anche facilmente suggestionabile.
Da bambino ho avuti episodi di derealizzazione, ricordo che ero sotto la doccia, non stavo pensando a niente, e propio quella sensazione di vuoto mentale, mi porto' a domandarmi: " chi sono io? "
Mi spaventai molto per quell'episidio, durato per fortuna pochi secondi, non ne parlai in famiglia, ma raccontati l'accaduto a mio cugino coetaneo.
Quell'episidio si ripresento' sporadicamente, a volte a distanza di anni, sempre quando non stavo" pensando a niente", lo definivo come una sorta di "stato meditativo non voluto".
Nel 2015, di notte, tale episodio non svani' subito, ma duro' quasi un a settimana, tutto o quasi mi sembrava irreale, come se fossi distaccato dalla realta'.
Il sintomo in questi ultimi anni si presenta quasi con cadenza settimanale, per fortuna in modo lieve e breve.
A questo poi si sono aggiunti e/o alternati altri sintomi, come la paura di poter perdere il controllo verso me stesso o gli altri, in primis familiari.
Sono sempre ormai preoccupato e pensieroso, temo di non poter risolvere i mie problemi quotidiani (trovare lavoro, avere una relazione, imparare a guidare, la paura della morte, ecc.
), mi soffermo molto anche sui problemi fisici, alcuni banali, in queste settimane per esempio ho una certa ansia nel vedere i peli bianchi sul mio corpo, segno del tempo che passa.
Ho raccontato tuto questo alla mia psicoterapeuta (con la quale in verita' non mi trovo benissimo... ) ma lei fondamentalmente mi ripete sempre la stessa cosa: devo avere giornte piu' impegnate.
Nel mentre sono stato dal neurologo anche su suggerimento della psicoterapeuta, per problemi di risvegli dal sonno con amnesia (pochi secondi) e tachiardia.
La psicologa mi ha proposto un nuovo colloquio psichiatrico, anche per valutare l'uso di farmaci (il cardiologo mi suggeri' di prendere 10 gocce di EN la sera).
In tutto questo non ho una diagnosi, la psicoterapeuta mi disse"spesso si parte con una diagnosi, che poi puo' evolvere in altro".
Sono il primo a voler cambiare la mia vita, ma nel mentre non riesco piu' a sostenere questa condizione pscicologica, che ormai influisce negativamente su tutto.
Ad oggi non riesco a capire dove finiscano i problemi psichici e i iniziano quelli fisici e viceversa.
Aggiungo in ultimo che, nel 2007 dopo un grave lutto in famiglia, inizia a prendere delle benzediazepine (eutimil) per circa un anno, senza per fare psicoterapia, ma vendo seguito dal medico curante.
Qualche anno dopo pero' dopo un perido relativamente buono, l'ansia e le altre cose correlate si sono piano piano ripresentate.
Mi scuso per la lungaggine, cordiali saluti.
[#1]
"Ad oggi non riesco a capire dove finiscano i problemi psichici e i iniziano quelli fisici e viceversa."
Perché è una questione maloposta. I problemi psichici sono fisici, la loro espressione è psichica (come quella dei problemi intestinali è digestiva ad esempio).
Ora non sta prendendo più niente, niente eutimil, perché ? PS non è una benzodiazepina.
Perché è una questione maloposta. I problemi psichici sono fisici, la loro espressione è psichica (come quella dei problemi intestinali è digestiva ad esempio).
Ora non sta prendendo più niente, niente eutimil, perché ? PS non è una benzodiazepina.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Grazie per la celere risposta dr.Pacini.
Dopo il trattamento con Eutimil durato un anno, non ho preso più niente.
Un pò perché i sintomi maggiori erano stati attenuati,un pò per la mia presunzione di poter combattere tale male senza nessun farmaco.
Tra due settimane dovrei avere il colloquio con la psichiatra.
La psicoterapeuta invece non sembra dare molta attenzione all'eventuale uso di farmaci, mi continua a dire che devo avere giornate più strutturate, e che anche la noia aumenta tutti i miei malesseri psichici.
Le chiedo conoscendo i limiti di una valutazione tramite web, quale potrebbe essere la mia diagnosi, e il percorso da seguire per ritornare a vivere.
Saluti
Dopo il trattamento con Eutimil durato un anno, non ho preso più niente.
Un pò perché i sintomi maggiori erano stati attenuati,un pò per la mia presunzione di poter combattere tale male senza nessun farmaco.
Tra due settimane dovrei avere il colloquio con la psichiatra.
La psicoterapeuta invece non sembra dare molta attenzione all'eventuale uso di farmaci, mi continua a dire che devo avere giornate più strutturate, e che anche la noia aumenta tutti i miei malesseri psichici.
Le chiedo conoscendo i limiti di una valutazione tramite web, quale potrebbe essere la mia diagnosi, e il percorso da seguire per ritornare a vivere.
Saluti
[#4]
Non serve fare ipotesi, qui: si aggiungono ai ragionamenti suoi e le creano confusione. Non che non si possano fare, ma comunque ha una visita in programma ed è il modo corretto di giungere ad una impostazione diagnostica. Prima di parlare di percorsi o cose fumose, parta dal concetto di disturbo/malattia e cura. Non deve essere necessariamente una cosa che si svolge chissà a che livello.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#5]
Utente
Buona sera dr. Pacini.
La settimana scorsa sono stato dalla psicoterapeuta, che mi riferito di un confronto avuto con gli altri psicologi e psichiatrici della struttura.
Mi ha detto che vogliono avere le risposte degli esami che dovrò fare (RM encefalo e EEG con privazione del sonno), che mi furono prescritti in estate dal neurologo.
L'unica cosa che ha aggiunto dopo il consulto con lo psichiatra è stata " tratti paranoici". Volevo avere un suo parere se, da come scritto nel primo messaggio, tali sintomi avuti in passato e nel presente siano annoverabili tra quelli legati alla paranoia.
Cordiali saluti.
La settimana scorsa sono stato dalla psicoterapeuta, che mi riferito di un confronto avuto con gli altri psicologi e psichiatrici della struttura.
Mi ha detto che vogliono avere le risposte degli esami che dovrò fare (RM encefalo e EEG con privazione del sonno), che mi furono prescritti in estate dal neurologo.
L'unica cosa che ha aggiunto dopo il consulto con lo psichiatra è stata " tratti paranoici". Volevo avere un suo parere se, da come scritto nel primo messaggio, tali sintomi avuti in passato e nel presente siano annoverabili tra quelli legati alla paranoia.
Cordiali saluti.
[#6]
Si pone domande in maniera preoccupata e sollecita rassicurazioni. Le serve una cura, la diagnosi serve per questo.
Ma quindi adesso non sta più assumendo eutimil ?
Ma quindi adesso non sta più assumendo eutimil ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 6 risposte e 414 visite dal 10/09/2024.
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