La cura non funziona più
Salve, ho 41 anni e soffro di psicosi paranoide.
La diagnosi mi è stata data in seguito ad un Tso nel 2010.
Nel 2012 finalmente con 200 mg di solian, un Tavor da un mg e 20 mg di brintellix riesco a stare bene fino a 4-5 mesi fa.
Poi sono crollato di nuovo paure, persecuzioni tutte idee psicotiche.
Ora prendo 9 mg di invega 3 mg di solian 400mg di solian e 20 mg di brintellix, ma per ora nessun beneficio.
Ma cosa mi sará successo?
Perché i farmaci di prima non mi fanno più effetto?
La diagnosi mi è stata data in seguito ad un Tso nel 2010.
Nel 2012 finalmente con 200 mg di solian, un Tavor da un mg e 20 mg di brintellix riesco a stare bene fino a 4-5 mesi fa.
Poi sono crollato di nuovo paure, persecuzioni tutte idee psicotiche.
Ora prendo 9 mg di invega 3 mg di solian 400mg di solian e 20 mg di brintellix, ma per ora nessun beneficio.
Ma cosa mi sará successo?
Perché i farmaci di prima non mi fanno più effetto?
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Dr. Simone Fossella
Psichiatra, Psicoterapeuta
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Gentile utente,
La psicosi paranoide è una condizione complessa e cronica che può richiedere aggiustamenti terapeutici nel tempo. È possibile che il suo organismo abbia sviluppato una tolleranza ai farmaci precedentemente efficaci, o che ci siano stati cambiamenti nella sua condizione clinica che richiedono una revisione della terapia.
La mancanza di beneficio dai nuovi farmaci potrebbe indicare la necessità di ulteriori aggiustamenti o di un approccio terapeutico diverso. È fondamentale continuare a lavorare a stretto contatto con il suo psichiatra per monitorare i sintomi e adattare il trattamento alle sue esigenze attuali.
Cordialmente.
La psicosi paranoide è una condizione complessa e cronica che può richiedere aggiustamenti terapeutici nel tempo. È possibile che il suo organismo abbia sviluppato una tolleranza ai farmaci precedentemente efficaci, o che ci siano stati cambiamenti nella sua condizione clinica che richiedono una revisione della terapia.
La mancanza di beneficio dai nuovi farmaci potrebbe indicare la necessità di ulteriori aggiustamenti o di un approccio terapeutico diverso. È fondamentale continuare a lavorare a stretto contatto con il suo psichiatra per monitorare i sintomi e adattare il trattamento alle sue esigenze attuali.
Cordialmente.
Dott. Simone Fossella
Dirigente Medico Psichiatra
ASL Roma 5
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 332 visite dal 04/09/2024.
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