Non so quale sia il mio problema ( non so bene quale argomento mettere quindi ho messo depressione)

Non so bene che cosa io abbia, credo che il sentirmi diverso rispetto agli altri sia iniziato intorno alla prima superiore, dove tendevo ad essere più bruttino rispetto agli altri, e questo mi portò ad essere rifiutato dalla ragazza che mi piaceva e crearmi le prime insicurezze.
In classe avevo questo compagno che ero il solito fighettino che le conquistava tutte, ci strinsi amicizia, io molto bravo a scuola, lui l'opposto, e inizia a confidarmi con lui, stava iniziando ad attraversare un periodo difficile, una ragazza lo aveva rifiutato e iniziò a tagliarsi, e confidandomi con lui gli raccontai di quella ragazza, e lui ci provò con lei.

Durante la seconda superiore inizia a chattare con quest'altra compagna che stava iniziando a piacermi, la quale scoprì aveva una scopamicizia con quell'altro compagno, da qui iniziò il problema.

Inizia a raccontare solo e solamente a lei, una serie di bugie come che mi tagliavo anch'io, che avevo tentato il suicidio dopo la morte di mio nonno, etc, per attirare la sua attenzione, che ovviamente attirai, senza però successo in quanto non le dissi mai nulla di ciò che provavo, e qualche mese dopo si fidanzò con un altro ragazzo.
Rimasi in contatto con lei, e continuai ad alimentare le mie bugie, raccontai di "rapporti preliminari" con una ragazza al mare, di un altro tentativo di suicidio etc, il tutto sempre con lo stesso risultato.

La Dad non mi aiutò.
mi chiusi sempre di più in me stesso, e iniziai a calare a scuola anche se non molto, stiamo parlando di una media che passava dall'essere del 9, 5 all'8, e quelle bugie iniziarono a diventare realtà, mi tagliai una volta, solo che non lo raccontai a nessuno e non lo feci più, convivevo con un malessere interiore che però nascondevo perfettamente.

In quarta sono partito per un anno all'estero, e qua non ebbi nessun problema, qualche piccolo pensiero autolesionista quando le cose non andavano come volevo io, rifiutato da una ragazza anche qui, solo che poi iniziai a migliorare esteticamente e prendermi le mie rivincite, e ad avere una vita sessuale o meno molto attiva.

Una volta tornato nel mio paese la quinta passa tranquillamente con i suoi alti o bassi, ma mai senza quei pensieri, i problemi tornano all'università.

Durante il primo anno mi capita di non passare due esami al primo semestre, e la ragazza che mi piaceva mi rifiuta in maniera subdola e cattiva, mi usa mi sfrutta e poi mi manda lontano dalla sua vita, e a fine febbraio a seguito di tutto ciò inizio ad avere fortissimi pensieri suicidi, pensieri che non ho il coraggio di applicare, saprei benissimo come fare.

Durante il secondo semestre recupero praticamente tutto, ma con la ragazza nulla, e ora a settembre a seguito di un'accesa discussione con mio padre, dove espongo tutto quello che sento che lui mi abbia fatto, quei pensieri sono tornati, ma non credo che avrò mai il coraggio.

Non so che fare.

Quando sono solo immagino delle realtà parallele, dove la mia vita è perfetta.

[#1]
Dr. Simone Fossella Psichiatra, Psicoterapeuta 21 1
Gentile utente,

Il suo racconto evidenzia una serie di esperienze difficili e complesse che hanno contribuito a un malessere interiore significativo. La sensazione di sentirsi diverso, le delusioni amorose, e le difficoltà scolastiche e familiari possono avere un impatto profondo sulla salute mentale.

È importante riconoscere che i pensieri suicidi e i comportamenti autolesionistici sono segnali di un disagio che necessita di attenzione professionale. Le consiglio vivamente di rivolgersi a uno psicoterapeuta o a uno psichiatra per un supporto adeguato. Questi professionisti possono aiutarla a esplorare le cause del suo malessere e a sviluppare strategie per affrontarlo.

Nel frattempo, potrebbe essere utile cercare di mantenere una routine quotidiana, praticare attività che le piacciono e cercare il supporto di amici o familiari di fiducia.

Cordiali saluti.

Dott. Simone Fossella
Dirigente Medico Psichiatra
ASL Roma 5

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
La presenza di diversi sintomi che riguardano soprattutto il mancato raggiungimento di obiettivi reali o ipotetici richiede una attenzione specialistica specifica per capire la tipologia di trattamento che le può essere proposta.

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[#3]
Utente
Utente
Forse sono anche le costanti pressioni che mi sono auto imposto da quando sono piccolo a creare problemi, ho sempre avuto un rapporto particolare con i miei, lavorano molto e quando ero più piccolo tendevo a soffrire per questa cosa, e l'andare bene a scuola era più per loro che per me, per farli sentire fieri di qualcosa, anni dopo parlandone con mia madre ho ovviamente capito che loro sarebbero stati fieri in ogni caso, però per me è sempre difficile, avrei bisogno di sentirmelo dire più spesso, soprattutto da mio padre, ieri dopo la litigata ho detto delle cose cattive, causa della rabbia del momento, non è la prima volta che mi capita di inveire sulle persone causa rabbia, e capisco ovviamente anche il suo punto di vista, e gli ho chiesto scusa, perché ieri ho sbagliato io, e mi ha fatto sentire molto più leggero, non felice, ma in pace, non saprei come altro spiegarlo.
Per quanto riguarda i miei amici, i miei migliori amici (sono due gemelli) non escono con me, perché non possono rinunciare ad uscire delle volte con le loro ragazze, gli altri con cui sono molto legato che ho conosciuto durante l'anno all'estero ovviamente sono lontani da me, abito in un'isola, e anche loro sono andati avanti con le loro vite, e credo che piano piano perderemmo i rapporti, già ora dopo due anni, me ne sto rendendo conto.
Mi sento costantemente così problematico, come se fosse colpa mia, e cerco di non far vedere mai questo lato di me, anche perché molto spesso non sono così, però ogni tanto ho questi picchi, anche delle idee strane e oggettivamente da pazzo, ad esempio, legato al voler discorso di voler scappare dalla realtà di cui ho parlato nell'altro consulto, quando quei pensieri mi attanagliano, per sfuggirci e magari iniziare a provare davvero quelle sensazioni di vita perfetta che delle volte mi viene da immaginare, ho pensato di iniziare a farmi, non so esattamente di cosa, in passato ho provato solo erba, l'unica paura è la dipendenza, e il rischio di diventare uno zombie.
So che sarebbe una cosa estremamente sbagliata, e per come sono non credo che arriverò mai a farlo, anche il suicidio, io nel mio inconscio so, che non arriverò mai a commetterlo, ma vorrei solo capire autonomamente come iniziare a vivere felice, libero.
Sono andato da uno psicologo 4/5 volte, ma non riesco ad essere onesto con lei, provo troppa vergogna di spogliarmi a nudo così, scrivo qua solo perché sono anonimo e non vi conoscerò mai. Se qualcuno ha qualche consiglio da darmi, magari anche al di fuori della terapia, è ben accetto.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
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