Venlafaxina e problemi cardiaci

Buongiorno,

assumo da circa 6 anni venlafaxina (Efexor 150mg e poi Zarelis 225mg) a causa di disturbo da attacchi di panico con agorafobia.
Sono anche una persona ipocondriaca e in particolare sono particolarmente sensibile a quelli che sono i problemi cardiaci.


Ho letto che i farmaci antidepressivi SSRI e SNRI (tra cui venlafaxina) possono aumentare il rischio di problemi cardiovascolari se assunti per molto tempo.


Vorrei capire se effettivamente c'è questo tipo di rischio.
La mia psichiatra (sia quella attuale che la precedente) non mi hanno mai richiesto di fare controlli specifici prima di assumere il farmaco.


Grazie per il riscontro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Va controllata la pressione per verificare che non si alzi, perché esiste un nesso sopra una certa dose.
Poi c'è credo la solita generica raccomandazione sul rischio aritmico, il qt, che ad un certo punto è comparsa sui foglietti di un gran numero di medicinali.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Simone Fossella Psichiatra, Psicoterapeuta 21 1
Buongiorno,

Comprendo la sua preoccupazione riguardo agli effetti collaterali della venlafaxina, specialmente per quanto riguarda i rischi cardiovascolari. È vero che gli antidepressivi SNRI, come la venlafaxina, possono avere effetti collaterali cardiovascolari, tra cui palpitazioni e tachicardia.

Il rischio dipende da vari fattori, come la dose, la durata del trattamento e la presenza di altre condizioni mediche. Se non ha mai fatto controlli specifici, potrebbe essere utile discuterne con la sua psichiatra. Un ECG o altri esami potrebbero essere appropriati, soprattutto se ha sintomi come palpitazioni.

Le consiglio di parlare apertamente con la sua psichiatra delle sue preoccupazioni per valutare la necessità di ulteriori controlli o aggiustamenti della terapia.

Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dott. Simone Fossella
Dirigente Medico Psichiatra
ASL Roma 5

[#3]
Utente
Utente
In realtà ho comunque svolto nel corso degli anni esami e controlli cardiologici, non tanto per sintomi o problemi specifici ma per una mia sicurezza, nello specifico ho svolto ECG e ecocardiogramma, entrambi nella norma e senza problematiche evidenti.
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Ma non comprendono la pressione arteriosa, che magari avrà comunque misurato. Io faccio riferimento alla dose di adesso, non so da quanto sia stata aumentata.

Dr.Matteo Pacini
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[#5]
Utente
Utente
Ho aumentato la dose di Venlafaxina da 150mg a 225mg da marzo 2024, sono quasi 6 mesi.

A seguito dell'aumento ho anche svolto la visita medica lavorativa periodica (a fine maggio) nella quale, tra le altre cose, mi è stata misurata la pressione arteriosa e l'esito era assolutamente nella norma.

Molto probabilmente la mia è solo una forte suggestione dovuta anche all'ipocondria che in certe situazioni mi genera pensieri disfunzionali.

La mia domanda era più che altro relativa a capire se, in base alla vostra esperienza, ci sono effettivamente casi dove si possono riscontrare anomalie cardiache legate all'assunzione di antidepressivi o se, qualora ci fossero, sono sempre legate a patologie pregresse.

Grazie
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Questa domanda la riporta a monte delle conoscenze che ha già, ed è uno dei classici scivoloni ossessivi/ansiosi. E' come se uno, avendo paura che scoppi la guerra, dicesse "è mai successo che qualcuno spari a un altro ?" e aggiunga "siccome l'ho letto nei libri di storia che ci sono state guerre in passato".
Quindi questo tipo di domande, al di là dell'accertarsi dei parametri, cosa già fatta, che si fa indipendentemente dal fatto che uno sia ipocondriaco, poi sono da gestire come espressione dell'ipocondria, quindi non da discutere né da respingere mediante rassicurazione.

Dr.Matteo Pacini
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