Depressione

Buongiorno, ho 52 anni, due anni fa dopo un linfoma oggi in remissione ed alla notizia che mio figlio dalla Sicilia si sarebbe trasferito al politecnico di milano per studiare, sono caduta in depressione.
Mi sono curata con il cipralex 20.
Questo inverno ho iniziato a prendere mezza compressa poi un quarto fino a sospendere il tutto.
Stavo benissimo credevo di aver superato il fatto che mio figlio fosse fuori sede, solo che 15 giorni fa mio figlio mi ha confessato che è per lui è difficile affrontare gli esami, alcune volte non riesce a studiare, non va a lezione, ha un pochino di ansia.
La mia risposta è stata stai tranquillo può capitare di essere ansiosi, sei fuori casa da solo, se non riesci a sostenere la situazione per noi genitori non c'è alcun tipo di problema, torni a casa studi alla nostra università e poi si vedra.
Ma lui si ostina a voler continuare, mi ha detto che in un primo momento aveva pensato di tornare a casa, ma ci ha ripensato, ieri è partito, tra 10 giorni ha un esame, è molto ansioso, ma vuole provarci, vuole avere un altra possibilità. Poco fa ci siamo sentiti, ha molta ansia, ha mal di pancia, ma vuole farcela, vuole affrontare le sue paure, ducendomi" vorrei smettere si cazzeggiare e fare sul serio. Sono ansiosissimo.
Io a sentirlo così ci sto male, cerco di sostenerlo sempre, non facendogli capire che soni abbastanza preoccupata, capisco che per lui sarebbe un fallimento, ma credo che sia inutile continuare a stare male e concludere poco.
Lo sto incoraggiando, ma non è facile mi sento morire, non lo sento tranquillo, e non potergli stare vicino mi logora.
Ho pensato di riprendere il cipralex ma non voglio ricadere in quel vortice.
Cosa devo fare con mio figlio ho paura che cada in depressione ha dolo 21 anni. È sempre stato bravo a scuola, al poli ha dato pochi esami ed ha preso tutti 30. Gli soni stata sempre vicina dicendo che anche se ci mette un pochino di più a laurearsi non importa, non ho mai fatto pressioni. Cosa devo fare? Il mio istinto sarebbe di andare a prenderlo portarlo giù in Sicilia. Sono tanto preoccupata.
Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.9k 1k 248
Si consulti col medico o con chi ritiene Lei per la cura da fare, non sarebbe assolutamente strano se dovesse riutilizzare il cipralex. Per suo figlio, analogamente, ha senso che sia valutato, indipendentemente dal fatto che Lei ci stia male, perché riesca a sostenere gli sforzi necessari per il suo progetto.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Grazie per la risposta, si ho pensato anche io che se continua a essere così ostinato , possiamo consultare uno specialista. Mi perdoni ma per mio figlio su Milano dovrei consultare uno psicologo , psichiatra, psicoterapeuta ? Non conosco le differenze . Grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.9k 1k 248
Non sono necessariamente figure distinte. Le due distinte sono psicologo e psichiatra, essendo il secondo un medico.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Grazie per il chiarimento, ma per incoraggiare mio figlio a ritrovare la propria autostima quale figura bisogna consultare.grazie
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.9k 1k 248
Chi ha detto che ci sia bisogno di incoraggiamento ? I professionisti applicano tecniche per ottenere un risultato, non svolgono funzioni generiche, che sono anche ben accette, ma non è detto che abbiano alcun peso se uno ha una condizione ansiosa o depressiva o altro.
Le figure le abbiano già dette. Quali se no ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Grazie