Attacchi di panico e bipolarismo

G.li Dottori,
per poter parlare di questo dovrei spendere 40 di questi spazi e forse non sarebbero sufficenti per raccontare tutto, non perchè ci sia una vita speciale,
ma perchè come paziente, mi accorgo che per una corretta indagine dei problemi
sia necessario conoscere il contesto in cui questi avvengono, non partendo solo dai sintomi.

Il problema è che da tre, forse 4 anni ho la sensazione di non riconoscermi più.
Sono meno spensierato, più spesso di cattivo umore ed a volte ho la netta sensazione di perdere la terra sotto i piedi.
In passato, nemmeno tanto lontano, mi sono districato tra alopecie areate e disidrosi da stress, campanellini del mio stile di vita sregolato, nonostante
un lavoro che mi chiede, impegno, costanza ed un continuo rapporto con tutti i miei clienti, con il quale si è (costretti) spesso a stringere i denti.
Un paio d'anni fa però, dopo essermi lincenziato,ed aver cambiato studio è arrivato il primo tremendo attacco di panico, in cui la paura mista ad una sesnazione di morte mi hanno sconvolto per qualche minuto, riempiendomi di domande e facendomi entrare in un tunnel mentre ero in attesa del successivo.

Col tempo ho imparato a capirli, e riconoscerli ed a controllarli,
anche se con molta difficoltà.
Si sono ripresentati, vivaci come il mio stato d'animo, con la stessa intensità
al negativo e questo mi ha molto spaventato, ultimamente dippiù.
Appena ieri ricordo di aver provato dei momenti terribili, nel corso di una telefonata tranquilla, mentre facevo colazione o mentre chiacchieravo,
ma a ripensarci oggi mi sembrano davvero lontani. Mi sembra impossibile che possa essere successo così, quando ora anche se qualcosa nella giornata può essere andata storta mi sento sereno.

Mi chiedo e chiedo a voi se devo preoccuparmi anche se sono troppo felice, perchè leggo che la troppa felicità e la troppa tristezza, alternati, non sono un buon sintomo e se devo correre adesso (come ho pensato per un istante ieri) in un centro specializzato a farmi dare delle risposte.
Mi dico che forse dovrei bere meno, fumare meno e dormire le giuste ore di sonno
di cui il mio corpo ha bisogno e che tutto questo così si risolverà, ma non voglio sottovalutare il problema, perchè ci sono momenti in cui non capisco più chi sono.
So però che da piccolo avrei voluto fare lo psichiatra,
e che forse era solo un modo per superare la paura di diventare pazzo davvero...

Grazie come sempre

[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
La diagnosi da chi e' stata fatta?

che trattamento ha in atto?

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#2]
Dr. Massimo Lai Psichiatra 832 30
Gentile utente,

parla di attacchi di panico, alti e bassi, stress che si manifesterebbe a livello somatico (ma l'alopecia e la disidrosi hanno delle cause mediche non psicologiche), stress al lavoro e uno stile di vita disordinato.

Chiede se deve continuare così o se deve fare una visita?

Sicuramente il suo stile di vita non è adatto con gli attacchi di panico, per il resto bisogna vedere.

E come faceva da piccolo ad ispirarsi già alla figura dello psichiatra?

Massimo Lai, MD

[#3]
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
G.le Dr Ruggiero,
non ho mai fatto una diagnosi così come
la intende lei.
Mi sono limitato a cercare in esperienze simili alla mia
ed a leggere, quando interessante, qualcosa a riguardo.
Ho sempre pensato a qualcosa di passeggero, ma dopo questo tempo, direi sbagliandomi.
Non le nascondo però,
che non saprei da dove iniziare...

Al Dr. Lai volevo dire,
che non ero proprio così piccolo come ho potuto far credere
nel primo post, ma lo ero abbastanza, perchè non capivo la complessità della materia.
Tornando agli sbalzi invece,
mi chiedo se sia possbile credere che lo stile di vita sia uno dei fattori più responsabili, o se è solo una credenza popolare da sfatare.
Le dirò però,
che quando la disidrosi si affacciò sulle mie mani e piedi, una brutta mattina, conobbi un medico allopatico come lei, ma che credeva nelle cause psicologiche di queste malattie, e nel mio caso forse non sbagliava, perchè il momento in cui arrivarono reggeva la sua tesi,
e la curai con un semplice latte detergente e dormendo le giuste ore a notte.

Proprio come cercherò di fare tra poco :)

Grazie come sempre
U.


[#4]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Quindi senza dubbio si deve iniziare con una diagnosi.

Provi a cercare uno psichiatra nella sua zona.
[#5]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
"non ho mai fatto una diagnosi così come
la intende lei."

Infatti non avrebbe potuto, la diagnosi deve farla il medico. Le ricerche autogestite non sono "un modo per fare diagnosi", non sono una diagnosi medica, sono una opinione personale assurda poiché basata sul giudizio non tecnico su termini tecnici.

Si faccia valutare dallo specialista.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#6]
Attivo dal 2007 al 2009
Ex utente
G.le Dr Pacini,
comprendo il suo giudizio ed i suoi toni, ma ho posto il quesito su queste pagine non per avere una ricetta che curi i miei deliri, ma per capire con persone specializzate come lei se è il caso che mi preoccupi (nel sesno di occuparmi preventivamente) della situazione o se migliorando il mio stile di vita questo possa essermi d'aiuto, essendo causa scatenante di simili disturbi non debilitanti.

Concordo sulla difficoltà di poter risolvere il tutto in un si o no, ma non capisco ancora se sia necessario chiedere aiuto a qualcuno o se posso farlo da solo migliorando in primis delle cattive abitudini.

La ringrazio
e la saluto

[#7]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
Gentile utente,

le patologie psichiatriche non arrivano per la presenza di cattive abitudini.

Le "cattive abitudini" possono rendere piu' evidenti tali problematiche ma nella maggior parte dei casi l'insorgenza dei sintomi presenta anche degli squilibri "interni" che devono essere risistemati con i trattamenti opportuni.

Nessuno ha intenzione di darle un prescrizione in questa sede, ma allo stesso tempo e' necessario capire di cosa stiamo parlando.
E' possibile farlo con una diagnosi accurata che prenda in considerazione tutti gli aspetti del suo problema.

Se utilizza lei dei termini tecnici senza avere ricevuto alcuna diagnosi di questo tipo, potrebbe fuorviare lo specialista che dovrebbe visitarla di persona, in quanto i sintomi devono essere valutati globalmente ed in considerazione della presenza o meno di altri sintomi che, forse, potrebbe non notare oppure potrebbero passarle inosservati perche' focalizza la sua attenzione su altri aspetti.

Per poter essere di aiuto, il consiglio da darle e' quello di rivolgersi ad uno specialista che potra' inquadrare il suo problema in modo preciso.
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gentile utente,

Chiedere al medico se farsi vedere o meno dal medico è un po' ridondante. Se si hanno fastidi e se ne intende almeno conoscere il meccanismo per farsi un'idea, si vada dal medico. Posta la diagnosi, il medico saprà per ciò stesso farle qualche commento e previsione sulla natura del problema e il tipo di decorso in assenza di cure, così potrà valutare l'opportunità di seguire le cure eventuali che le verrano prospettate.
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