Comportamento con psichiatra per terapia per disturbi d'ansia
Buongiorno, sono un ragazzo di 29 anni, nel Febbraio del 2020 a seguito delle continue delusioni nella laurea magistrale in Ingegneria che sto affrontando (sono ancora iscritto e mi mancano 2 esami per poter finire il percorso), dopo un esame andato male ho avuto un periodo molto brutto in cui sono "crollato" mentalmente non vedevo una via d'uscita, avevo manifestazioni d'ansia, insonnia ecc e li ho deciso di rivolgermi prima ad uno psicoterapeuta e successivamente ad uno psichiatra siccome continuava lo stato di ansia e "malinconia".
Sono stato seguito fino a Novembre 2022 da uno specialista che ho scoperto essere "vecchio stile" e la cui cura era composta da tre farmaci: surmontil, frontal e dropaxin (aggiunto dopo il periodo iniziale con i precedenti due), con questa terapia sono riuscito a riprendere lo studio e dare qualche esame portandomi avanti, il rendimento é andato decrescendo con il passare degli anni anche perché man mano che andavo avanti purtroppo ho lasciato gli esami per me più ostici da affrontare fino a questi due che mi rimangono ed ora faccio molta fatica a studiare.
Nel mentre dapprima ho abbandonato la psicoterapia poiché riguardava principalmente la programmazione degli esami e ad un certo punto non la ritenevo più utile ed era economicamente onerosa per la famiglia.
Nel Novembre 2022 in seguito al fatto che mi sentivo soggetto ad un la terapia "pesante" e avevo sospetto di essere un po' intontito da questa cosa, in accordo con la mia famiglia abbiamo deciso di provare a sentire l'opinione di un altro psichiatra che ci é sembrato subito una persona preparata e professionale e da allora ho proseguito fino ad Aprile di quest'anno con la seguente cura: 1 Xanax RP da 0, 5 mg al giorno ed un Sereupin 20 mg al giorno, con l'unica variante che nei momenti sotto esame al bisogno siamo passati a 2 Xanax al giorno sempre su consiglio dello psichiatra.
Ora nel Febbraio 2023 ho superato l'ultimo esame universitario e successivamente ho sempre tentato di sostenere uno dei due mancanti con scarso successo, perciò a inizio di quest'anno, forse troppo in ritardo, ho deciso che era ora di uscire di casa perché la situazione era per me insostenibile e non portava a nulla, perciò da Aprile di quest'anno ho intrapreso il tirocinio curriculare in azienda (a 2 ore da casa, vicino la mia università).
Attualmente il mio quesito é questo: mi sono visto l'ultima volta con il mio psichiatra a Marzo e dopodiché ho deciso spontaneamente, spinto non so bene da cosa, senza comunicarlo a lui di provare a sospendere gradualmente la terapia e così da maggio circa non assumo più nulla, ora siccome comunque in alcuni momenti provo stati d'ansia approfittando della pausa estiva ho prenotato un appuntamento con il mio psichiatra e vorrei chiedervi come sarebbe meglio comportarsi?
Ho molta paura di come possa reagire al fatto che ho sospeso autonomamente la terapia, però a questo punto non ha senso riportare una cosa diversa il che peggiorerebbe solo le cose.
Sono stato seguito fino a Novembre 2022 da uno specialista che ho scoperto essere "vecchio stile" e la cui cura era composta da tre farmaci: surmontil, frontal e dropaxin (aggiunto dopo il periodo iniziale con i precedenti due), con questa terapia sono riuscito a riprendere lo studio e dare qualche esame portandomi avanti, il rendimento é andato decrescendo con il passare degli anni anche perché man mano che andavo avanti purtroppo ho lasciato gli esami per me più ostici da affrontare fino a questi due che mi rimangono ed ora faccio molta fatica a studiare.
Nel mentre dapprima ho abbandonato la psicoterapia poiché riguardava principalmente la programmazione degli esami e ad un certo punto non la ritenevo più utile ed era economicamente onerosa per la famiglia.
Nel Novembre 2022 in seguito al fatto che mi sentivo soggetto ad un la terapia "pesante" e avevo sospetto di essere un po' intontito da questa cosa, in accordo con la mia famiglia abbiamo deciso di provare a sentire l'opinione di un altro psichiatra che ci é sembrato subito una persona preparata e professionale e da allora ho proseguito fino ad Aprile di quest'anno con la seguente cura: 1 Xanax RP da 0, 5 mg al giorno ed un Sereupin 20 mg al giorno, con l'unica variante che nei momenti sotto esame al bisogno siamo passati a 2 Xanax al giorno sempre su consiglio dello psichiatra.
Ora nel Febbraio 2023 ho superato l'ultimo esame universitario e successivamente ho sempre tentato di sostenere uno dei due mancanti con scarso successo, perciò a inizio di quest'anno, forse troppo in ritardo, ho deciso che era ora di uscire di casa perché la situazione era per me insostenibile e non portava a nulla, perciò da Aprile di quest'anno ho intrapreso il tirocinio curriculare in azienda (a 2 ore da casa, vicino la mia università).
Attualmente il mio quesito é questo: mi sono visto l'ultima volta con il mio psichiatra a Marzo e dopodiché ho deciso spontaneamente, spinto non so bene da cosa, senza comunicarlo a lui di provare a sospendere gradualmente la terapia e così da maggio circa non assumo più nulla, ora siccome comunque in alcuni momenti provo stati d'ansia approfittando della pausa estiva ho prenotato un appuntamento con il mio psichiatra e vorrei chiedervi come sarebbe meglio comportarsi?
Ho molta paura di come possa reagire al fatto che ho sospeso autonomamente la terapia, però a questo punto non ha senso riportare una cosa diversa il che peggiorerebbe solo le cose.
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Cioè sta chiedendo se mentire al medico ? A quale scopo ? Ottenere la cura sbagliata ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 1 risposte e 449 visite dal 15/08/2024.
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