Aumento amisulpride

Gentili Dottori,
Causa forte ansia e blanda depressione sono in cura con venlafaxina 150 mg e bupropione 300 mg.
A ciò si aggiunge amisulpride 50 mg. Dopo averlo sospeso due mesi fa con conseguenze catastrofiche, nonostante assumessi gli altri due farmaci, lo specialista si è convinto che il persistere della patologia dipenda dal neurotrasmettitore della dopamina, ma che 50 mg sia una dose bassa.
Così me lo ha aumentato a 100 mg.
Tuttavia lo stesso specialista mi disse in passato che aumentare la dose non era possibile perché il farmaco avrebbe avuto tutt'altro meccanismo.
Ho letto su Wikipedia -fonte non proprio attendibile- che fino a 200 mg si può considerare un dopaminergico mentre dai 200 mg in su sortisce l'effetto opposto, ovvero "blocca" i livelli di dopamina nel cervello.
Scusandomi per il linguaggio poco tecnico, vorrei aggiungere che ho sentito anche un altro specialista che ha confermato la teoria della "bassa dopamina" ma mi ha tolto l'amisulpride per darmi l'abilify 15 mg e dicendomi che in tre mesi sarei guarito.
Purtroppo gli effetti collaterali mi hanno fatto desistere sospendendo il farmaco e ripristinando l'amisulpride.
Volevo chiedere in questo bel pantano di contraddizioni e divergenze tra medici Voi cosa ne pensate.
Mi trovo in una situazone spigolosa perché non so più a chi credere e di chi fidarmi.
Spero possiate darmi un po' di chiarimenti e indirizzarmi verso un percorso preciso.
Cordiali saluti e buona estate.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
A me risulta come ha detto il collega.


Comunque intanto non c'è diagnosi. Forte ansia e blanda depressione non è una diagnosi.
Invece di ragionare sui neurotrasmettitori partirei da qui.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
Quindi ritiene che sopra i 50 mg l'amisulpride sia inutile nel mio caso o che 100 mg siano più efficaci di cinquanta per la gestione del mio disturbo d'ansia? Le rammento che il collega si è contraddetto, anche se in due periodi diversi.

La diagnosi è DAG, che peggiora nei momenti di stress, anche in forme del tutto fisiologiche. Venlafaxina e Bupropione mi hanno aiutato molto, ma non ne sono ancora uscito. Poi purtroppo, in piena pandemia, mi è stata diagnosticata la depressione maggiore, ma la terapia ha estirpato anche questo brutto male.

Posso chiederLe cosa ne pensa della collega che invece mi ha dato i 15 mg di abilify? L'altro dottore mi ha fatto lo stesso discorso che mi ha fatto con l'amisulpride, asserendo che sopra i 5 mg sarebbe inutile nel mio caso. Anche se chi mi ha segnato l'abilify 15 mg è una neuropsichiatra molto rinomata, sebbene non dica ciò per avallare la sua tesi e terapia prescrittami. Un suo parere mi farebbe molto piacere. Grazie mille e cordiali saluti
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non so dove si sia contraddetto, semplicemente se funziona meglio a 200 mg, questo significa che il funzionamento utile non è quello che era stato inizialmente pensato magari.
Per avere un effetto antidepressivo le dosi devono essere basse, ma non è la sua diagnosi comunque. Sul DAG di specifico c'è la venlafaxina.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Gentile Dottore, grazie per la risposta. La Venlafaxina mi ha causato aumento pressorio dunque non è più una pista percorribile. Personalmente sono d'accordo con i suoi colleghi nel "battere" la pista dopaminergica perché è l'unica finora elusa. Consideri che ho preso anche gli SSRI a dosi massime e non mi hanno fatto assolutamente nulla; tutto è appeso all'attività noradrenalinergica dei farmaci. A questo punto penso sia d'accordo anche lei, poi che sia amisulpride o aripriprazolo non so quanto possa cambiare. Vedrò su chi fare affidamento, avere due specialisti contemporaneamente non si è rivelata una scelta saggia. Cordialità e se vuole replicare la leggerò sicuramente, viceversa grazie per il tempo dedicatomi.