Ansia sociale o altro???

Salve, sono un ragazzo di 18 anni.
Scrivo perchè ho diverse difficoltà nelle interazioni sociali.
Sin da quando ero piccolo sono sempre stato un ragazzo molto timido e mia mamma mi ha raccontato che già a 10 mesi quando mi prendeva in braccio un estraneo o comunque interagiva con me iniziavo a piangere.
Il mio principale problema è il mio sentirmi a disagio quando devo interagire con gli altri.
Ciò che provo è una sensazione di innaturalezza quando devo comunicare che mi porta a controllare ogni piccolo errore che faccio (ad esempio incartarmi mentre parlo o non essere in grado di mantenere la conversazione).
Quando cammino per strada, ormai da tempo, penso sempre a come mi sto muovendo e come il mio corpo appare e soprattutto la mia espressione facciale.
Alla base di ciò penso ci sia la mia paura di apparire strano, incapace, debole, diverso.
Se mi guardo allo specchio con l'espressione che ho di solito, la mia non è viva e accesa come quella degli altri ma è come se avessi un viso che non trasmette nulla, spento.
La mia ansia sociale si è somatizzata nel mio corpo nel corso del tempo in diversi modi tra cui tremore dei muscoli del viso (che è durato un anno a partire da quando è sparito l'obbligo di indossare le mascherine a scuola), lacrimare quando andavo in giro (sparito anche questo e credo mai notato da nessuno), passarsi la mano sulla faccia quando dovevo interagire per rilasciare la tensione, tossire.
Le cose non si sono mai sovrapposte ma ce n'era sempre una che mi accadeva.
Da quel che ricordo, ci tengo a specificare, mi sono sempre ossessionato su qualche problema esistente o meno che sia.
Per farvi capire per circa un anno e mezzo pensavo tutto il giorno che se di notte non avessi dormito almeno otto ore poi il giorno dopo avrei avuto poche energie (cosa che è vera ma totalmente sproporzionata all'ansia che avevo e ad occuparmi tutta la giornata a pensarci).
Se ci penso ora non riesco a comprendere come sia possibile.
Penso che io abbia un disturbo ossessivo compulsivo perchè mettevo in atto dei rituali che mi tranquillizzavano sul momento ma non risolvevano mai il mio problema.
Probabilmente questo disturbo me lo porto ancora dietro anche se in maniera leggiera e che mi permette di non pensare solo alle mie fissazioni ma farlo solo nel tempo libero e senza particolare ansia.
Stranamente non ho mai avuto attacchi di panico fino ad ora ma al massimo d'ansia e derealizzazione (giusto un paio di volte).
Ultimamente unendo i puntini credo di essere autistico ma nonostante ciò penso di essere una persona che capisce bene i contesti sociali e ciò mi ha permesso nonostante la poca sicurezza in me che emano di mascherare le mie difficoltà come ad esempio a scuola in cui solitamente per evitare di essere schernito dai ragazzi più prepotenti mi univo a loro soprattutto perchè la loro approvazione mi dava una sensazione molto positiva.
Possibile sia autismo o più probabile un disturbo oss.
compulsivo o altro?
Grazie in anticipo
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
La sua risposta alla prepccupazione è l'iper-analisi di sé. Questo sul piano diagnostico è abbastanza caratteristico.
Però, mi chiedo, non è stata mai fatta nessuna valutazione ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
La ringrazio della tempestiva risposta, ad ogni modo no perchè ho appena compiuto 18 anni e mi vergogno abbastanza di parlarne con i miei. Secondo lei è necessaria una valutazione? Per la sua esperienza potrei rientrare nello spettro?
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.4k 1k
Rispondere a domande concepite in questa maniera significa alimentarle. Oggi su quell'oggetto, domani su un altro etc. Invece il punto è risolvere questa tendenza a analizzarsi con il risultato di ingolfarsi a livello mentale e di comportamento. Avendo 18 anni, tecnicamente non ha bisogno di autorizzazioni per farsi visitare. Capisco che nella maggioranza dei casi le famiglie sono coinvolte, e ha anche senso che lo siano. Non vedo però il motivo di vergognarsene, se mai può chiedere al medico che la visita di comunicare con i suoi, o può portarli alla visita.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#4]
Utente
Utente
Prenoterò una visita una volta finite le ferie. La ringrazio del suo tempo.
Attacchi di panico

Scopri cosa sono gli attacchi di panico, i sintomi principali, quanto durano e quali sono le cause. Come affrontarli e come gestire l'ansia che li provoca?

Leggi tutto