Chiedo un aiuto per gestire problemi di dipendenza e depressione in famiglia

Buongiorno
chiedo scusa per la situazione complessa che sto per raccontarvi, ma vorrei trovare una base di partenza per evitare errori e ulteriori problemi.

La persona in oggetto è mio marito, sposato in epoca Covid, ci conoscevamo da pochi mesi e ho creduto fosse un'ottima scelta di vita: era appena morta mia mamma, avevo due appartamenti in affitto da liberare e varie incombenze burocratiche, e lui mi è parso una persona saggia, in grado di aiutarmi ad affrontare un periodo difficile.
Era solo da anni, dopo un divorzio e poche relazioni deludenti, aveva una grande casa e un lavoro redditizio, avremmo potuto vivere e lavorare insieme.
Inoltre, pur trasferendomi da lui, una volta terminata l'emergenza potevamo tornare nella mia città e cercare una casa.
Avevo accettato di sposarlo anche per via dello stato d'emergenza, di cui non si sapeva l'evoluzione.
L'unico mio dubbio era causato dalla sua eccessiva apprensione/gelosia: quasi un'ossessione, se lontani dovevamo sentirci per ore al giorno, se vicini io non potevo mai stare da sola.
Al momento non avevo considerato troppo questo dettaglio, ritenendolo un effetto che poi sarebbe rientrato da sè.
Poi, giorno dopo giorno, il castello di carte è crollato e ne è emersa una realtà a dir poco inquietante.
Mio marito non mi aveva detto di avere due figli nati da due relazioni finite in maniera disastrosa, con i quali aveva del tutto interrotto i rapporti, di avere avute un numero indefinito di donne a cui si legava in maniera ossessiva fino ad esasperarle, di essere affetto da depressione con crisi di panico e momenti di autolesionismo, di avere una dipendenza per l'alcol mai del tutto risolta (con revoca della patente), di essere potenzialmente dipendente da tutto: cibo, psicofarmaci, sport, perfino persone (compresa me), di svolgere un lavoro precario che fatica a portare avanti a causa delle sue manie di grandezza (raccontare imprese eroiche e vantare guadagni di fatto inesistenti), di avere un comportamento instabile e di non essere in grado di prendere responsabilità.
Ora, dopo due anni e mezzo, lui è alla ricerca di altro, avventure in montagna, donne, lavori "difficili e pericolosi" come dice lui, della famiglia non gliene importa niente, spesso mi umilia e pretende di controllare ogni mio passo, e il peggio è che ha ripreso ad eccedere con alcol e psicofarmaci, sebbene neghi e nasconda tutto.
Sta peggiorando, ha quasi del tutto perso la memoria, gli ho proposto più volte di accompagnarlo dallo psichiatra, ma tergiversa dicendo che è già sotto controllo medico, cosa del tutto falsa.
Mia suocera dice che la causa dei mali di suo figlio è mia, perché non sono la moglie ideale e non mi sono sottomessa a lui, ma in realtà lui ha avuto questi problemi molti decenni prima che io arrivassi.
Mi sento in gabbia, vorrei riprendere in mano la mia vita, a volte ho anche paura, ma mi dispiace anche per lui e non so come fare.
Grazie in anticipo e scusatemi ancora.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Può chiedere l’annullamento del matrimonio poiché è stata allo scuro di tutta la situazione che è emersa successivamente.

La gelosia patologica è un fenomeno anche piuttosto problematico e pericoloso.

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Utente
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Buongiorno dottore, grazie per la risposta.
Significa che non ci sono possibilità di recupero? Io ho provato tutto, sia ad assecondare le richieste di mio marito che a agire di mia iniziativa, lui a volte, per qualche giorno, mostra un comportamento normale, ma basta pochissimo per scatenare una guerra, oltretutto è geloso anche di sua mamma. Del resto, se uno non vuole risolvere i propri problemi, è inutile insistere. Quello che mi infastidisce di più è che mi si addossi la colpa delle sue, appunto, patologie. Buona giornata.