Zoloft e bulimia

Gent. Dottore,
ho trentotto anni, laureata, sposata, insegnante elementare per scelta e quindi apparentemente felice. In realtà ho un problema che di giorno in giorno sta assumendo proporzioni sempre più devastanti e che mi sta distruggendo la vita.

Sono bulimica, forse lo sono sempre stata, ma ultimamente non riesco più a controllare quella parte di me che definire autolesionista è dir poco.

Sono ossessionata dal cibo e mi sento lacerata tra quella parte di me razionale, equilibrata, maniaca dell'ordine e dell'organizzazione e l'altra, che mangia di nascosto,si abbuffa è la parola sgradevole ma adatta, nemmeno fosse una ladra, che esce di nascosto per acquistare e poi divorare quantità spaventose di cibo, anzi di dolci di ogni genere, salvo poi star male e non essere più capace nemmeno di respirare.

Mangio fino alla nausea, fino a non assaporare più nulla, nonostante sia consapevole di ciò che mi aspetta dopo. Non dovrei, infatti, nemmeno toccare determinati alimenti poichè sono fortemente allergica al nickel per cui dovrei evitare cacao, nocciole, prodotti lievitati in genere che mi scatenano, tra le altre cose, fortissimi attacchi di cefalea.

Pur avendo superato da un pezzo la fase adolescenziale e pur essendo consapevole delle problematiche di natura psicologica che sono alla base di questi miei tentativi di colmare quel vuoto abbissale che sento dentro, non voglio, anzi lo confesso, economicamente non posso seguire la strada della psicoterapia.

Ne ho parlato con il mio medico curante che, con grande stupore, ma conoscendomi da quando sono nata, mi ha diagnosticato una forma di depressione (tra l'altro mia madre, ex anoressica, e mio nonno ne hanno sofferto) e mi ha prescritto il farmaco Zoloft, mezza compressa per 6 giorno, 50 mg per 30 giorni e poi 100 mg.

Ritiene che sia la terapia giusta? Esistono farmaci migliori? So che molti fanno aumentare di peso ma, la prego, non mi giudichi sciocca, non voglio ingrassare perchè ho sempre combattuto con il peso e non ce la faccio più.

In attesa di una sua risposta la ringrazio infinitamente e le invio i miei più cordiali saluti
Sabrina Bianchi

P.S. Non so se sia rilevante ma sono affetta da tiroidite cronica del tipo autoimmune (tiroidite di Hashimoto che controllo con Eutirox 75) e inoltre quando ho gli attacchi di cefalea prendo il farmaco Difmetrè ( li ho provati tutti, anche quelli di ultima generazione, ma questo è l'unico in grado di far sparire il dolore).

[#1]
Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464

Gentile Sabrina,

per quanto lo Zoloft sia utilizzato anche nel trattamento della bulimia con buoni risultati (pur non avendo ancora l'indicazione in tal senso sul foglietto illustrativo), ogni terapia deve sempre essere ritagliata su misura sul singolo paziente, in quanto l'efficacia può variare notevolmente da una persona all'altra.

È poi importante valutare la co-presenza di altri disturbi: spesso inquesti casi è presente una tendenza ciclotimica, cioè un unore tendenzialmente instabile e fluttuante, nonchè altri fenomeni dello spettro ansioso (tra cui occasionali attacchi di panico e fenomeni di tipo ossessivo).

È pertanto più che opportuno rivolgersi ad uno psichiatra clinico esperto in psicofarmacologia che sia in grado di impostare ed aggiustare la terapia nel tempo, poichè raramente in questi casi la cura seguirà una linea retta.

L'aumento di peso è in buona misura non legato ai farmaci, ma alla alterazioni del metabolismo indotte proprio da una anomala condotta alimentare: lo dimostra il fatto che la contemporanea impostazione non di una dieta, bensì di una terapia nutrizionale, porta ad una corretto adeguamento del peso, ovviamente non oltre aspettative irrealistiche per quella che è la personale struttura corporea.

In merito al Difmetrè, l'uso cronico può innescare fenomeni di assuefazione e perciò l'assunzione continuativa andrebbe evitata; molte forme di cefalea sono peraltro strettamente connesse ad altri disturbi 'neuropsichiatrici' e perciò va trattata in una logica più ampia.

Cari saluti

Silvio Presta

Silvio Presta

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,


concordo con il collega Presta che ha fornito un consulto molto dettagliato

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it

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https://www.instagram.com/psychiatrist72/

[#3]
Utente
Utente
Grazie infinite per la sua disponibilità!
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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
anche io sono del parere che la sua terapia farmacologica debba essere seguita da uno specialista psichiatra.
Il disturbo alimentare di cui lei soffre si associa spesso a un fondo di tipo bipolare (instabilità dell'umore) e/o a un disturbo da panico o, più in generale, alla presenza di sintomi dello spettro panico agorafobico (esempio, fastidio nei posti chiusi, affollati etc.).
Dunque, l'effetto degli antidepressivi serotoninergici utilizzati per bloccare i discontrolli alimentari dovrà essere attenttamente valutato affinchè essi non provochino, ad esempio, un'ulteriore instabilità del tono dell'umore.
Per quanto riguarda la paura d'ingrassare con i farmaci puntualizzerei questo: chi ha le abbuffate non magia per fame, ma perchè perde il controllo sul proprio comportamento alimentare; se i farmaci l'aiuteranno a "controllare" i "discontrolli", di sicuro non aumenterà di peso, semmai lo perderà gradualmente.
In ultimo, attenzione al Difmetrè perchè contiene anche caffeina; se ha problemi d'ansia, utilizzandolo spesso, potrebbe accentuarli sensibilmente.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo

www.psichiatria-online.it
[#5]
Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 250 4
Gentile Utente,
concordo con quanto detto dal collega e amico Dr. Presta. Zoloft può essere un farmaco efficace nel trattare la Bulimia, tuttavia come diceva il collega non è registrato ancora per questa indicazione. Esistono per la Bulimia dei trattamenti della solita classe che, essendoci delle prove cliniche maggiori a livello internazionale sulla loro efficacia, sono anche registrati a livello ministeriale e quindi preferibili almeno in fase iniziale, inoltre hanno un costo inferiore per il Sistema Sanitario Nazionale e questo aspetto non deve essere mai trascurato neanche dai pazienti.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk

Dr. Claudio Lorenzetti

[#6]
Dr.ssa Roberta Cacioppo Psicologo, Psicoterapeuta 340 11
Cara Sabrina, mi permetto di intervenire un po' "provocatoriamente" in risposta al suo messaggio.

La sua preoccupazione riguardo la terapia farmacologica che le è stata consigliata è più che giustificata e mi sembra che i colleghi siano stati afficaci nelle loro risposte.

Io vorrei però riprendere la questione della psicoterapia, che lei rifiuta a priori con un "economicamente non posso seguire la strada della psicoterapia". E' vero che è difficile prendere di petto determinate situazioni, a volte paradossalmente proprio quando la sofferenza è maggiore... però spesso il dare la priorità a elementi così concreti (come quello economico) può sottendere la paura di intraprendere un percorso che però potrebbe risultare - insieme al trattamento farmacologico in questo caso - proprio quello più indicato per uscire dal problema.

Sarebbe inoltre molto più facile se bastassero certe consapevolezze per eliminare i propri disagi o sintomi("pur essendo consapevole delle problematiche di natura psicologica che sono alla base di questi miei tentativi di colmare quel vuoto abbissale che sento dentro"). Certo: è già un ottimo punto di partenza, ma da solo non basta!

La psicoterapia può funzionare non perchè lo psicologo e il suo paziente si mettono a ragionare, ma perchè insieme fanno un'esperienza relazionale che per il paziente in questione è nuova, diversa dalle precedenti, e che in quanto tale può offrire la possibilità di elaborare emozioni e affetti in modo nuovo.

Concludo il mio intervento ribadendo la mia voluta provocatorietà. Sono consapevole del fatto che la psicoterapia per certi tipi di disturbi possa essere un percorso lungo e spesso anche economicamente costoso. Ma esistono per esempio strutture pubbliche specializzate che sono avvicinabili - pur con diffuse difficoltà -, e ci sono anche professionisti che lavorano privatamente cercando di conciliare il bisogno del paziente con le sue possibilità economiche.

Si guardi intorno, chieda consiglio e cerchi di affrontare il suo problema in maniera globale.

Cordialmente,

Roberta Cacioppo
r.cacioppo@psicologia-milano.it

Roberta Cacioppo - Psicologa Psicoterapeuta Sessuologa clinica -
www.psicoterapia-milano.it
www.sessuologia-milano.it

[#7]
Dr.ssa Chiara Cimbro Psicologo, Psicoterapeuta 124 3
Gentile utente,
in accordo con quanto espresso dai pareri precedenti, mi permetto di segnalarle il seguente sito, che si occupa specificatamente della problematica in questione, nel caso le potessero essere utili ulteriori informazioni in merito.
http://www.ecomind.it/anoressia_e_bulimia/info_anoressia_bulimia.html

Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.

Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta

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