Possibili disturbi di paranoia o schizzofrenia
Salve, chiedo questo consulto perché conosco una ragazza trentenne che sospetto abbia problemi del genere.
La ragazza sembra manifestare manie di persecuzione, perché spessissimo è convinta di essere osservata, che la gente la sparli, la derida o ce l'abbia con lei.
Durante una serata insieme, non faceva che ripetere ossessivamente che c'erano persone che la fissavano e che avevano qualcosa contro di lei.
Inoltre, ha iniziato presto a fare discorsi senza un vero e proprio senso: ad esempio, si è mostrata assolutamente convinta che la sua auto le portasse sfortuna e letteralmente, che le impedisse di trovare un compagno.
So di un episodio del passato in cui lei è scappata di casa in piena notte, convinta che sua madre fosse posseduta dal demonio.
Attualmente si mostra costantemente alla ricerca di approvazione e di attenzioni, ed è estremamente ripetitiva e sospettosa.
Io vorrei fare qualcosa per aiutarla, magari spingerla a parlare con uno psicologo, ma conoscendola, la reazione più probabile sarebbe un suo rivoltarsi contro di me.
Come potrei fare per aiutarla nel modo giusto?
I sintomi che ho descritto sono veramente indice di possibili disturbi psichiatrici?
Grazie.
La ragazza sembra manifestare manie di persecuzione, perché spessissimo è convinta di essere osservata, che la gente la sparli, la derida o ce l'abbia con lei.
Durante una serata insieme, non faceva che ripetere ossessivamente che c'erano persone che la fissavano e che avevano qualcosa contro di lei.
Inoltre, ha iniziato presto a fare discorsi senza un vero e proprio senso: ad esempio, si è mostrata assolutamente convinta che la sua auto le portasse sfortuna e letteralmente, che le impedisse di trovare un compagno.
So di un episodio del passato in cui lei è scappata di casa in piena notte, convinta che sua madre fosse posseduta dal demonio.
Attualmente si mostra costantemente alla ricerca di approvazione e di attenzioni, ed è estremamente ripetitiva e sospettosa.
Io vorrei fare qualcosa per aiutarla, magari spingerla a parlare con uno psicologo, ma conoscendola, la reazione più probabile sarebbe un suo rivoltarsi contro di me.
Come potrei fare per aiutarla nel modo giusto?
I sintomi che ho descritto sono veramente indice di possibili disturbi psichiatrici?
Grazie.
[#1]
"I sintomi che ho descritto sono veramente indice di possibili disturbi psichiatrici?"
Scusi, Lei perché li ha riferiti ? Perché pensa siano cose normalissime ?
Si sta ponendo un problema non chiaro: vuole indicare ad una persona di farsi curare ma non vuole che reagisca male contro di Lei.
Scusi, Lei perché li ha riferiti ? Perché pensa siano cose normalissime ?
Si sta ponendo un problema non chiaro: vuole indicare ad una persona di farsi curare ma non vuole che reagisca male contro di Lei.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
La prima domanda l' ho posta perché io comunque non sono uno psichiatra e vorrei rimettermi alla vostra competenza. È ovvio che questi atteggiamenti a me non sembrano normali. Inoltre io ribadisco che non so come aiutare questa persona nel modo corretto e vorrei un consiglio in merito. Non so quale strategia adottare per avere una possibilità di aiutarla.
[#3]
Capisco, ma non credo che la domanda allo psichiatra allora sia se questi atteggiamenti sono normali o meno...
Innanzitutto Lei parte da una sua esigenza e presupposto, cioè che ci sia un modo per aiutarla e che possa farlo Lei in maniera efficace.
Vorrebbe che potesse essere così, e detto questo vorrebbe sapere come fare.
Però qui il punto sta che se come si può vagamente ipotizzare, si trattasse di disturbi del pensiero e delle percezioni, la persona non ne è consapevole, e tipicamente resiste ai consigli, e non vede il motivo di curarsi, visto che non vive questi eventi come provenienti da sé.
Innanzitutto Lei parte da una sua esigenza e presupposto, cioè che ci sia un modo per aiutarla e che possa farlo Lei in maniera efficace.
Vorrebbe che potesse essere così, e detto questo vorrebbe sapere come fare.
Però qui il punto sta che se come si può vagamente ipotizzare, si trattasse di disturbi del pensiero e delle percezioni, la persona non ne è consapevole, e tipicamente resiste ai consigli, e non vede il motivo di curarsi, visto che non vive questi eventi come provenienti da sé.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 357 visite dal 29/07/2024.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.