Differenza tra bipolare i e ii
Gentili medici. Una semplice domanda, anche se da profano non so quanto sia semplice la risposta. ho 33 anni e da parecchi anni soffro di disturbo bipolare di tipo I, con altre patologie correlate purtroppo sempre di tipo psichiatrico.
Mia madre invece è bipolare di tipo II. Qual'è la differenza? Sono patologie simili o vi sono differenze sostanziali?
Nel frammentre Vi ringrazio e Vi porgo Cordiali saluti
Mia madre invece è bipolare di tipo II. Qual'è la differenza? Sono patologie simili o vi sono differenze sostanziali?
Nel frammentre Vi ringrazio e Vi porgo Cordiali saluti
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Gentile utente,
la differenza sta nella manifestazione delle fasi maniacali.
Sono patologie simili con questa differenza.
Anche la prognosi presenta una certa differenza che inviterei a chiedere al suo curante.
la differenza sta nella manifestazione delle fasi maniacali.
Sono patologie simili con questa differenza.
Anche la prognosi presenta una certa differenza che inviterei a chiedere al suo curante.
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Fasi maniacali (I) e ipomaniacali (I) sono gradi diversi degli stessi sintomi, ma anche un "di qua" o "di là" rispetto alla coscienza di realtà, conservata nell'ipomania e persa nella mania. Così a grandi linee.
Mania e ipomania non fanno riferimento al connotato euforico, la forma più frequente di entrambe è quella agitata/irritabile.
Mania e ipomania non fanno riferimento al connotato euforico, la forma più frequente di entrambe è quella agitata/irritabile.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#3]
Utente
Vi ringrazio gentili medici. Tra i miei problemi correlati vi è anche una DIPENDENZA AFFETTIVA. Cosi' pare da un colloquio telefonico con il mio psichiatra, che però giustamente mi vuole visitare. Cioè mi sono legato ad una mia grandissima amica, solo amica mi sono analizzato bene, da essere morboso. es. Non esco se non esce lei ecc. Solo che la vedo come un punto di riferimento, senza lei mi sento insicuro. Chiaro che in settimana ne parlerò con il mio psichiatra e la mia psicologa. Ma la domanda che volevo porVi dato che Vi vedo, e Vi ringrazio, disponibili, è questa: secondo voi la DIPENDENZA AFFETTIVA è una patologia o disturbo, da profano non so il termine, da risolvere psicologicamente o psichiatricamente? O, come probabile, ambo le scienze sono utili in questo caso?
Grazie ancora e cordiali saluti gentili medici
Grazie ancora e cordiali saluti gentili medici
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"Dipendenza affettiva" è un'espressione ancora non definita concordemente, il quadro si trova molto spesso nei disturbi dell'umore e nei disturbi di personalità, ma al momento non è possibile definirla una malattia. Non rientra nelle diagnosi "canoniche" e quindi non ha una terapia standard, almeno sul piano medico.
Direi di riferire questo problema al suo psichiatra di persona e lui valuterà.
Direi di riferire questo problema al suo psichiatra di persona e lui valuterà.
[#6]
Utente
A quanto pare si dott. Ruggiero. Un suo collega mi ha risposto come vede., scrivo cordialmente e senza risentimento sia chiaro, ma gentilissimo dott. Ruggiero io per primo ho detto che lo psichiatra pensava ma che mi deve visitare. Io non ho chiesto una anamnesi, bensì se tale disturbo fosse confermato come sarebbe l'approccio terapeutico.
Ringrazio comunque entrambi sia lei dott. Ruggiero per l'interesse che spesso mi ha dato in miei quesiti passati, sia lei dott. Pacini che mi ha fornito risposta al mio quesito. Domani vedrò la psicologa e venerdi' lo psichiatra.
P.S. Effettivamente disturbo dell'umore e disturbi di personalità rientrano nel mio quadro patologico, che come immaginerete è molto complesso
Vi ringrazio e porgo cordiali saluti
Ringrazio comunque entrambi sia lei dott. Ruggiero per l'interesse che spesso mi ha dato in miei quesiti passati, sia lei dott. Pacini che mi ha fornito risposta al mio quesito. Domani vedrò la psicologa e venerdi' lo psichiatra.
P.S. Effettivamente disturbo dell'umore e disturbi di personalità rientrano nel mio quadro patologico, che come immaginerete è molto complesso
Vi ringrazio e porgo cordiali saluti
[#7]
Utente
Per dimostrarVi la mia stima Vi pongo un altro quesito, in attesa chiaramente di vedere il mio psichiatra.
Tempo fa mi accadde una cosa che mi fa star malissimo. Io da bambino ho subito un grave trauma, molto grave tanto che non mi va di raccontarlo qui.
Ho riferito questa cosa, che pare poi essere la causa reattiva della mia depressione secondo il mio staff di curanti, ad una amica. Io pensavo fosse l'unica invece un'altra ragazza mi rimembrò il fatto. Quando le ho chiesto chi li avesse detto questa cosa mi ha detto che ero stato io in un momento di fase di pianto improvviso.
Io ho completamente rimosso questo episodio, e tutt'ora non riesco a ricordare niente di questa confidenza.
Se è successa questa cosa vuol dire che è possibile, secondo voi in che ambito rientra? E soprattutto c'è la possibilità che io confidi, inconsapevolmente, anche cose altrui, oppure questo "sintomo" si verifica solo per forti traumi e poi è come se la mente rimuovesse il dolore?
Lo so il quesito forse è complesso. Ne pARLERO' IN VISITA CON I MIEI CURANTI. Ma nel frattempo mi piacerebbero chiarimenti se possibile.
Vi ringrazio comunque in anticipo e Vi porgo cordiali saluti
Tempo fa mi accadde una cosa che mi fa star malissimo. Io da bambino ho subito un grave trauma, molto grave tanto che non mi va di raccontarlo qui.
Ho riferito questa cosa, che pare poi essere la causa reattiva della mia depressione secondo il mio staff di curanti, ad una amica. Io pensavo fosse l'unica invece un'altra ragazza mi rimembrò il fatto. Quando le ho chiesto chi li avesse detto questa cosa mi ha detto che ero stato io in un momento di fase di pianto improvviso.
Io ho completamente rimosso questo episodio, e tutt'ora non riesco a ricordare niente di questa confidenza.
Se è successa questa cosa vuol dire che è possibile, secondo voi in che ambito rientra? E soprattutto c'è la possibilità che io confidi, inconsapevolmente, anche cose altrui, oppure questo "sintomo" si verifica solo per forti traumi e poi è come se la mente rimuovesse il dolore?
Lo so il quesito forse è complesso. Ne pARLERO' IN VISITA CON I MIEI CURANTI. Ma nel frattempo mi piacerebbero chiarimenti se possibile.
Vi ringrazio comunque in anticipo e Vi porgo cordiali saluti
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Mi scusi, ma se non ritiene di raccontare il trauma subito in questa sede, che commenti possiamo fornire.
A scanso di equivoci, non la sto invitando a farlo, anzi lo faccia nella sede che ritiene opportuna.
Comunque quello che riferisce è possibile in chi soffre di disturbi dissociativi (che sono spesso associati ai disturbi dell'umore e di personalità).
A scanso di equivoci, non la sto invitando a farlo, anzi lo faccia nella sede che ritiene opportuna.
Comunque quello che riferisce è possibile in chi soffre di disturbi dissociativi (che sono spesso associati ai disturbi dell'umore e di personalità).
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Mi scusi, ma se non ritiene di raccontare il trauma subito in questa sede, che commenti possiamo fornire.
A scanso di equivoci, non la sto invitando a farlo, anzi lo faccia nella sede che ritiene opportuna.
Comunque quello che riferisce è possibile in chi soffre di disturbi dissociativi (che sono spesso associati ai disturbi dell'umore e di personalità).
A scanso di equivoci, non la sto invitando a farlo, anzi lo faccia nella sede che ritiene opportuna.
Comunque quello che riferisce è possibile in chi soffre di disturbi dissociativi (che sono spesso associati ai disturbi dell'umore e di personalità).
Questo consulto ha ricevuto 10 risposte e 3.3k visite dal 19/09/2009.
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