Ansia generalizzata
Ciao a tutti, ho 34 anni e scrivo per chiedere un parere sulla mia situazione psichiatrica e sulla mia attuale terapia.
Da anni soffro di ansia persistente che ha un grande impatto sulla mia vita.
La mia infanzia e adolescenza sono state serene, ma ho sempre avuto il desiderio di dimostrare di essere il migliore tra i miei fratelli.
Questo mi ha portato a sviluppare tratti perfezionistici, ansia da prestazione e difficoltà nella gestione dei fallimenti.
L’ansia si è manifestata con sintomi somatici, specialmente a livello cardiaco e gastrico.
All’età di 22 anni, mi è stata diagnosticata una tachicardia sinusale persistente (100-150 bpm) e ho assunto bisoprololo 1, 25 mg per alcuni mesi.
Ho avuto anche problemi di dispepsia e reflusso gastroesofageo.
Dal 2010 lavoro in una fonderia di acciaio a ciclo continuo e, a causa dei turni e delle pressioni, ho iniziato a soffrire di insonnia e tensioni.
Nel 2015, durante una trasferta di lavoro, ho avuto un attacco di panico intenso e mi sono rivolto a uno psichiatra che mi ha prescritto Escitalopram 20 mg/die e Xanax gocce 10-10-10, ottenendo rapidamente beneficio.
Tuttavia, alla sospensione del farmaco e alle successive reintroduzioni, non ho avuto gli stessi benefici iniziali.
Ho iniziato un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale e successivamente una terapia strategica breve, ma i risultati non sono stati soddisfacenti.
Attualmente sto facendo psicoterapia breve psicoanalitica.
Nel 2018 ho avuto un altro attacco di panico dopo l’acquisto di una casa.
Due anni fa, quando ho affrontato il cambiamento di vita con la mia ex, ho avuto un altro attacco di panico.
Ora, ogni volta che affronto cambiamenti o situazioni nuove, si scatena una forte ansia.
Attualmente assumo Escitalopram 20 mg quattro giorni a settimana e 10 mg tre giorni a settimana, Visken un quarto di compressa e Xanax 7 gocce mattina e sera.
Nonostante la terapia farmacologica e la pratica quotidiana di mindfulness per 30 minuti concentrandomi sul respiro, mi sento sempre stanco, fiacco e senza energie.
Questa condizione mi porta a pensare di non valere abbastanza e a sentirmi giù psicologicamente.
Dal punto di vista familiare, mio padre soffre di fibrillazione atriale e tachicardia e assume betabloccanti, mia madre è ansiosa ma non assume nulla, e mio fratello è affetto da ludopatia.
Mi sento costantemente svalutato da una voce critica interna e non riesco ad accettarmi.
Mi sento bloccato nelle situazioni fuori dalla mia zona di comfort e la mia autostima ne risente.
Vorrei sapere se la mia terapia farmacologica è adeguata o se sarebbe opportuno modificarla.
Mi preoccupa il fatto che, nonostante tutto, non riesca a trovare sollievo dai sintomi di ansia e stanchezza cronica.
Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli e suggerimenti.
Da anni soffro di ansia persistente che ha un grande impatto sulla mia vita.
La mia infanzia e adolescenza sono state serene, ma ho sempre avuto il desiderio di dimostrare di essere il migliore tra i miei fratelli.
Questo mi ha portato a sviluppare tratti perfezionistici, ansia da prestazione e difficoltà nella gestione dei fallimenti.
L’ansia si è manifestata con sintomi somatici, specialmente a livello cardiaco e gastrico.
All’età di 22 anni, mi è stata diagnosticata una tachicardia sinusale persistente (100-150 bpm) e ho assunto bisoprololo 1, 25 mg per alcuni mesi.
Ho avuto anche problemi di dispepsia e reflusso gastroesofageo.
Dal 2010 lavoro in una fonderia di acciaio a ciclo continuo e, a causa dei turni e delle pressioni, ho iniziato a soffrire di insonnia e tensioni.
Nel 2015, durante una trasferta di lavoro, ho avuto un attacco di panico intenso e mi sono rivolto a uno psichiatra che mi ha prescritto Escitalopram 20 mg/die e Xanax gocce 10-10-10, ottenendo rapidamente beneficio.
Tuttavia, alla sospensione del farmaco e alle successive reintroduzioni, non ho avuto gli stessi benefici iniziali.
Ho iniziato un percorso di psicoterapia cognitivo-comportamentale e successivamente una terapia strategica breve, ma i risultati non sono stati soddisfacenti.
Attualmente sto facendo psicoterapia breve psicoanalitica.
Nel 2018 ho avuto un altro attacco di panico dopo l’acquisto di una casa.
Due anni fa, quando ho affrontato il cambiamento di vita con la mia ex, ho avuto un altro attacco di panico.
Ora, ogni volta che affronto cambiamenti o situazioni nuove, si scatena una forte ansia.
Attualmente assumo Escitalopram 20 mg quattro giorni a settimana e 10 mg tre giorni a settimana, Visken un quarto di compressa e Xanax 7 gocce mattina e sera.
Nonostante la terapia farmacologica e la pratica quotidiana di mindfulness per 30 minuti concentrandomi sul respiro, mi sento sempre stanco, fiacco e senza energie.
Questa condizione mi porta a pensare di non valere abbastanza e a sentirmi giù psicologicamente.
Dal punto di vista familiare, mio padre soffre di fibrillazione atriale e tachicardia e assume betabloccanti, mia madre è ansiosa ma non assume nulla, e mio fratello è affetto da ludopatia.
Mi sento costantemente svalutato da una voce critica interna e non riesco ad accettarmi.
Mi sento bloccato nelle situazioni fuori dalla mia zona di comfort e la mia autostima ne risente.
Vorrei sapere se la mia terapia farmacologica è adeguata o se sarebbe opportuno modificarla.
Mi preoccupa il fatto che, nonostante tutto, non riesca a trovare sollievo dai sintomi di ansia e stanchezza cronica.
Vi ringrazio in anticipo per i vostri consigli e suggerimenti.
[#1]
Già che la terapia sia stata prescritta con dosaggi non continuativi pone un dubbio consistente sulla sua inefficacia.
Nel momento in cui la molecola non è più adatta per una serie di motivi, la terapia va cambiata in modo deciso con una indicazione alla prescrizione con dosaggi corretti e non ballerini come quella attuale.
La situazione va rivista in modo generale e trattata in modo deciso.
Nel momento in cui la molecola non è più adatta per una serie di motivi, la terapia va cambiata in modo deciso con una indicazione alla prescrizione con dosaggi corretti e non ballerini come quella attuale.
La situazione va rivista in modo generale e trattata in modo deciso.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie mille per la risposta celere dott Ruggiero , l altalenanza di 20 mg a 10 mg è stata una mia scelta per scalarlo lentamente ma non vorrei che questi dosaggi ballerini siano controproducenti rispetto a una stabilità giornaliera a 20 mg , anche perché le ripeto la sintomatologia e l apatia stanchezza e poca voglia di fare, e non vorrei rovinarmi un estate quando magari sapendo che questo sia un problema
Si potrebbe portarlo fisso a 20 mg giornalieri dando una stabilità nel sangue e cervello
Si potrebbe portarlo fisso a 20 mg giornalieri dando una stabilità nel sangue e cervello
[#3]
Non può chiedere come fare variazioni a caso della sua terapia.
La situazione va rivista in modo appropriato
La situazione va rivista in modo appropriato
https://wa.me/3908251881139
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 476 visite dal 24/07/2024.
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Approfondimento su Ansia
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