Sintomi da ansia con forte timore di morire

Egregi Dottori,
ho postato due consulti, identici, nella sezione cardiologia e neurologia, nella distanza di pochi giorni esponendo sintomi fisici che, da mesi, mi spaventano. La risposta ad entrambi è stata: ansia. Pertanto ho deciso di chiedere un terzo parere, ma nella sezione più di competenza.

Ho 29 anni [F] ed i sintomi che mi stanno suscitando timore di morire o avere poco tempo ancora per vivere sono: dolori localizzati prevalentemente al torace (spesso fitte improvvise e persistenti al lato sinistro, altezza cuore) e alla testa, con emicranie di varia intensità, localizzate nell'area destra o nella zona centrale, altre volte è una morsa che sembra stringere la testa esercitando media e/o forte pressione; in aggiunta ho la sensazione di avere carenza d'ossigenazione, respiro affannato e confusione/annebbiamento con conseguente indebolimento.

Questi sintomi sopraggiungono quasi sempre in attimi di calma, nel corso della quotidianità giornaliera e mi causano una conseguente paura di stare per morire all'improvviso, come se tutte le sensazioni fisiche siano degli allarmi che il corpo manda per comunicare che c'è qualcosa che non va nell'organismo, oppure di essere comunque in procinto di stare male o avere già qualche grave malattia che mi porterà a morire.
Insomma, non appena sento i sintomi fisici s'innesca il timore di morire, in qualche modo. Ed è soprattutto focalizzato sull'organismo come tumori/ischemia/arresti cardiaci/infarti (non ho paura di incidenti stradali mortali mentre guido, ad esempio) e comincio a pensarvi più ossessivamente per tutto il resto della giornata e/o per giorni.

Nei precedenti consulti postati ho aggiunto anche i referti delle varie analisi effettuate, non credo sia il caso di postarli ulteriormente, vi informo però che le analisi erano: osteopata + radiografia del tronco + visita cardiologica + ecocolordoppler + elettrocardiogramma + holter cardiaco 24h ed analisi del sangue in più occasioni.
Tutto è risultato andare bene con qualche valore leggermente fuori norma, ma nulla che abbia mai allarmato il mio medico curante.
I sintomi, però, sono rimasti e con essi le mie paure; alcuni giorni più, altri meno. Ed è una tortura sfinente, sia per me che per i miei cari.
Alle volte sembrano svanire, sintomi e pensieri, e riesco a vivere normalmente la mia quotidianità. Poi, però, improvvisamente tornano sintomi e pensieri e torna la paura, malgrado gli esami svolti e le rassicurazioni mediche. Anzi, comincio a chiedermi se inscrivere tutto in "è ansia" non stia sottovalutando ed ignorando problematiche gravi che mi porteranno al tanto temuto morire; e, chiaramente, la paura peggiora e si aggrava.

Scrivo tutto questo perché sono profondamente stanca, al punto tale che vorrei piangere e non riesco.
Sento che è cominciato tutto l'estate scorsa, ma è diventato drasticamente più grave da febbraio di quest'anno, andando ad intaccare molti aspetti della mia vita.
Ammetto che non sono nuova a disturbi psicologici, sono stata in terapia per molti anni quand'ero adolescente, ho anche assunto dei farmici prescritti dallo psichiatra che mi aveva in cura, ma si trattava di problemi differenti e non ho mai avuto quest'ansia e timore di morire o sentirmi condannata alla morte precoce prima dei trent'anni. Questa sintomatologia è sopraggiunta improvvisamente, malgrado stia già seguendo un percorso terapeutico non riesco a riscontrare miglioramenti, anzi, e non trovo una ragione che possa spiegarmi il perché mi sento così.
L'unica cosa che so è che sto male. I sintomi fisici mi spaventano e sebbene io tenti di non alimentare la paura, una parte di me teme che c'è qualche problema organico che nessun dottore sta diagnosticando.
Vorrei poter tornare a come stavo prima, con le problematiche che avevo e sulle quali comunque stavo lavorando; ero persino molto migliorata.
Cosa dovrei fare? Cercare uno specialista differente dall'attuale? Tornare a prendere i farmaci? L'idea mi spaventa, quelli che assumevo da adolescente mi facevano sentire piatta e statica, senza più emozioni alcuna.
Scusate se il testo è un po' confusionale e lungo.
Vi ringrazio per la pazienza e l'attenzione.
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
Sarebbe il caso di far rivalutare la situazione dal suo psichiatra che eventualmente confermerà o varierà la terapia che aveva prescritto.

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[#2]
Utente
Utente
Buonasera, la ringrazio per la risposta. Attualmente non sono più in cura da uno psichiatra, ma da uno psicoterapeuta.
La mia precedente diagnosi (disturbo borderline di personalità, così disse lo psichiatra) non era comunque presente questa grande paura di morire improvvisamente/prematuramente, anzi avevo periodi di idealizzazioni suicide. Ora ne sto parlando allo psicoterapeuta, ma non mi sembra stia migliorando. Se posso azzardare mi pare peggiori mese dopo mese, invadendo la vita quotidiana sempre più.
Non so come procedere perché, ripeto, parte di me è convinta e teme che i sintomi fisici indicano un problema grave che non sto curando come dovrei perché inscirvo tutto ad uno stato d'ansia.
Le cosa consiglierebbe? Crede che dovrei rivolgermi ad altri esperti?
Mi scusi la lunga risposta. Grazie per la disponibilità.
Cordiali saluti
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42k 1k 63
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