Disturbo bipolare, doc e parkinson

Buon pomeriggio,
Chiedo il vostro aiuto in merito alla situazione di mio padre, 67 anni. Ringrazio chi avrà la pazienza di leggere.

Oltre 30 anni fa gli è stato diagnosticato un disturbo bipolare (fasi maniacali con forte aggressività e componente violenta alternata a lunghi periodi di depressione e ipocondria).
Al contempo, presenta e viene diagnosticato un Disturbo ossessivo compulsivo legato all'evacuazione.
Fino a quando lavorava, si alzava in piena notte per essere certo di evacuare diverse volte, pur senza stimolo e assumeva dosi di imodium eccessive ogni notte per timore di dover evacuare a lavoro.
Ciò conduce ad un fecanoma rimosso dal chirurgo.
Arriva la pensione per inabilità, continuano ad alternarsi fasi maniacali (più sporadiche) e depressive.
Persiste il disturbo ossessivo compulsivo, che si acuisce sempre di più arrivando a pretendere clisteri quotidiani se salta un giorno di evacuazione.
Peggiorano, intanto, le funzioni motorie.
Ad oggi, dopo un acuirsi del Doc (da mesi entra e esce dal bagno circa una 30 di volte di giorno per "provare" e u a quindicina di notte e si aggiunge la fissazione dell'urinare, troppo o troppo poco
, con diverse visite fatte all urologo che non evidenizano nulla), una totale assenza di sonno diurno e notturno (3/4 ore di riposo tra giorno e notte, scandite da tentativi di evacuazione) e una tac chiesta dalla geriatra, emerge un parkinson "indotto da medicinali".
Postura ricurva, passi brevi e veloci, cadute costanti di giorno e notte.
Discorsi privi di senso, parole biascicate, memoria a breve termine quasi assente.
Gli vengono aumentati alcuni medicinali per cercare di farlo dormire almeno la notte, il che porta un leggero miglioramento in tal senso, ma di giorno la situazione peggiora.


Doc accentuato (evacqua e appena uscito dal bagno pretende clistere perché non lo ricorda, per fare un esempio), aggressività, discorsi sconnessi, ostilità (se è convinto sia mattino e gli si spiega che è sera accusa gli altri di essere pazzi e malati).


Chiede continuamente assistenza per entrare e uscire dal bagno, si siede sul divano e rialza dopo nemmeno un minuto e questo va avanti fino alle poche ore di sonno che riesce a fare la sera.


Al momento assume
- neuleptil 10 gocce al mattino
- quetiapina 50mg rp intorno alle 11
-en 28 gocce alle 13. 30/14
-litio alle 15. 30
-neuleptil 20 gocce alle 18. 30/19
-en gocce 38 + quietapina 300 mg rp alle 20
-en 28 gocce alle 2 di notte per l'ansia quando si sveglia.

(Le 20 gocce di neuleptil alle 18. 30 e le 38 di en con la quetiapina alle 20 sembrano riuscire a farlo dormire dalle 20. 30 fino all una di notte, le due massimo prima che si ricominci).

Il tutto prescritto tra l'igiene mentale e lo psichiatra che lo ha in cura da oltre 30 anni.

In passato ha assunto terapie differenti, dal depakin allo zoloft, all'anafranil (il migliore per lui, sospeso a causa, secondo l'igiene mentale, di un incompatibilità cardiaca), allo xanax alla lyrica alla mirtarzapina e così via.

A ciò si associa il non riuscire quasi a camminare da solo (e un peso di 70 kili) e la pretesa che io e mia madre lo solleviamo di peso per portarlo da una stanza all altra, al bagno e così via giorno e notte. Di fronte a rifiuti, alla milionesima richiesta, sfocia nell'aggressività (attualmente comunque sempre presente). Ancora, salta da un argomento all altro con frasi sconnesse, parla di gente che non c'è più dicendo che gli hanno telefonato, di essere stato a lavoro giorni prima quando in realtà è in pensione da ormai 8 anni, insiste in diversi momenti della giornata nel voler fare la doccia (che fa tutte le mattine alla stessa ora) e non ci crede quando gli diciamo che l'ha già fatta. Sono solo alcuni esempi ovviamente.


Chiedo scusa per la lunga spiegazione, volevo chiedere se esistono alternative alle benzodiazepine o benzodiazepine più forti che possono avere un effetto sedativo più duraturo, che garantiscano un sonno di almeno 7-8 ore la notte e tranquillanti di maggior efficacia che limitino l agitazione diurna. L'attuale psichiatra ci ha demoralizzate dicendoci chiaramente che il doc non migliorerà e che la situazione generale è destinata a peggiorare. L igiene mentale aveva aggiunto la quetiapina 100 mg al mattino invece che da 50, ma era in totale stato confusionale, quindi ri-calata.

In alternativa, c'è un modo differente di distribuire gli stessi farmaci che "copra" l'intera giornata, lasciando inalterati quelli della sera in modo che dorma almeno qualche ora? Io e mia madre viviamo una privazione di sonno e una situazione di sforzo fisico ormai da mesi, con lui che spesso rifiuta la sedia a rotelle (e comunque su di essa è un peso morto) e pretende di entrare in doccia anche non riuscendosi a muovere e costringendoci a sollevarlo di peso o di camminare da solo di notte (quando crolliamo addormentate un paio d ore), cadere puntualmente diverse volte ogni notte e pretende di essere alzato subito, sempre di peso. Ci stiamo informando per un assistente domiciliare che ci aiuti almeno con la doccia, che luo già rifiuta a prescindere, ma il continuo andir vieni diurno è comunque distruttivo per noi, visto che da solo non riesce nemmeno a sedere sul water e comunque chiama di continuo affinché sia rivestito (si spoglia completamente per provare a evacuare) e tirato su e portato di nuovo fuori per poi ricominciare dopo un paio di minuti. Spesso non riusciamo a pranzare o cenare perché non ce ne da il tempo.

Ho dimenticato di specificare che abbiamo tentato anche approccio psicologico, con sedute settimanali, senza alcun cambiamento nel doc, prima che il tutto si acuisce e si giungesse alla diagnosi di parkinson. E, sempre prima di tutto ciò, quando la sua terapia era di molto ridotta (en 30 gocce alle 2 di notte, orario del solito risveglio, en 20 gocce alle 13, litio alle 15. 30 e quetiapina 300 alle 20) spesso era confuso, non riconosceva mia madre, non si orientava tra giorno e notte.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
La questione però sta nel placare l'agitazione senza indurre sonno, e il problema è che al risveglio, partono comunque le ossessioni.
Perché dice che "non ricorda" di essere andato in bagno ? Lo chiede di nuovo perché ha l'ossessione, può dire di non ricordarselo per giustificare l'insistenza, ma nell'ossessione così accade, e lo si sa bene se si è andati o meno, ma non a livello operativo.
Nel farsi assistere, la questione è che assecondare i rituali di controllo significa alimentarli, e per non alimentarli non si può aspettarsi che la persona non insista, specie se ormai è abituato ad essere assecondato. Questo aspetto, forse più di gestione che non di psicoterapia, è importante che sia spiegato e seguito, così da semplificarvi la gestione e di poterla affidare anche ad altri ma con istruzioni specifiche.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Buonasera dottore,
Grazie per la cortese risposta.
Per quanto riguarda il non ricordare non penso finga, perché al contempo non ricorda di aver mangiato o cosa ha mangiato, di essersi lavato o meno. Non so se sia collegato a questa sorta di stato confusionale (oggi ad esempio ha detto al fratello di essere stato ad una festa quando non è assolutamente così non scende da mesi. E, in generale, è un costante farfugliamento di argomenti sconnessi, inventati o di fatti accaduti anni fa).
Quando invece ricorda di essere andato al bagno, ad esempio, dice di saperlo ma di voler provare comunque.

In merito all'assecondare le ossessioni, tentiamo di distrarlo in ogni modo, ma nella maggior parte dei casi non ascolta affatto e al rifiuto di assecondarlo diventa aggressivo, procede da solo e finisce per cadere o comunque chiamare in continuazione per assistenza, anche in piena notte. Entra in uno stato agitativo incontrollato.

In merito al sonno, come ho anticipato lui dorme 4-5 ore in totale. Durante la giornata sale e scende da letto (si stende e meno di 5 minuti contati è di nuovo in piedi), dal divano e così via senza mai restare fermo per mezz'ora continuativa in un posto e magari assopirsi. Questo anche durante la migliore delle giornate quando non chiede di andare al bagno (come se se ne dimenticasse del tutto), è una trottola continua in giro per casa dal letto al divano alla cucina e cosi via. Dice di aver sonno ma non dorme. Per questo chiedevo se ci fosse qualcosa di più forte o diverso che, di giorno, senza farlo dormire, lo tenesse per lo meno più tranquillo. Tanto da stare seduto per più di dieci minuti a voler essere onesti. E, di notte, invece di 4 o 5 ore lo faccia dormire 7-8 ore.

Chiedo scusa se ho espresso qualche concetto o descritto qualche sintomo in modo poco chiaro o errato.
La ringrazio ancora.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Capisco, ma allora evidentemente c'è anche una componente che non è ossessione ma è confusione, e di agitazione che non è solo finalizzata all'esecuzione dei rituali, sembra quasi una ripetizione meccanica di certi comportamenti, potrebbe anche avvenire per ragioni deliranti che non dichiara, o che sono fluttuanti.
L'uso di antidepressivi in un quadro del genere francamente lo rivedrei.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Grazie di nuovo dottore per la risposta.
Mi potrebbe spiegare per quale ragione, a suo parere, in caso di tali presunti deliri gli antidepressivi sarebbero da evitare?

Lo psichiatra ci ha consigliato di sostituire le en della sera con Dalmadorm (dato che, al momento, le 4/5 ore di sono ottenute con l assunzione delle gocce e della quetiapina alla sera sono frammentarie e interrotte e tali interruzione sono dedicate al ripetersi dei comportamenti ossessivi, ovvero il tentare l evacuazione due o tre volte prima di riprendere sonno a distanza di mezz'ora/un'ora se tutto va bene). Al momento siamo molto indecise a riguardo, per timore di peggiorare la situazione.

Grazie ancora.
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Utente
Utente
Buonasera, volevo aggiungere un dettaglio. Già qualche mese fa, quando le dosi di questi medicinali erano inferiori (10 neuleptil al mattino, 26 gocce en a pranzo, litio, quetiapina 300 rp la sera e 30 gocce en di notte sempre per l ansia a risveglio) appariva, talvolta, confuso (a volte chiedeva a mia madre, sua moglie, dove fosse sua moglie) e sempre con memoria a breve termine alterata. Questi sintomi adesso sono peggiorati di moltissimo come accennavo ieri e, oggi in particolare, c'è stata una sorta di crisi.

Dopo la solita doccia del mattino e il pranzo, subito dopo mangiato chiedeva il latte (che prende la sera prima di dormire ) non rendendosi conto fosse giorno. Apparentemente convinto si è voluto distendere a letto, per uscirne un paio di volte ripetendo la richiesta e ogn i volta apparentemente convinto dalle nostre spiegazioni.

Di nuovo a letto, meno di mezz'ora dopo si è alzato irritato e aggressivo pretendendo di fare la doccia e di fronte al rifiuto di mia madre è diventato furioso. È stato accontentato, è caduto come capita spesso (non c era la persona che aiuta da qualche giorno mia madre con la doccia) ha continuato a essere agitato, minaccioso e aggressivo, anche di fronte all irritazione di mia madre, fino a quando è tornato a letto (preciso che queste 10 gocce, che sono quelle del mattino, oggi non eravamo certe le avesse ingerite perché ha avuto un forte attacco di tosse e parte del contenuto è stato sputato).
Di nuovo a letto, improvvisamente calmo, ha continuato a fargugliare cose a caso, riconoscendo però mia madre.
Si è addormentato circa tre quarti d ora e al risveglio è apparso delirante, ma calmo.
Nel senso che si rivolgeva a mia madre convinto fosse un altra persona (offrendo caffè e dolci) , chiedendole dei figli, quando mia madre gli ha fatto presente chi fosse ha riso, anche se continuato di tanto in tanto (ha chiesto a me dove fosse mia madre).
Ha chiacchierato per ore rispondendo alle domande di mia madre sul passato (per un po convinto che lei fosse qualcun altro) ma continuando poi a parlare anche di cose non accadute ("oggi è venuta Claudia? Ti ha salutato?" / vecchia collega di lavoro). E insiste da diverse ore a chiedere a mia madre, chiamandola per nome, "che facciamo torniamo a casa?". Mia madre gli ripete che siamo a casa e lui dice si di capirlo, poi ricomincia dopo poco. Al momento è calmo, parla in modo chiaro, ma appare come confuso riguardo a dove si trova, a chi siamo (riconosce quasi sempre me, ma mi ha anche chiesto perché ero qui come ero arrivata). Poi però chiede a mia madre da quanto sono sposati (suppongo quindi la riconosca a tratti).

Di nuovo mi scuso per la lunga spiegazione, volevo chiedere se potrebbe trattarsi di delirium (dovuto a un eccesso di medicinali o, in alternativa, da un improvvisa astinenza visto che gli hanno calato oggi la quetiapina a 50 mg rp al mattino invece di 100). Ho letto che i sintomi di astinenza, nel caso, dovrebbero comparire a partire dalle 36 ore, ma ho timore che possa trattarsi dell'una o dell'altra (sospensione o eccesso).
Ho letto che è estremamente difficile distinguere demenza e delirium ma vorrei capire se intervenire nell'immediato, anche portandolo al pronto soccorso o se (visto che anche gli altri giorni lui è confuso, parla di cose non accadute, non ricorda e così via, sebbene in maniera più ridotta rispetto ad oggi) si tratta di una sorta di fluttuazione del quadro generale complessivo (parkinsonismo, dipolarismo, medicinali e così via). Specifico che anche stanotte il sonno è stato frammentato (20/21.40 - 22.30 -00 / 1.00-3) ma al mattino era come al solito, nessun problema a riconoscere mia madre). Per il resto, a parte i 40 minuti post crisi, non ha più dormito.

Aggiungo, nel caso potesse essere utile, di avere il referto della sua Tac, sebbene ad oggi mi chiedo se non fosse più indicata una risonanza o, per lo meno, l'uso del contrasto.

Grazie sempre per il tempo e la gentilezza.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Gli antidepressivi possono non essere adatti perché è bipolare, perché vi sono deliri, perché vi è uno stato confusionale.

Dr.Matteo Pacini
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[#7]
Utente
Utente
Buonasera dottore, di nuovo la ringrazio per la cortese risposta.

Al momento la situazione è peggiorata nel senso che lo stato confusionale persiste a tutte le ore del giorno salvo rari sprazzi di leggera lucidità notturna (quando si sveglia per andare sempee a bagno accompagnato da me e mia madre. Solo in questo frangente sembra riconoscerla, per il resto della giornata è convinto che lei sia un'altra persona e di non essere a casa, chiede in continuazione quando torniamo a casa a me, che invece riconosce). Di mia madre chiede, ma anche se ce l ha di fronte non la riconosce. Le ossessioni restano, invece, invariate.
Paradossalmente, più è "confuso" meglio cammina (nonostante sia sempre curvo e non troppo stabile) a differenza dei rari momenti di lucidità in cui invece ha bisogno di assistenza anche per pochi passi.

Volevo chiedere è possibile che tale stato confusionale (ormai fisso) sia indotto da uno dei farmaci assunti? La dottoressa dell'igiene mentale dell'ASL dice di no, anche se ha calato di 30 gocce le en per introdurre un sonnifero serale (sonirem). Ci ha poi detto di continuare lo scalaggio del delorazepam 5 gocce ogni 15 giorni e ha aumentato di 50 mg la quetiapina serale (totale attuale giornata 450 mg dicendo che comunque non è una dose alta).
Ci ha inoltre detto di fare una risonanza magnetica al cervello che andremo a fare oggi, anche se senza mezzo di contrasto. Il nostro dubbio però che possa trattarsi di stato confusionale da farmaci resta.

In tal caso vorrei il vostro consiglio. Meglio procedere con lo scalaggio del delorazepam come indicato, sperando sia quella la causa e che, eliminandolo, il delirium rientri, per quanto possibile se non ha causato danni permanenti (mi chiedo però a questo punto se il fatto che resti la quetiapina non vanifichi la cosa trattandosi sempre di benzodiazepine). O provvedere ad un ricovero immediato per disintossicazione totale sotto il controllo ospedaliero? E, ovviamente, a quel punto poi "ricominciare" una terapia farmacologica differente? Esiste un test, un'analisi del sangue, che possa dirci se è effettivamente "intossicato" da tali farmaci?

Grazie sempre per la cortesia
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.3k 1k
Non si possono dare indicazioni sulle terapie.

Intossicato "da farmaci" non significa niente. Da quale ?

Alcuni sono dosabili, tipo il litio che si dosa comunemente, presumo sia stato verificato che non si sia iperconcentrato per qualche motivo magari sconosciuto.

Il resto è una terapia a dosi contenute, in un quadro che non ha una terapia di riferimento.

Dr.Matteo Pacini
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[#9]
Utente
Utente
Grazie dottore per la risposta.
Intossicato nel senso di delirium causato sa benzodiazepine per averle assunte per troppi anni a tali dosaggi (quetiapina, en gocce, neuleptil, non so quale, tra questi, potrebbe - se così fosse - aver causato lo stato confusionale acuto). Per questo chiedevo se fosse possibile che alla base di tale stato, peggiorato così drasticamente nel giro di giorni, vi potesse essere uno di questi medicinali o il connubio di essi.

Confermo che il litio è nei range terapeutici, ripetiamo le analisi del sangue ogni 3 mesi, ultima volta inizio giugno. Anche fegato e reni risulta tutto ok dalle analisi del sangue.

Mi rendo conto che non si possono fornire indicazioni terapeutiche o medicinali, chiedevo solo se, da esperti, voi consigliereste, in un quadro del genere, un ricovero immediato o meno.

Grazie per la disponibilità e la cortesia.
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