Come scalare gli psicofarmaci fino alla sospensione definitiva?

Buongiorno.
MI rivolgo a voi in quanto la mia psichiatra, con la quale mi ci sentivo online molto saltuariamente, circa 1/2 volte l'anno per un sostegno farmacologico, sembra essere "sparita", nel senso che non risponde più al telefono.
Probabilmente è successo qualcosa, tuttavia, mesi e mesi fa ci eravamo messi d'accordo sul fatto che all'inizio dell'estate avremmo potuto iniziare a scalare gli psicofarmaci che prendo per l'ansia.
Attualmente assumo 2 pasticche al giorno di "Sertralina Teva Pharma B.
V. 50 mg".
Non avendo potuto usufruire del suo consulto, mi sono rivolto al mio medico di base, il quale mi ha consigliato di effettuare uno la procedura in questo modo:
- Ridurre da 2 a 1 pasticca e mezzo per la prima settimana
- Passare a 1 pasticca per la settimana successiva
- Dimezzare ulteriormente per la settimana dopo fino a sospenderla.

Il tutto durerebbe, quindi, 3 settimane precise.
Non essendo, comunque, il mio medico specializzato ho preferito chiedere un consiglio in questa sede per sapere se effettivamente può essere un buon programma al fine di non andare in contro a effetti collaterali.

Grazie mille per l'attenzione.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Lei non prende "gli psicofarmaci", prende la sertralina.
Non lo prende per un "sostegno farmacologico", è una cura per il suo disturbo.
Il disturbo neanche lo menziona, e questo è un punto fondamentale. "L'ansia" è abbastanza vago.
Le istruzioni le ha avute dal medico di base. In questo modo però Lei conferma un qualcosa che era stato solo ipotizzato, non deciso , e su una situazione di mesi fa.

Qui non si possono indicare terapie, per cui non è il consiglio che qui può chiedere.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
Buongiorno, dottore. Cercherò di essere più preciso.
Io sono da circa 7 anni in terapia presso uno psicoterapeuta (disturbi fobici/panico, ansia generalizzata). Dopo tre anni di terapia, io e il mio terapeuta ci siamo resi conto che i sintomi erano talmente forti da necessitare di un sostegno farmacologico. Per cui, contattai privatamente una psichiatra, con la quale stabilimmo un piano terapeutico. Da circa un anno a questa parte, la situazione è notevolmente migliorata (da molti punti di vista), ragion per cui, dopo che sia il mio terapeuta che la psichiatra si sono consultati, hanno insieme stabilito che ero pronto per iniziare "la discesa". Difatti, il mio terapeuta ha predisposto la chiusura del percorso a fine dell'estate, e la psichiatra (sentita l'ultima volta a gennaio) ha detto che avremmo iniziato a scalare la terapia farmacologica dagli inizi di giugno.
Spero di averle fornito maggiori dettagli.
La ringrazio.