Efexor per ansia depressiva
Gentili dottori,
circa sette mesi fa,essendo finita al pronto soccorso in seguito ad una grave crisi ansiosa, dopo che i medici valutarono la normalità dei parametri vitali, sono stata sottoposta ad un consulto psichiatrico la cui diagnosi è stata: Disturbo d'ansia reattivo a patologia organica. Infatti soffrivo molto per un'ernia al disco L5-S1, sia fisicamente che psicologicamente.
In quella circostanza mi fu prescritta dallo psichiatra la seguente cura:
gocce di EN - 5 mattina 5 mezzogiorno e 10 sera
EFEXOR 75 una compressa al giorno al mattino.
Dato che in quel momento prendevo tanti farmaci come Lyrica, Airtal, e poi Patrol e Soldesam per l'infiammazione erniaria, sia il neurochirurgo che il medico curante mi sconsigliarono l'antidepressivo, che era 'troppo al lungo termine' e mal interagiva con la mia terapia, e mi limitai all'ansiolitico,che comunque ridussi ben presto ad una dose molto inferiore, fino a farne uso solo in momenti critici.
Sono passati mesi, il problema alla schiena si è risolto, la mia mente pareva essersi riequilibrata, ma dall'estate ho avuto una pesante ricaduta ansiosa, con compressioni al petto, crisi di pianto, paura tremenda delle malattie e altri sintomi che ho descritto in altri interventi, e che comunque paiono retrocedere lentamente. Sto facendo di tutto per "rilassarmi" con esercizi e ginnastica cosiddetta energetica, sto soprattutto leggendo molto sulla sofferenza del corpo e della mente, ma ieri il mio medico curante, che mi ha visto in questo stato fortemente scosso, mi ha consigliato nuovamente quell'antidepressivo.
So che è curativo, rispetto all'ansiolitico che si limita al sintomo.
Ma come scrivono altri utenti nei vostri forum, anch'io ho una forte resistenza ad assumere farmaci, e per come sono stata imbottita in questi mesi non vorrei ricominciare se possibile...
La domanda è: può un medico curante prescrivere un antidepressivo, anche se a conoscenza della mia storia clinica? O sarebbe necessario un altro consulto psichiatrico, essendo mutate le circostanze (risoluzione del problema alla schiena)? Io so solo che questo problema ha scosso profondamente la mia emotività e ha scatenato qualcosa che vorrei imparare a capire e controllare.
Ma non so da che parte cominciare, e non so se un antidepressivo può servire.
Al tempo stesso ho una grande paura che questi stati mentali si cronicizzino, se non trattati.
Comunque, se c'è tale resistenza ad assumere questo tipo di farmaci, scusate, è anche per la grande facilità di prescriverli da parte di molti medici, anzichè magari consigliare vie alternative (anche di derivazione orientale, perchè no?) per andare in fondo.
Grazie per l'attenzione
circa sette mesi fa,essendo finita al pronto soccorso in seguito ad una grave crisi ansiosa, dopo che i medici valutarono la normalità dei parametri vitali, sono stata sottoposta ad un consulto psichiatrico la cui diagnosi è stata: Disturbo d'ansia reattivo a patologia organica. Infatti soffrivo molto per un'ernia al disco L5-S1, sia fisicamente che psicologicamente.
In quella circostanza mi fu prescritta dallo psichiatra la seguente cura:
gocce di EN - 5 mattina 5 mezzogiorno e 10 sera
EFEXOR 75 una compressa al giorno al mattino.
Dato che in quel momento prendevo tanti farmaci come Lyrica, Airtal, e poi Patrol e Soldesam per l'infiammazione erniaria, sia il neurochirurgo che il medico curante mi sconsigliarono l'antidepressivo, che era 'troppo al lungo termine' e mal interagiva con la mia terapia, e mi limitai all'ansiolitico,che comunque ridussi ben presto ad una dose molto inferiore, fino a farne uso solo in momenti critici.
Sono passati mesi, il problema alla schiena si è risolto, la mia mente pareva essersi riequilibrata, ma dall'estate ho avuto una pesante ricaduta ansiosa, con compressioni al petto, crisi di pianto, paura tremenda delle malattie e altri sintomi che ho descritto in altri interventi, e che comunque paiono retrocedere lentamente. Sto facendo di tutto per "rilassarmi" con esercizi e ginnastica cosiddetta energetica, sto soprattutto leggendo molto sulla sofferenza del corpo e della mente, ma ieri il mio medico curante, che mi ha visto in questo stato fortemente scosso, mi ha consigliato nuovamente quell'antidepressivo.
So che è curativo, rispetto all'ansiolitico che si limita al sintomo.
Ma come scrivono altri utenti nei vostri forum, anch'io ho una forte resistenza ad assumere farmaci, e per come sono stata imbottita in questi mesi non vorrei ricominciare se possibile...
La domanda è: può un medico curante prescrivere un antidepressivo, anche se a conoscenza della mia storia clinica? O sarebbe necessario un altro consulto psichiatrico, essendo mutate le circostanze (risoluzione del problema alla schiena)? Io so solo che questo problema ha scosso profondamente la mia emotività e ha scatenato qualcosa che vorrei imparare a capire e controllare.
Ma non so da che parte cominciare, e non so se un antidepressivo può servire.
Al tempo stesso ho una grande paura che questi stati mentali si cronicizzino, se non trattati.
Comunque, se c'è tale resistenza ad assumere questo tipo di farmaci, scusate, è anche per la grande facilità di prescriverli da parte di molti medici, anzichè magari consigliare vie alternative (anche di derivazione orientale, perchè no?) per andare in fondo.
Grazie per l'attenzione
[#1]
Gentile utente,
il Medico di Medicina Generale può prescrivere gli antidepressivi, ma sarebbe opportuno farsi seguire da uno specialista perchè gli antidepressivi non sono tutti uguali, alcuni sono più utili per gli stati d'ansia, altri lo sono meno.
Con lo Psichiatra potrà anche valutare altre soluzioni che possano aiutarla in questa fase della sua vita.
il Medico di Medicina Generale può prescrivere gli antidepressivi, ma sarebbe opportuno farsi seguire da uno specialista perchè gli antidepressivi non sono tutti uguali, alcuni sono più utili per gli stati d'ansia, altri lo sono meno.
Con lo Psichiatra potrà anche valutare altre soluzioni che possano aiutarla in questa fase della sua vita.
Cordialmente
Dott. Vito Fabio Paternò
www.cesidea.it
info@cesidea.it
[#2]
Gentile utente,
la valutazione dovrebbe essere dello specialista psichiatra, anche se il medico di medicina generale può prescrivere antidpressivi. Se vede felicità dietro le prescrizioni farmacologiche forse questa è una sua reazione dettata invece dalla avversione alle terapie. Le terapie vengono prescritte quando necessario e con l'intento di procurare giovamento al paziente e non certo un danno. Lo specialista psichiatra, qualora lo ritenesse indicato per il suo caso potrebbe anche consigliarle un trattamento di tipo psicoterapico da solo o in associazione ad una terapia farmacologica. Lei resta libera di fare quello che meglio crede per la sua salute.
cordiali saluti
la valutazione dovrebbe essere dello specialista psichiatra, anche se il medico di medicina generale può prescrivere antidpressivi. Se vede felicità dietro le prescrizioni farmacologiche forse questa è una sua reazione dettata invece dalla avversione alle terapie. Le terapie vengono prescritte quando necessario e con l'intento di procurare giovamento al paziente e non certo un danno. Lo specialista psichiatra, qualora lo ritenesse indicato per il suo caso potrebbe anche consigliarle un trattamento di tipo psicoterapico da solo o in associazione ad una terapia farmacologica. Lei resta libera di fare quello che meglio crede per la sua salute.
cordiali saluti
Dott. Vassilis Martiadis
Psichiatra e Psicoterapeuta
www.psichiatranapoli.it
[#3]
Utente
Gentili dottori, ho chiesto un consulto psicologico in una struttura pubblica, ma bisogna aspettare settimane.. arriva un momento in cui ci si sente in una vera e propria emergenza 'psichiatrica', e vorresti diradare le nebbie subito, e invece ci sono ostacoli per cui devi attendere.
Nel frattempo ho fatto delle analisi per capire se questi stati potevano avere una matrice organica, la tiroide è a posto (non l'avevo mai controllata), i valori al di fuori della norma sono:
Emoglobina in% 66.2% (90,9-116)
Ematocrito 34,9% (32-45)
Valore glob 0,75 (0,85-1,15)
conc. media di hb 22,8% (32-36)
FERRITINA 8,7ng/ml (28-365)
Tutti gli altri valori sono nella norma.
Dice il mio medico curante che la ferritina molto bassa comporta stati d'ansia e irritabilità, e voleva farmi subito ferro per endovena, ma viste le mie resistenze mi ha prescritto 40 gocce al giorno di Intraferr per due mesi (dice che è meno fastidioso per lo stomaco delle compresse e si assimila meglio).
Mi ha anche detto come nell'ottocento le donne con carenza di ferro fossero destinate direttamente ai reparti psichiatrici, quando non si conosceva ancora la correlazione. E'così?
Giungo dunque al mio dubbio sulla ferritina troppo bassa: può aggravare (non dico creare) stati di ansia e pensieri depressivi magari preesistenti?
Grazie ancora
Nel frattempo ho fatto delle analisi per capire se questi stati potevano avere una matrice organica, la tiroide è a posto (non l'avevo mai controllata), i valori al di fuori della norma sono:
Emoglobina in% 66.2% (90,9-116)
Ematocrito 34,9% (32-45)
Valore glob 0,75 (0,85-1,15)
conc. media di hb 22,8% (32-36)
FERRITINA 8,7ng/ml (28-365)
Tutti gli altri valori sono nella norma.
Dice il mio medico curante che la ferritina molto bassa comporta stati d'ansia e irritabilità, e voleva farmi subito ferro per endovena, ma viste le mie resistenze mi ha prescritto 40 gocce al giorno di Intraferr per due mesi (dice che è meno fastidioso per lo stomaco delle compresse e si assimila meglio).
Mi ha anche detto come nell'ottocento le donne con carenza di ferro fossero destinate direttamente ai reparti psichiatrici, quando non si conosceva ancora la correlazione. E'così?
Giungo dunque al mio dubbio sulla ferritina troppo bassa: può aggravare (non dico creare) stati di ansia e pensieri depressivi magari preesistenti?
Grazie ancora
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 3.4k visite dal 17/09/2009.
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Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.