Ansia, depressione e varie fobie. rifiuto di prendere farmaci. Non riesco più ad uscirne

Salve egregi medici.
In precedenza chiesi già un consulto in Psichiatria, ma questa volta la cosa è un po' più seria.
Passo subito al dunque

Sono un ragazzo di quasi 23 anni che sta vivendo l'inferno, da Febbraio 2024.
Ansia fuori controllo con attacchi di tristezza e depressione, a causa di stress "pre-lauera".
Insieme a tali attacchi sono sorti anche sintomi psicosomatici che mi hanno fatto pensare ad una neuropatia periferica, in quanto accusavo forti bruciori casuali in varie parti del corpo, che però passavo dopo neanche tre secondi.
Il tutto però è addirittura peggiorato, dopo la mia laurea.
Mi sono fatto visitare da un neurologo ma la visita neurologica risultó negativa. Non solo, ma mi disse di stare tranquillo e che non c'era bisogno di altri esami come RM o Elettromiografie ecc... Tuttavia mi ha detto di riprendere a fare sport (dalla pandemia non ne faccio più. Ero un nuotatore) e di recarmi da uno psichiatra, in quanto secondo il dottore i miei nervi erano a posto e la radice degli strani bruciori agli arti, risultava psicosomatica. Ho deciso di ascoltarlo e tempestivamentemi sono recato da uno psichiatra, sotto suo consiglio.
Lì è iniziato il calvario.
inizialmente mi sono stati dati farmaci fitoterapici che però (neanche io so come posso essere vero) hanno peggiorato i miei bruciori.
Interrompo, e stavolta mi viene dato Alprazolam 0, 75: potevo prenderne dalle 10- alle 30 gocce, anche regolando il disagio (parole dello psichiatra).
Non ho mai prese più di 15, e anche quelle poche che ho preso, mi hanno dato fortissima agitazione notturna, attacchi di panico e addirittura depersonalizzazione.
Sospendiamo anche quelle e arriviamo alla Sertralina.
La posologia era 1/4 di compressa e aumtare di 1/4 ogni quattro giorni fino ad assumere la compressa intera.
Sembra andare tutto bene, e perfino i bruciori mi spariscono.
Inizio la metà compressa e... bhe contrario di "Apriti cielo".
Vertigini fortissime al risveglio che a malapena mi reggevo in piedi.
Tremolii continui con nausea allucinante, a tal punto che anche bevendo dell' acqua vomitavo.
Panico assoluto perché sono emetofobico all' ennesima potenza e per me vomitare=Morire.
passano Due giorni senza che mangi qualcosa di solido e i miei genitori si iniziano davvero a preoccupare perché a momenti neanche volevo bere, e non avevo la forza di camminare.
Boom! Sertralina sospesa.
Tuttavia non ne esco così facilmente.
E questo volta è il turno della Paroxetina.
Mezza compressa al giorno.
Sembra andare meglio il primo giorno e riprendo pure a mangiare, ma subito dopo, il secondo giorno, ecco che torno a vomitare l' anima e qui la paura mia mangia vivo, perché sviluppo una vera e propria avversione al cibo.
In lacrime chiamo il mio psichiatra e gli supplico di farmi smettere con ogni psicofarmaco, perché stavo letteralmente morendo (non mangiavo più, a malapena camminavo e avevo addirittura paure di uscire di casa anche per ricevere un corriere).
E qui lui constatata in me una vera e propria avversione ai farmaci e mi consiglia un percorso di psicoterapia comportamentale.
Immediatamente contatto la psicoterapeuta che disponibilissima, mi iscrive e mi da anche continuità. Ad oggi ho smesso i farmaci e la fame non solo mi è tornata alla grande, anzi. Adesso mangio addirittura di più di quanto facessi anche prima di prendere i farmaci. Adesso riesco anche a dormire per ben 8/9 ore e, per quanto sento ancora qualche bruciore o fastidio agli arti durante la giornata, adesso è quasi minimo e se ne va addirittura in quasi un secondo
Direi che con lo stomaco me la sto passando benone. Per quanto riguarda la psicoterapia; nonostante stia andando a queste sedute, non riesco a migliorare. E qui mi tocca anche riferire un particolare episodio. Ho purtroppo anche una fortissima amaxofobia, e quando ho preso la patente ho smesso subito di guidare. Non l'avessi mai fatto. Oggi, dopo ben 4 anni, ho provato a guidare fino a casa... un disastro assoluto. Non ho sbattuto o fatto incidenti ma era come se mi fossi dimenticato letteralmente tutto. A seguito di tutto ciò mi sento davvero sconforto. Sono in un continuo loop di fobie che mi stanno togliendo il sorriso e la voglia di vivere, non riesco quasi più a ridere, piango ogni giorno e ho paura letteralmente di tutto. Tutti farmaci che ho preso, anche in dosi non terapeutiche mi hanno solo fatto stare male e perdere peso (cosa gravissima, dato che io peso solo 50kg). La psicoterapia l'ho iniziata da pochissimo eppure non sento quell' aiuto che speravo. Forse devo darci più tempo. Dimenticavo di dire che sono stato anche da un secondo neurologo, recentemente. E questi mi ha detto che senza una farmacoterapia non posso stare. Ma come faccio, se ogni farmaco che ho preso finora mi ha fatto stare male a tal punto da farmi quasi finire in ospedale? Letteralmente, l'unica cosa che ora sto prendendo è del BeTotal, che mi aiuta tantissimo ad avere energie sufficienti per affrontare la giornata. Insomma, sono Amaxofobico, Emetofobico e adesso anche Farmacofobico... Mi sento veramente al limite e vi chiedo aiuto, perché non vedo più una speranza che io possa stare bene di nuovo. Vi prego, egregi medici aiutatemi
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.5k 1k 63
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Utente
Utente
Dr Ruggiero. Quello che vorrei è una soluzione a queste mie fobie. Possibile che non vi siano vie alternative se non una farmaco terapia? E possibile che ogni farmaco prescritto mi faccia stare così male? Perfino i miei amici mi trovano più "spento" (quasi apatico,alle volte). Possibile che la sola psicoterapia cognitivo comportamentale non sia abbastanza? Come faccio a farmi passare tutte queste fobie? Questo è l'aiuto che vorrei avere, Dottore. Almeno qualcosa per capire se ho ancora un po' di speranza e riesco ad aggiustare qualcosa.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.5k 1k 63
La terapia farmacologica non può essere demonizzata come fa lei.

Una terapia ha indicazione per la sua patologia.

Quanto descrive come effetto della terapia è un suo fenomeno di suggestione.

Se continua ad avere questo tipo di pregiudizio non ha alternative verso la guarigione.

https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/

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Utente
Utente
E va bene lo ammetto. Purtroppo sono spesso andato su internet a cercare gli effetti collaterali perché ero preoccupato dato che erano medicine che non avevo mai preso. Tuttavia non capisco una cosa. Come può essere suggestione se ho vomitato e manifestato sintomi fisici? La prego di perdonare la mia ignoranza, dottore ma vorrei capire perché la suggestione è arrivata fino a questo punto. Se davvero non riesco ad uscirne senza una farmacoterapia dovrei tornare sui mie passi (e parlare nuovamente con il mio psichiatra). Tuttavia, come posso fare in modo da non suggestionarmi più e fare in modo che il farmaco faccia effetto,senza avere paura degli effetti collaterali anche quando mi viene la nausea? Scusi le innumerevoli domande,ma vorrei capire meglio. La ringrazio per la risposta tempestiva,nel frattempo
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Utente
Utente
Dottore Ruggiero. Io capisco benissimo che le sembra di parlare con un bambino di 10 anni, invece che con un ragazzo di 23 e capsico anche il fatto che non voglia rispondermi. So benissimo di essere un idiota immaturo che si lascia suggestionare da ogni cosa e che rifiuta anche l'unica cura ce c'è per il suo caso. Ma vorrei almeno un suggerimento se possibile. Come posso fare per uscire da questa mania della suggestione e dalla convinzione che i farmaci non mi facciano male ma sono io a demonizzarli? Mi tocca confessre una cosa a questo punto. Fin da bambino sono sempre stato molto più sensibile rispetto ad un normale individuo di sesso maschile, e come se non bastasse sono sempre stato inflessibile e duro di pensiero. Cosa che purtroppo mi ha portato ad un periodo di "auto-isolamento" molto forte, per il quale sono finito dalla psicologa che mi sta seguendo attualmente (parliamo di tre anni fa, però). Quando il mio psichiatra,ad inizio marzo,mi ha detto che avevo bisogno di farmaci specifici,ho visto i miei genitori piangere e mi sono sentito sconfitto dalla vita. Ne ho parlato anche con alcuni amici fidati e mi hanno detto di non prenderli perché mi toglieranno ogni sorriso ed emozione. Ho fatto,come detto precedentemente anche l' errore madornale di cercare testimonianze di chi ha assunto questi farmaci e...mi sono traumatizzato da quelle parole. Io so bene che forse quelle storie possano essere false ma non è neache detto che non siano vere. Io non voglio stare male come quelle persone o perdere le mie emozioni e perdere me stesso. Se davvero sono stato male perché mi sono suggestionato allora poteri decidere (sempre sotto la guida del mio psichiatra) a provare qualche altra cura. Ma come faccio a non farmi suggestionare quando vedo e sento queste cose, soprattutto essendo più sensibile rispetto ad un normale uomo. Lo so che sto cercando rassicurazioni ed è inutile che chieda a lei ma... perlomeno un piccolo suggerimento su come possa farmi passare questa maledetta farmacofobia e convincermi che quella è la cura e io mi starò curando, e nom che mi sto autodistruggendo. Quello che realmente voglio è solo tornare a stare bene, Dottor Ruggiero
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