Ipocondria e paura dell'olanzapina

Su pressioni insistenti di mia moglie mi sono consultato con questa psichiatra americana che mi ha modificato la terapia

Da 300 mg x 3 di Gabapentin
60 mg x 2 di Duloxetina

A 300 mg x 2 di Gabapentin
60 mg + 30 mg di Duloxetina
5 mg di Olanzapina

Io soffro da quando ho 18 anni (1999) soffro di Ansia, Depressione, somatizzazioni con una forte componente ipocondriaca tenute a bada in passato da lunghe terapie esclusivamente antidepressive ed il Gabapentin è una recente aggiunta all'antidepressivo nel mio primo ricovero del 2017.


L'antipsicotico a basso dosaggio più precisamente il Risperdal hanno provato ad aggiungermelo anche da ragazzino oltre 20 anni fa ma non sono riuscito ad andare oltre le 2 settimane che stavo malissimo.


L'unico antipsicotico a basso dosaggio che da ragazzo ho tollerato è stato il Deniban.


Ora dopo molti anni più per compiacere mia moglie che altro ho accettato di prendere questa Olanzapina che avrebbe effetti collaterali molto pesanti.


In più io credo di soffrire di un ottundimento emotivo causato o dalla malattia o dalla lunga assunzione di serotoninergici.

Dai pochi giorni che ho iniziato questa Olanzapina questo ottundimento si è fatto più pronunciato come se avesse peggiorato le cose.


Ho proprio una fortissima paura di questo farmaco che mi renda ancora più zombie di quello che già sono.


Giá io ho un grande problema di ansia ipocondriaca e assumere questo farmaco me la ha aumentata io non avrei voluto modificare la terapia casomai avrei modificato mia moglie con le sue intromissioni su chi mi deve seguire.


L'ultima diagnosi durante l'ultimo ricovero che mi aveva impostato la terapia Duloxetina 60 + 60 e Gabapentin 300 x 3 era di depressione maggiore.


Ora ho iniziato psicologicamente molto male questa introduzione dell'Olanzapina sicuramente è una mia suggestione ipocondriaca ma fatto sta che mi sento molto male solo lo stress di assumerla mi fa stare male credo un po' quello che mi era successo da ragazzo con il Risperdal.


Ho molta paura di questo farmaco lo vorrei tanto interrompere ma non riesco per mia moglie.


Sto seriamente pensando ad un ricovero in una clinica psichiatrica privata per farmi curare senza intromissioni esterne come mia moglie.


Ma perchè devo prendere un farmaco di cui non mi fido e che penso possa solo peggiorare le cose come a suo tempo con il risperdal?


Non ce la faccio più sono smarrito ed impaurito.
Ho paura di rovinarmi ulteriormente.
Sto parecchio male.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 1k 248
"L'unico antipsicotico a basso dosaggio che da ragazzo ho tollerato è stato il Deniban."

Non è un antipsicotico in questo caso.

Mi scusi, sta dicendo che non è d'accordo sulla cura, e sulle intromissioni di sua moglie. Poi ha avuto comunque questo parere. Lo fa "controvoglia", ma se lo fa ci sarà un motivo. Se sta pensando di ricoverarsi per "tagliar fuori", non capisco perché si sente allora obbligato a fare una cura con cui non è d'accordo, né perché accetta di farsi visitare da un medico di fiducia di sua moglie.

"Ma perchè devo prendere un farmaco di cui non mi fido e che penso possa solo peggiorare le cose come a suo tempo con il risperdal?"

Perché quindi usa il termine "devo" ? Quale sarebbe la costrizione ? Sta parlando di Lei che decide di fare una cura, però allo stesso tempo pensa di non farla e di adottare altre soluzioni. E quindi da dove salta fuori questo "devo" ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Dottor Pacini,

Oggi mia moglie mi ha visto davvero in difficoltà al quarto giorno di Olanzapina e gli ho detto che non avrei più preso quel farmaco maledicendo una persona in comune che ci aveva presentato quella psichiatra e di cui mia moglie si era infervorata pensando fosse Gesù.

Gli ho pure detto che stavo pensando a un ricovero in una clinica privata molto valida per avere tutto il tempo per ristabilirmi lontano dalle pressioni familiari.

Per una volta forse anche per una pacata discussione di qualche giorno fa mia moglie si è dimostrata veramente comprensiva delle mie difficoltà.

È stato davvero rassicurante sentir dire da mia moglie tu devi fare quello che ti senti hai provato questo farmaco a te fa stare peggio e non sei obbligato a continuarlo perchè ad altri li fa stare meglio.

Lei mi fa devi fare quello che ti senti va bene che ci hai provato ma se senti che non fa per te molla.
Fai quello che ti fa sentire meglio a te ognuno è diverso non devi vivere nel terrore e nell'ansia di aspettare il parere dello specialista di turno se vuoi smetti e riprendi la terapia che ti avevano dato post ricovero.E così ho fatto.

Ma vede quando uno è debole e ama tantissimo una persona pur di accontentarla fa anche cose controvoglia per dimostrare di fare tutto il possibile.

Non è una situazione facile per me e nemmeno per lei.

La mia fottutissima malattia mi impedisce di funzionare come vorrei e stare in queste condizioni con le persone che ami è la prova più dura un po' perchè tu vorresti funzionare come prima soprattutto per loro ed un po" perchè loro soffrono a vederti funzionare male non capiscono che non fai apposta e a volte si spazientiscono mandandoti ancora più giù.

Perchè fare il padre ed il marito non è facile per chi è sano di mente figuriamoci per chi soffre di depressione maggiore che vorresti dargli tutto quello che non riesci e s'innescano meccanismi emotivi di colpa reciproca.

Da mia zia materna non c'erano queste dinamiche queste aspettative reciproche ed infatti iniziavo a stare molto meglio perchè andavo avanti ai miei ritmi da depresso.
Zero ansia che è la cosa che mi blocca e rimaneva la depressione che mi faceva funzionare al 40% ma me lo facevo bastare e proprio perchè mi son sentito meglio ho pensato che sarei potuto tornare da mia moglie mantenendo i miei ritmi.
Per un po' è andata bene poi ci siamo trovati in circostanze dove sia le mie che le sue aspettative si sono alzate e la pressione mi ha schiacciato arrivando pure a fare una terapia che non mi convinceva per nulla pur di dimostrare la mia buona volontà.

Adesso però sembra che mia moglie abbia finalmente capito che sono cure lunghe(almeno nel mio caso) e dobbiamo entrambi abbassare le aspettative come facevo da mia Zia e come avrei fatto in un ricovero in una clinica privata.

Purtroppo in questo periodo ho limiti veramente grossi faccio fatica a camminare mi sento il corpo tutto rigido che va di pari passo con il pensiero rigido e spesso negativo.
L'unico modo per andare avanti è accettarmi così facendo quello che riesco in una routine organizzata ma blanda passo per pssso senza nemmeno più pensare alla terapia ma prendendola e basta che non fa miracoli e lsvora di sottofondo.

I problemi di attenzione di memoria di rallentamento non sono facili in un contesto familiare spesso vengono scambiati per egoismo per mancanza di volontà o nessun interesse e la cosa ferisce e stressa.
Quindi o mia moglie continuerà ad essere comprensiva o non avrò alternative dall'andarmene in un luogo con meno aspettative per riprendermi gradualmente.
Spero di riuscirlo a fare a casa mia magari organizzandomi tramite un dialogo costruttivo ma se non sarà possibile devo dare la priorità alla mia salute mentale per il mio bene e di tutta la famiglia.

Eh lo so che il Deniban a basso dosaggio è un'altra cosa pensavo che magari l'Olanzapina potesse sortire un effetto simile in realtà è un mattone almeno nel mio caso.

Parere personale secondo me anche il Gabapentin non è il massimo io sarei più per l'associazione di 2 antidepressivi con un focus anche sulla dopamina per come mi sento un po' apatico e anaffettivo.

Ho razionalizzato che la depressione c'è sempre di sottofondo e che l'ansia psicologica viene fuori solo in determinati contesti dove non ho il tempo di prendermi il mio tempo con i ritmi depressivi poi quando andrà via la depressione l'ansia non avrà più motivo di esserci perchè a quel punto potrò funzionare come ho sempre funzionato prima della ricaduta.

Poi non so valutare se riprendersi in un ambiente più complicato ha un valore terapeutico superiore rispetto a riprendersi in un ambiente più semplice dove le pile si ricaricano a tal punto per poter vivere l'ambiente complicato come stimolante come mi è successo in passato che ho dovuto staccarmi da mia moglie per poi tornare una volta guarito e pieno di fiducia ed iniziativa.

Ma così per curiosità lei nel mio caso cosa prescriverebbe rispetto all'attuale terapia?

Io eliminerei il Gabapentin ed inserirei una cosa tipo l'Auvelity per dare quel boost dopaminergico cognitivo peccato non ci sia ancora in Italia.

Poi per quel che è possibile sto provando a stare il più lontano possibile dalle benzodiazepine se proprio non è necessario e addirittura volevo provare il CBD come alternativa per rilassarmi al posto delle Benzo.
Di base l'ansia è meglio toglierla con farmaci che non rincoglioniscono.

Un po" come il sonno meglio dormire poche ore senza sonniferi pesanti alzarsi presto e poi crollare naturalmente il giorno dopo che prendere un mattone che dormi 10 ore ma sei più sfinito di quando sei andato a dormire.

Dopo anni avevo ritrovato un ritmo sonno veglia da persone normali che andavano a dormire alle 12 e si svegliavano alle 8 mentre sta Olanzapina mi ha spostato il fuso di 3 ore perchè andavo a dormire alle 12 e mi svegliavo alle 11 tutto rinco e depresso.

Adesso sono le 2 e domani mi devo svegliare alle 8 non sto chiudendo occhio ma me ne frego anche se dovessi dormire 3 ore domani alle 8 sono docciato e vestito che sento la sveglia non come con l'Olanzapina.

Che poi il mio ragionamento sta un po' alla base della deprivazione del sonno infatti i viaggi in Oriente mi hanno sempre avuto un effetto antidepressivo su di me tiravo lunghissimo sveglio e poi crollavo la sera dopo ad un orario decente ma senza sonniferi pesanti o mattoni e la mattina seguente ero carico.

Poi vabbè la deprivazione vera che non ho mai fatto sono 72 ore non stop ma dicono in molti che aiuti la depressione come dormire troppo la peggiora e questo lo posso testimoniare.
[#3]
Utente
Utente
Dottor Pacini io ho una grande stima nei suoi confronti quando risponde agli utenti si sente che ha una grande conoscenza delle attività dei farmaci a dosaggi differenti su diverse patologie/sintomi psichiatrici.

Oggi ho sentito per l'ultima volta la psichiatra americana perchè gli ho detto che voglio un solo referente per altro con una grande reputazione che decida insieme a me la terapia conoscendomi da tanto tempo e valutandomi di persona.

La psichiatra americana insisteva che il Gabapentin non è un gran farmaco che rallenta cognitivamente e che aldilà dell'Olanzapina che lei proverebbe a 1.25 mg ci sono alternative migliori per l'ansia come l'Abilify che alla lunga anzichè rallentare cognitivamente migliorano le funzioni cognitive superiore ed è la raccomandazione che mi ha fatto.

Ora a me del Gabapentin frega meno di zero per me un farmaco vale l'altro anzi mi piglia male quando in farmacia mi ritirano la ricetta perchè c'è di mezzo il Gabapentin la cosa effettivamente mi inquieta un po'

Lei sostiene che come stabilizzatori e antiansia ci sono farmaci più validi e con un profilo di sicurezza superiore come l'Olanzapina.

Lei probabilmente conoscerà un famosissimo sito americano dove per ogni patologia ed ogni farmaco ci sono le recensioni certificate di alcuni pazienti.

E per la depressione maggiore ho notato che l'Olanzapina ha un punteggio basso diciamo una media di 4.9 ma la cosa che mi ha colpito di più è la discrepanza tra le recensioni non ci sono vie di mezzo alcuni sostengono che in pochi giorni gli ha cambiato la vita in meglio ed altri che invece ne dicono peste e corna passando da voti come 1 e 9 mentre non ci sono i 6 o i 7.

O bianco o nero.
Volevo sapere la sua esperta opinione sull'utilizzo dell'Olanzapina a basso dosaggio per la depressione maggiore e come si spiega questa discrepanza nei giudizi.

Alcuni la demonizzano altri la venerano mentre per gli antidepressivi più standard tipo SSRI e SNRI ci sono giudizi più standardizzati nel mezzo con un voto medio più alto.

Così per curiosità mi vien da pensare che ci sono più depressioni e non è la stessa malattia per tutti magari il disagio di fondo è uguale ma poi la natura biologica è diversa se non diametralmente opposta perchè mi pare incredibile come lo stesso farmaco ad alcuni faccia benissimo ed altri malissimo.
Comunque aldilá dell'effetto negativo che ha avuto su di me è un farmaco che mi incuriosice.

Alcuni studi sostengono sia addirittura neuroprotettivo e procognitivo.

Altri studi sostengono l'esatto opposto e che anzi la somministrazione cronica possa assottigliare certe parti importanti del cervello.

Cioè si dice tutto il contrario di tutto ma voi medici come fate ad orientarvi?

Io non ho la capacità di discernere tra studi fuffa e studi veritieri quindi sta Olanzapina è neuroprotettiva o neurotossica o è entrambe e dipende dal dosaggio e la patologia di fondo?

Ci sono evidenze chiare sul suo meccanismo oppure ognuno può dire quello che vuole ed ha ragione?
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 1k 248
"Lei probabilmente conoscerà un famosissimo sito americano dove per ogni patologia ed ogni farmaco ci sono le recensioni certificate di alcuni pazienti."

Per carità, che valore possono avere ? certificate dai medici che li curavano ? autocertificate come identità... e se è così che significa ? E' il modo peggiore di acquisire informazioni.
Abbiamo gli studi clinici, che non dicono tutto ma almeno danno informazioni di qualità (assumendole come autentiche ovviamente).

Quel che sta facendo è documentarsi su cose tecniche tramite lettura di dati che non può capire, di termini che non si richiede che conosca e padroneggi, e poi le si aprono finestre infinite o rimane appesa a cose che le sembrano incongruenze, ma sul piano scientifico non è che si viva di dati univoci e concordi.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#5]
Utente
Utente
Boh il sito a cui mi riferisco oltre al famosissimo Pubmed è droghe(scritto in inglese vuol dire farmaci) punto com

È un sito che mi pare promosso da grandi istituzioni che probabilmente utilizzano più i medici che i pazienti.

Ha ragionissima sul fatto che a me da ipocondriaco fa male dedicare parte del mio tempo in questi meandri dove alla fine non ci capisco nulla e leggo tutto il contrario di tutto ed in più non ho gli strumenti per fare delle valutazioni sensate come ad esempio lei che ha studiato e conosce la pratica clinica.

Ma a parte ciò io vorrei capire perchè io che soffro di depressione maggiore ricorrente con una forte componente ansiosa e somatizzazioni mi trovo meglio con sostanze stimolanti tipo nicotina e caffeina rispetto a sostanze sedative che tendono ad accentuare la depressione l'incapacità a funzionare e poi di conseguenza anche l'ansia.

Cioè la mia ansia è molto dovuta all'incapacità di funzionare e si attenua moltissimo quando riesco a funzionare o mi accetto e vengo accettato con un certo tipo di funzionamento limitato.

Io recentemente ho fatto dei test cognitivi ed avevo dei punteggi altissimi come ragionamento e discreti come memoria mentre veniva fuori che ero molto lento a processare le informazioni e poco attento.

E questo mi succede durante gli episodi depressivi in particolare ma anche quando mi sento meglio non sono mai stato un fulmine sono uno che arriva quasi sempre alla conclusione giusta che fa pochissimi errori ma ci mette il doppio degli altri.

Poi ad esempio anche quando sto bene sono uno che tende a dormire tardi e svegliarsi tardi e quando dormo potrebbe succedere la guerra nucleare che non mi sveglio.

Io vorrei capire come si configurano tutte queste caratteristiche da un punto di vista farmacologico.

Ad esempio l'Olanzapina è un forte sedativo e presa prima di andare a dormire ha accentuato la mia sensazione di apatia ed ottundimento emotivo.

Però non essendo un esperto come lei mi chiedevo se fosse normale un effetto acuto da sopportare perchè poi avrebbe migliorato le cose a medio lungo termine oppure non è proprio il farmaco adatto a me ed alla mia patologia.

In generale a me i sedativi prima di andare a dormire li digerisco molto male al risveglio anche se ho dormito molte ore.

Però con gli psicofarmaci per esperienza personale gli effetti acuti non necessariamente corrispondono agli effetti benefici in cronico.

Quindi mi rivolgo a lei proprio perchè la mia ricerca mi ha portato a capire che mi manda solo in confusione ed è meglio porre i propri quesiti con il filtro di un esperto.

Poi le dirò la verità io quando sto bene per fortuna non perdo tempo a scrivere su questo sito e forse anche non scrivere pur da malato è una terapia comportamentale che mi fa stare meglio perchè con qualsiasi malattia non per forza la depressione non focalizzarsi è un atteggiamento che fa sopportare meglio la sofferenza.

Comunque ho la massima stima nei suoi confronti e vedo che coglie spesso il punto dei miei difetti psicologici.

Detto questo l'unico quesito che volevo farle se l'Olanzapina a bassissimo dosaggio magari assunta in orari diversi rispetto a prima di andare a dormire può avere una qualche indicazione con la mia patologia di depressione maggiore oppure è un farmaco che non è indicato per me.
Di base io non ho nulla contro l'Olanzapina come farmaco l'unica cosa che mi spaventa un po' che potrebbe causare disordini metabolici e forte aumento di peso quindi vorrei capire se il beneficio supera il rischio magari stando attento con una dieta oppure ci sono alternative migliori.
Non mi sembra una domanda alla quale lei non può rispondere.
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 1k 248
"Io vorrei capire come si configurano tutte queste caratteristiche da un punto di vista farmacologico."

Lei immagina che le cose siano tutte spiegate, e di doverle sapere. Non è così.
Se mi permette la battuta, è più facile che venga a me paura dell'olanzapina piuttosto che abbia una risposta soddisfacente sul tema.
Quando Lei vede un articolo sulla neurochimica, consideri che uno su cento dice qualcosa, gli altri dicono cose che alla fine non consentono di affermare niente di preciso e costante.

In quanto alle recensioni, un conto sono i ristoranti, e comunque anche lì non è solo un problema di recensire. Si immagina quali recensioni un soggetto possa dare sulle terapie per alcune condizioni di cui non si è consapevoli ? O come di preciso può un soggetto recensire un farmaco nel contesto di una terapia fatta di di più farmaci, spesso sulla base di idee che ha, e che non sono controllabili ?

La domanda finale che Lei fa sull'olanzapina è già risolta dalle informazioni sintetiche contenute nel foglietto. Lei sostanzialmente vorrebbe una risposta che è una previsione dell'ignoto, sul suo caso specifico. E' questo il problema d'impostazione, per questo le risposte che già ha non sono soddisfacenti.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#7]
Utente
Utente
Cioè lei mi sta dicendo che nonostante una patologia diagnosticata quale depressione maggiore che toglie tutte le energie e porta ad un quadro di stanchezza cronica la prescrizione dell'Olanzapina in abbinamento ad altri farmaci è una prescrizione del tutto casuale come un Chef sceglie gli ingredienti per un piatto e poi il risultato è sempre ignoto?

Quindi in teoria ogni sostanza psicoattiva prescrivibile potrebbe andare bene per un quadro ansioso depressivo e poi aspettare la risposta del paziente?

Io pensavo che in linea di massima ci si attenesse a delle linee guida in base alle indicazioni degli organi competenti sulle indicazioni per determinate patologia e poi partendo da quella base si facessero degli aggiustamenti in base alla risposta del paziente.

Sennò vale tutto ed io paziente in base a determinati sintomi potrei affermare che il farmaco probabilmente più indicato per la mia depressione potrebbe essere l'Auvelity e potrei avere ragione fino a prova contraria perchè penso di avere oltre un rallentamento cognitivo anche un alterazione nei circuiti della ricompensa.

Ma questa è una mia idea da incompetente magari uno psichiatra competente potrebbe rispondermi che non capisco nulla e che da un punto di vista farmacologico il rallentamento cognitivo ed il meccanismo del rewards si sistema con l'Olanzapina o farmaci analoghi a basso dosaggio abbinati ad un SSRI o SNRI.

Cioè io posso pure avere le mie idee ma alla fine è lo specialista che in base a studi su campioni molto vasti di popolazione e relativi sintomi decide cosa prescrivere.
Poi magari aggiusta il dosaggio magari associa più farmaci ma sempre attenendosi alle linee guida per una determinata patologia.

E poi non ho capito perchè lei dovrebbe avere paura dell'Olanzapina...
Magari si trova davanti uno schizofrenico e gli salva letteralmente la vita con quel farmaco.

Le faccio un altro esempio ormai tutti sanno che le benzodiazepine sono farmaci molto utili nelle emergenze per contenere l'ansia a breve termine ma se somministrate a lungo non solo non la curano ma la peggiorano creando dipendenza e causando problemi cognitivi.

Cioè in linea di massima molte cose si sanno.

Le faccio un esempio non credo che uno psichiatra degno di questo nome curerebbe la schizofrenia con il Ritalin così a caso per vedere l'effetto che fa.In teoria rischierebbe di peggiorare il quadro psicotico.

Ci sarà pure qualche pazzo che lo fa ma la maggioranza si attiene alle linee guida in base alla patologia trattata.

Però forse sono io che non ho capito come funziona la psichiatria ed ognuno fa la diagnosi che vuole prescrive i farmaci che vuole in base a come si sveglia la mattina e poi attende un po' l'ignoto per vedere se aveva ragione.
[#8]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 1k 248
"Cioè lei mi sta dicendo che nonostante una patologia diagnosticata quale depressione maggiore che toglie tutte le energie e porta ad un quadro di stanchezza cronica la prescrizione dell'Olanzapina in abbinamento ad altri farmaci è una prescrizione del tutto casuale come un Chef sceglie gli ingredienti per un piatto e poi il risultato è sempre ignoto?"

Mi spiega il senso logico di questa frase ? Le giuro che non ce lo vedo.

Io le sto dicendo altro. Cioè che Lei si pone problemi su una base sbagliata, e che quindi troverà tutto insoddisfacente e non chiaro. Anche i medici vivono nel non chiaro, nel provvisorio, la scienza è così dalla matematica alla biologia, e si compone anche di lavori da fare nel caso della medicina, così come nel caso dell'ingegneria o dell'astronomia.
Lei parte da presupposti sbagliati,e con questi addentrarsi in una semplice sfilza di nomi e termini che sono spesso oltretutto addomesticati con taglio giornalistico, non ha il minimo senso.

"Ci sarà pure qualche pazzo che lo fa ma la maggioranza si attiene alle linee guida in base alla patologia trattata."

Ma Lei non ha affatto chiesto questo. E se crede di aver chiesto questo, no, per niente, ha chiesto quasi l'opposto, cioè di sapere con esattezza (o comunque con ragionevole certezza che non vuol dire nulla) cosa si usa.
E infine: sì, in certi casi si va a prove. Singole o studi che siano, si va avanti a prove. Le conoscenze sono il risultato di prove, comprese quelle andate male, che sono la maggioranza.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

Ansia

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto