Depressione, nonostante la terapia in corso

Salve, mi trovo qui perché vorrei un consiglio sul da farsi.
Sono in terapia ormai da più di sei mesi, prendo 150mg di Fevarin per via di un disturbo ossessivo con alterazioni dell'umore diagnosticato 2 anni fa, presi al tempo una terapia a base di Abilify che però interruppi dopo poco per via dei gravi effetti collaterali.

La nuova terapia mi ha dato inizialmente ottimi risultati, niente pensieri intrusivi, meno ansia percepibile, umore più tranquillo e finalmente sono riuscito ad avere più potere decisionale su di me e su ciò che mi sta intorno.
Se guardo indietro ho fatto degli enormi progressi, se penso che non dormivo ed ero in costante terrore o ansia, il mio pensiero non si fermava mai e immaginavo sempre scenari distruttivi, per cui avevo forti crisi, voglia di fare nulla, nemmeno di curare la mia igiene o il mio spazio personale, ma mi ritrovo ad oggi ad un nuovo ostacolo, o meglio, non è nuovo ma è più chiaro.


La mia stessa psichiatra attuale, che ha preso inizialmente per buona la vecchia diagnosi, crede ad oggi che io soffra di depressione e disturbo dell'umore con comportamenti ossessivi più che di DOC in se e per se.
Infatti da un po' di tempo ormai credo non sia più un problema il lato ossessivo, quanto più quello depressivo, ogni tot giorni mi sento a terra, apatico, non ho interesse per niente e mi sento senza speranze, sul lato della cura personale va molto meglio, ma ancora migliorabile.


Non saprei che fare, mi trovo bene con la mia psichiatra ma ha un piccolo difetto, ossia che è poco reperibile anche telefonicamente, le ho fatto già presente questa cosa in momenti in cui avevo bisogno, ma non si è risolto questo aspetto.
Credo di aver bisogno di più "considerazione" e forse di provare una nuova terapia viste le circostanze, ma mi trovo bloccato.
Chiedo quindi a voi, gentili medici, come dovrei muovermi.


Grazie in anticipo
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 999 248
Bisogna vedere rispetto a quali standard sia poco reperibile. Nel senso che un tempo la reperibilità era quasi nulla, ma le cure funzionavano comunque.
La cosa che noto è che fevarin è a dose intermedia, come mai non maggiore ?

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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Utente
Utente
La reperibilità non si intende per essere sentito, non è una terapeuta e non è il suo ruolo principale, ma anche quando avrei bisogno di prenotare una visita non ricevo risposta per giorni, è capitato anche per più di una settimana, lei stessa mi ha dato disponibilità e di tenerla aggiornata nel caso di eventuali cambiamenti ma ci ho rinunciato per via di questa complicanza.

Avevo una terapeuta a tal proposito che mi conosceva da un po' di tempo, ma è venuta a mancare, quindi non vado da una psicologa.

Per quanto riguarda la dose, non saprei dirle, ho iniziato con la dose minima di 50 per poi salire a 150, ha funzionato fino ad un certo punto. Se devo essere sincero, e non ne vado fiero, ho provato a prendere la dose massima giornaliera di 300 divisa in due periodi del giorno, e inizialmente mi sentivo molto bene ma poi è iniziata a insorgere una sonnolenza incredibile e negli attimi in cui non ne avevo un'euforia implacabile, oltre che un senso di "grandezza" che non mi piaceva, mi ha portato ad avere buoni risvolti nella mia vita ma in dei modi veramente brutali.
So quanto sia sbagliato ma non ho mai ecceduto oltre i limiti riportati, l ho fatto per curiosità e adesso sono tornato da un po' alla dose iniziale.

Ps. Metto alcune precisazioni perché sono stato un po' approssimativo. Sono in cura in realtà da quasi 9 mesi, spiega anche l'aumento graduale nella dose nel tempo.
La mia psichiatra sa di un solo episodio in cui ho ecceduto con la dose (per distrazione l ho presa doppia) e di come mi sono sentito dopo, dell euforia e tutto il resto, non mi ha detto nulla di particolare a riguardo, solo di stare attento e di attenermi alla terapia.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 999 248
Quindi "terapeuta" per Lei significa - se ho capito bene - una persona con cui fa dei colloqui. Un medico non è un terapeuta se è nel ruolo di prescrittore di medicinali ? Strana concettualizzazione, ma comune.

In 9 mesi si fa a tempo a valutare ampiamente una terapia, e anche a raggiungere le dosi massime. Però nel suo caso, se quella fu la risposta ad una dose maggiore, è un evento da approfondire. In che senso ha fatto cose che le hanno sbloccato aspetti della vita, ma in modi brutali ? Il tutto in 1-2 giorni di dose aumentata ?

Dr.Matteo Pacini
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Utente
Utente
Cercherò di rispondere punto per punto e di farmi capire meglio perché credo ci siano degli errori di comunicazione.

Non sono qui per dare definizioni o per dare mie interpretazioni, sono qui per avere una voce in più e capire se debba agire e cambiare qualcosa, sono stanco di lottare con la mia testa e se c'è una strada da prendere vorrei farlo quanto prima, e non c'è posto migliore che qui dove si riuniscono tanti professionisti.

Non è una mia definizione, nell'ultima visita la psichiatra mi ha detto che lei approfitta della visita, giustamente, anche per dare sfogo alle mie turbe oltre che a fare il check sulla situazione con la terapia, ma che per risolvere alcune delle mie complicanze avrei bisogno di affiancarmi ad uno psicologo che mi proponga una terapia cognitivo-comportamentale.

La dose maggiorata l'ho presa per più di un mese, la psichiatra ha saputo solo di un giorno che è stato il primo.

I comportamenti che intendo sono stati diversi, ne dirò alcuni che sono più rilevanti: ho allontanato una persona che rovinava la mia serenità e quella dei miei amici, prima con l'oblio, sparendo, ma questa persona non ha accettato e ha iniziato a gettare fango su di me, ho lasciato inizialmente perdere, finché non sono esploso e ho gettato tutto il veleno su di questa, ho fatto in modo che apparisse uno schifo a tutti quelli che gli stanno intorno, ho toccato i suoi punti deboli, l'ho umiliato e come risultato ora è rimasto praticamente solo.

La seconda è peggiore, non entro nei dettagli, ma è successo che io e dei miei amici abbiamo iniziato ad allenarci per gli affari nostri in una struttura pubblica; una mattina abbiamo trovato delle insuline e macchie di sangue sull'attrezzatura, oltre che una boccetta di metadone buttata a pochi metri. Non ci ho visto più e ho deciso di andare a fare le ronde di notte con alcune persone, non abbiamo mai trovato nessuno, ma se fosse successo, forse me ne sarei pentito...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 999 248
Ho capito. Comunque, dopo un tempo del genere non capisco esattamente che sviluppi si attendano con una dose del genere. Se la dose aumentata produce effetti che lo psichiatra interpreta come troppo disinibiti, allora non salirà con la dose. Non capisco però come si fa a dire "per certi aspetti" serve la TCC. Se mai serve perché comunque nn si può salire con l'antidepressivo.

Dr.Matteo Pacini
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