Come curare un alcolista che non vuole smettere di bere?
Gentili dottori, mio padre è alcolista, ha 60 anni, beve esageratamente vino e altri superalcolici, ha sintomi e malesseri legati all'alcolismo, quando non beve s'impallidisce e trema.
Non sappiamo come aiutarlo perché nega di avere un problema, non vuole smettere di bere, quando lo si mette davanti alla realtà diventa aggressivo.
È molto mal ridotto, la notte si addormenta seduto alla sedia, di giorno i movimenti sono rallentati, è più trasandato, mostra evidenti segni di malessere.
Ma come possiamo aiutarlo se non vuole farsi aiutare?
Parlargli è inutile, diventa solo aggressivo, non sente ragioni.
Esiste un farmaco in grado di guarirlo?
È possibile curarlo senza che lui voglia?
Come si deve gestire una situazione simile?
Dobbiamo lasciare che si autodistrugga o possiamo fare qualcosa senza la sua volontà?
Non andrebbe mai da un dottore, sta rovinando se stesso e le nostre vite.
Non sappiamo come aiutarlo perché nega di avere un problema, non vuole smettere di bere, quando lo si mette davanti alla realtà diventa aggressivo.
È molto mal ridotto, la notte si addormenta seduto alla sedia, di giorno i movimenti sono rallentati, è più trasandato, mostra evidenti segni di malessere.
Ma come possiamo aiutarlo se non vuole farsi aiutare?
Parlargli è inutile, diventa solo aggressivo, non sente ragioni.
Esiste un farmaco in grado di guarirlo?
È possibile curarlo senza che lui voglia?
Come si deve gestire una situazione simile?
Dobbiamo lasciare che si autodistrugga o possiamo fare qualcosa senza la sua volontà?
Non andrebbe mai da un dottore, sta rovinando se stesso e le nostre vite.
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Esiste la terapia dell'alcolismo. Farla non richiede che la persona modifichi il suo comportamento, se non nell'assumere la cura. La cura conduce al ridimensionamento della voglia di bere.
Alcune richiedono che prima uno sospenda, altre no.
La sospensione è richiesta quando c'è una condizione fisica a rischio immediato, perché diventa quella la priorità, prima di scegliere una cura. Però per il resto ogni alcolista "non vuole", la sua volontà è spinta verso il bere, e quando uno gli propone di curarsi, in realtà la proposta è interpretata come "smettere", per cui è rigettata. A volte la proposta è proprio fatta in questi termini, tipo "devi smettere" etc. Potete fargli presente che ci sono cure che curano la dipendenza, cioè il non-controllo, e che farle non equivale a promettere niente o a impegnarsi nel produrre delle variazioni di comportamento di propria iniziativa.
Alcune richiedono che prima uno sospenda, altre no.
La sospensione è richiesta quando c'è una condizione fisica a rischio immediato, perché diventa quella la priorità, prima di scegliere una cura. Però per il resto ogni alcolista "non vuole", la sua volontà è spinta verso il bere, e quando uno gli propone di curarsi, in realtà la proposta è interpretata come "smettere", per cui è rigettata. A volte la proposta è proprio fatta in questi termini, tipo "devi smettere" etc. Potete fargli presente che ci sono cure che curano la dipendenza, cioè il non-controllo, e che farle non equivale a promettere niente o a impegnarsi nel produrre delle variazioni di comportamento di propria iniziativa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
Dottor Pacini, lui deve dare il consenso per assumere la terapia o gliela si può dare senza che lo sappia? Perché sono sicurissimo che anche se gli parlassi come ha detto lei, rassicurandolo etc, lui non la prenderebbe mai. Non so se sia lecito, ma per il suo bene forse è necessario agire in questo modo. A chi mi dovrei rivolgere? Uno psichiatra o il medico di base? Chi fa la prescrizione? Grazie, gentilissimo.
[#3]
No, non la si può dare senza che lo voglia (senza che lo sappia è un'ulteriore elemento). Si può interessare la ASL ma i trattamenti coatti si sviluppano solo con determinati criteri (senza entrare nella critica degli stessi), i quali prevedono sostanzialmente un'urgenza, un'imminenza di rischio.
Però, persone che non si vogliono curare, portate a informarsi senza pressioni dirette sull'alcol o critiche morali, possono cambiare atteggiamento e interessarsi di una possibile soluzione. Questo accade se il soggetto ha una dipendenza, perché se la ha, è lui il primo a desiderare un'alternativa.
Però, persone che non si vogliono curare, portate a informarsi senza pressioni dirette sull'alcol o critiche morali, possono cambiare atteggiamento e interessarsi di una possibile soluzione. Questo accade se il soggetto ha una dipendenza, perché se la ha, è lui il primo a desiderare un'alternativa.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 1.1k visite dal 20/06/2024.
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