Sospensione paroxetina
La mia terapia era una pastiglia di paroxetina e mezza di deniban
D'accordo con la mia psichiatra abbiamo iniziato a sospendere la paroxetina un quarto di pastiglia ogni 10 gg. Sono stata benissimo fino a due giorni fa quando ho tolto l'ultimo quarto, ho cominciato ad avere un morale molto basso e in più spesso ho il magone. Mi sembra di essere anche troppo reattiva, vorrei capire se è normale? è solo un momento transitorio ? Poi inoltre vorrei sapere se il deniban dà le stesse reazioni .
Vi ringrazio molto e porgo cordiali saluti Caterina Dellino
D'accordo con la mia psichiatra abbiamo iniziato a sospendere la paroxetina un quarto di pastiglia ogni 10 gg. Sono stata benissimo fino a due giorni fa quando ho tolto l'ultimo quarto, ho cominciato ad avere un morale molto basso e in più spesso ho il magone. Mi sembra di essere anche troppo reattiva, vorrei capire se è normale? è solo un momento transitorio ? Poi inoltre vorrei sapere se il deniban dà le stesse reazioni .
Vi ringrazio molto e porgo cordiali saluti Caterina Dellino
[#1]
Gentile utente,
la sospensione di un farmaco prevede la possibilita' di una valutazione psichiatrica valida.
Non sempre e' possibile sospendere tali farmaci a seguito delle riacutizzazioni post sospensione.
Deve rivalutare il caso con la sua psichiatra
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggero.it
la sospensione di un farmaco prevede la possibilita' di una valutazione psichiatrica valida.
Non sempre e' possibile sospendere tali farmaci a seguito delle riacutizzazioni post sospensione.
Deve rivalutare il caso con la sua psichiatra
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#3]
gentile utente,
il trattamento farmacologico prescritto deve avere un razionale in merito alle linne guida internazionali.
I trattamento farmacologici vanno protratti da 6 mesi a due anni senza interruzione ed a dosaggio pieno.
Inoltre, ci sono casi per i quali e' controindicata la sospensione del farmaco che invece deve essere assunto sempre.
L'inquadramento non spetta a Lei ma a chi le ha prescritto il farmaco e ne ha deciso la sospensione.
il deniban agisce su un altro tipo di recettori.
Credo che sia opportuna una nuova valutazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
il trattamento farmacologico prescritto deve avere un razionale in merito alle linne guida internazionali.
I trattamento farmacologici vanno protratti da 6 mesi a due anni senza interruzione ed a dosaggio pieno.
Inoltre, ci sono casi per i quali e' controindicata la sospensione del farmaco che invece deve essere assunto sempre.
L'inquadramento non spetta a Lei ma a chi le ha prescritto il farmaco e ne ha deciso la sospensione.
il deniban agisce su un altro tipo di recettori.
Credo che sia opportuna una nuova valutazione.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#4]
Psichiatra
Gentile utente,
vorrei aggiungere qualche considerazione a quanto precedentemente esposto.
Premetto che:
1) non conosco nè il motivo per il quale la paroxetina le era stata prescritta (depressione panico?), nè qual è la sua la storia precedente (la fenomenologia che ha motivato la cura è recidivante?; e se lo è, quante recidive ci sono già state? etc.)
2) dalla sua richista non si evince da quanto tempo stava assumendo paroxetina e amisulpiride
Fatte queste precisazioni posso aggiungere che, specialmente in pazienti che assumono serotoninergici da diverso tempo (molti mesi, qualche anno)la sospensione, seppur graduale, può essere difficoltosa. E' infatti espeienza clinica quotidiana il riscontro di una sindrome da sospensione che può manifestarsi nei giorni immediatamente successivi all'interruzione della terapia, generalmente si protrae per qualche giorno per poi risolversi gradulamente e spontaneamente. I sintomi da sospensione più comuni sono ansia, insonnia, irritabilità e labilità emotiva.
Anche per quanto riguarda l'amisulpiride, se assunta da diverso tempo, la sospensione può essere difficoltosa.
Se la terapia di mantenimento con paroxetina è stata effettuata per tempi sufficientemente lunghi (6-8 mesi)con remissione completa della sintomatologia è più probabile che i sintomi che lei accusa siano legati alla sospensione del serotoninergico (paroxetina) [e/o dell'amisulpiride]. Se così è, i suoi sintomi dovrebbero andare a sparire gradualmente, nel giro di alcuni giorni.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
vorrei aggiungere qualche considerazione a quanto precedentemente esposto.
Premetto che:
1) non conosco nè il motivo per il quale la paroxetina le era stata prescritta (depressione panico?), nè qual è la sua la storia precedente (la fenomenologia che ha motivato la cura è recidivante?; e se lo è, quante recidive ci sono già state? etc.)
2) dalla sua richista non si evince da quanto tempo stava assumendo paroxetina e amisulpiride
Fatte queste precisazioni posso aggiungere che, specialmente in pazienti che assumono serotoninergici da diverso tempo (molti mesi, qualche anno)la sospensione, seppur graduale, può essere difficoltosa. E' infatti espeienza clinica quotidiana il riscontro di una sindrome da sospensione che può manifestarsi nei giorni immediatamente successivi all'interruzione della terapia, generalmente si protrae per qualche giorno per poi risolversi gradulamente e spontaneamente. I sintomi da sospensione più comuni sono ansia, insonnia, irritabilità e labilità emotiva.
Anche per quanto riguarda l'amisulpiride, se assunta da diverso tempo, la sospensione può essere difficoltosa.
Se la terapia di mantenimento con paroxetina è stata effettuata per tempi sufficientemente lunghi (6-8 mesi)con remissione completa della sintomatologia è più probabile che i sintomi che lei accusa siano legati alla sospensione del serotoninergico (paroxetina) [e/o dell'amisulpiride]. Se così è, i suoi sintomi dovrebbero andare a sparire gradualmente, nel giro di alcuni giorni.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#5]
Psichiatra
Gentile utente,
vorrei aggiungere qualche considerazione a quanto precedentemente esposto.
Premetto che:
1) non conosco nè il motivo per il quale la paroxetina le era stata prescritta (depressione panico?), nè qual è la sua la storia precedente (la fenomenologia che ha motivato la cura è recidivante?; e se lo è, quante recidive ci sono già state? etc.)
2) dalla sua richista non si evince da quanto tempo stava assumendo paroxetina e amisulpiride
Fatte queste precisazioni posso aggiungere che, specialmente in pazienti che assumono serotoninergici da diverso tempo (molti mesi, qualche anno)la sospensione, seppur graduale, può essere difficoltosa. E' infatti espeienza clinica quotidiana il riscontro di una sindrome da sospensione che può manifestarsi nei giorni immediatamente successivi all'interruzione della terapia, generalmente si protrae per qualche giorno per poi risolversi gradulamente e spontaneamente. I sintomi da sospensione più comuni sono ansia, insonnia, irritabilità e labilità emotiva.
Anche per quanto riguarda l'amisulpiride, se assunta da diverso tempo, la sospensione può essere difficoltosa.
Se la terapia di mantenimento con paroxetina è stata effettuata per tempi sufficientemente lunghi (6-8 mesi)con remissione completa della sintomatologia è più probabile che i sintomi che lei accusa siano legati alla sospensione del serotoninergico (paroxetina) [e/o dell'amisulpiride]. Se così è, i suoi sintomi dovrebbero andare a sparire gradualmente, nel giro di alcuni giorni.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
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vorrei aggiungere qualche considerazione a quanto precedentemente esposto.
Premetto che:
1) non conosco nè il motivo per il quale la paroxetina le era stata prescritta (depressione panico?), nè qual è la sua la storia precedente (la fenomenologia che ha motivato la cura è recidivante?; e se lo è, quante recidive ci sono già state? etc.)
2) dalla sua richista non si evince da quanto tempo stava assumendo paroxetina e amisulpiride
Fatte queste precisazioni posso aggiungere che, specialmente in pazienti che assumono serotoninergici da diverso tempo (molti mesi, qualche anno)la sospensione, seppur graduale, può essere difficoltosa. E' infatti espeienza clinica quotidiana il riscontro di una sindrome da sospensione che può manifestarsi nei giorni immediatamente successivi all'interruzione della terapia, generalmente si protrae per qualche giorno per poi risolversi gradulamente e spontaneamente. I sintomi da sospensione più comuni sono ansia, insonnia, irritabilità e labilità emotiva.
Anche per quanto riguarda l'amisulpiride, se assunta da diverso tempo, la sospensione può essere difficoltosa.
Se la terapia di mantenimento con paroxetina è stata effettuata per tempi sufficientemente lunghi (6-8 mesi)con remissione completa della sintomatologia è più probabile che i sintomi che lei accusa siano legati alla sospensione del serotoninergico (paroxetina) [e/o dell'amisulpiride]. Se così è, i suoi sintomi dovrebbero andare a sparire gradualmente, nel giro di alcuni giorni.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
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[#6]
Gentile Utente,
la paroxetina non è un farmaco semplice da sospendere: prima di tutto è necessario come qualsiasi altro farmaco che sia assunto per un periodo di tempo adeguato prima di ridurlo, e questo tempo potrebbe essere quantificato talora anche per più di un anno (a seconda della diagnosi). In secondo luogo il divezzamento (cioè la riduzione nel tempo) deve essere eseguita molto lentamente, e 10 gg potrebbero essere un intervallo troppo breve. Oggi esiste in commercio la formulazione liquida di questo farmaco che può essere partcolarmente utile per ridurlo molto gradualmente anche perchè particolarmente diluita.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
la paroxetina non è un farmaco semplice da sospendere: prima di tutto è necessario come qualsiasi altro farmaco che sia assunto per un periodo di tempo adeguato prima di ridurlo, e questo tempo potrebbe essere quantificato talora anche per più di un anno (a seconda della diagnosi). In secondo luogo il divezzamento (cioè la riduzione nel tempo) deve essere eseguita molto lentamente, e 10 gg potrebbero essere un intervallo troppo breve. Oggi esiste in commercio la formulazione liquida di questo farmaco che può essere partcolarmente utile per ridurlo molto gradualmente anche perchè particolarmente diluita.
Dr. Claudio Lorenzetti
www.claudiolorenzetti.tk
Dr. Claudio Lorenzetti
[#7]
Utente
Seguita dalla mia psichiatra di fiducia sono riuscita a sospendere la paroxetina, devo dire che sono un poco più reattiva, ma mi sento meglio, mi sembra di vivere di più le mie emozioni.Adesso prendo solo 25 mg di deniban e spero di sospendere anche questa fra qualche tempo.
Ho meno sonnolenza e direi è diminuita anche la sensazione di torpore, sono contenta e forse un pò spaventata dall'idea che se avessi troppe emozioni potrei risentirne.
Grazie molte e con l'occasione porgo i più cordiali saluti
Caterina
Ho meno sonnolenza e direi è diminuita anche la sensazione di torpore, sono contenta e forse un pò spaventata dall'idea che se avessi troppe emozioni potrei risentirne.
Grazie molte e con l'occasione porgo i più cordiali saluti
Caterina
[#9]
Utente
La mia sospensione è durata poco, dopo qualche tempo o giorni non ricordo, ho dovuto riprendere la cura.
Adesso dopo aver accusato una forma di astenia continua, ho chiesto aiuto alla mia psichiatra e questa ha deciso di cambiare cura.
Adesso vorrei chiedere, visto che come effetto collaterale alla cura, sono ingrassata 20 kg, tornerò a dimagrire o oramai questo aumento solo una dieta potrà eliminare.
Grazie e cordiali saluti
Adesso dopo aver accusato una forma di astenia continua, ho chiesto aiuto alla mia psichiatra e questa ha deciso di cambiare cura.
Adesso vorrei chiedere, visto che come effetto collaterale alla cura, sono ingrassata 20 kg, tornerò a dimagrire o oramai questo aumento solo una dieta potrà eliminare.
Grazie e cordiali saluti
[#10]
Gentile Signora,
l'aumento di peso legato all'assunzione di alcuni farmaci antidepressivi è determinato da un aumento dell'appetito e il peso accumulato non scompare semplicemente sospendendo il farmaco.
A prescindere dalla prossima cura che verrà instaurata le consiglio di svolgere attività fisica che le farà bene sia per la depressione sia per il peso. Curando l'alimentazione e l'attività fisica potrebbe tornare come prima ma dopo un po' di tempo.
Cordiali saluti
Massimo Lai
l'aumento di peso legato all'assunzione di alcuni farmaci antidepressivi è determinato da un aumento dell'appetito e il peso accumulato non scompare semplicemente sospendendo il farmaco.
A prescindere dalla prossima cura che verrà instaurata le consiglio di svolgere attività fisica che le farà bene sia per la depressione sia per il peso. Curando l'alimentazione e l'attività fisica potrebbe tornare come prima ma dopo un po' di tempo.
Cordiali saluti
Massimo Lai
Massimo Lai, MD
[#11]
Utente
La proposta che mi ha fatto la mia psichiatra è di fare una cura sperimentale, dunque non è escluso che diminuisca l'appetito.
Sono un poco demotivata in quanto queste cure forse prevengono certi disturbi ma hanno degli effetti collaterali pesanti. Per l'esercizio fisico mi rimane veramente un problema, come ho già accennato, soffro di una forma di forte astenia e faccio fatica a fare tutto anche le cose necessarie; la mia giornata la passo prevalentemente sul divano a dormire, mi sento fortemente inutile.
Verrà il momento, se nulla cambia, che butto via tutti i farmaci.
L'unico sintomo che mi frena un poco è che io, di fronte alle difficoltà, tendo a cercare una via di fuga con fantasie autodistruttive, comunque vedrò ...............sono veramente stanca!!!
Grazie per la gentile risposta.
Cordiali saluti
Sono un poco demotivata in quanto queste cure forse prevengono certi disturbi ma hanno degli effetti collaterali pesanti. Per l'esercizio fisico mi rimane veramente un problema, come ho già accennato, soffro di una forma di forte astenia e faccio fatica a fare tutto anche le cose necessarie; la mia giornata la passo prevalentemente sul divano a dormire, mi sento fortemente inutile.
Verrà il momento, se nulla cambia, che butto via tutti i farmaci.
L'unico sintomo che mi frena un poco è che io, di fronte alle difficoltà, tendo a cercare una via di fuga con fantasie autodistruttive, comunque vedrò ...............sono veramente stanca!!!
Grazie per la gentile risposta.
Cordiali saluti
[#12]
Gentile Signora,
da quello che scrive mi sembra che il suo umore sia altalenante, con momenti di relativo benessere e altri di sconforto.
La stanchezza e le fantasie autodistruttive fanno pensare che sia meglio riprendere una cura e giustamente si è recata dalla sua psichiatra.
Non si deve crucciare del peso o del fatto di prendere farmaci se in questo modo può stare meglio e non si deve scoraggiare. Ci vuole tempo ma vedrà che potrà stare meglio. Per aiutare la terapia farmacologica potrebbe prendere in considerazione la possibilità di associare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Ci pensi su.
Cordiali saluti
Massimo Lai
da quello che scrive mi sembra che il suo umore sia altalenante, con momenti di relativo benessere e altri di sconforto.
La stanchezza e le fantasie autodistruttive fanno pensare che sia meglio riprendere una cura e giustamente si è recata dalla sua psichiatra.
Non si deve crucciare del peso o del fatto di prendere farmaci se in questo modo può stare meglio e non si deve scoraggiare. Ci vuole tempo ma vedrà che potrà stare meglio. Per aiutare la terapia farmacologica potrebbe prendere in considerazione la possibilità di associare una psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale. Ci pensi su.
Cordiali saluti
Massimo Lai
[#13]
Utente
La terapia farmacologica è associata ad una terapia psicologica e come , molto giustamente, ha detto lei ho dei periodi altalenanti fra benessere e periodi di sconforto con attacchi d'ansia.
Sicuramente l'aspetto fisico dovrebbe passare in secondo piano di fronte alla salute, ma associato all'astenia, Le garantisco rappresentano un motivo di forte insoddisfazione.
Non voglio sembrarle superficiale ma sentirsi inutile e grassi non aiutano ad affrontare la vita con una certa serenità.
La notizia che cambiando farmaco non mi avrebbe fatto perdere parte del peso non è stata per me una buona notizia.
Comunque per concludere, giusto per dare un colpo di coda, spero che domani..........sia un'altro giorno e che mi riservi qualche soluzione.
grazie per la sua grande gentilezze e Le invio cordiali saluti
Sicuramente l'aspetto fisico dovrebbe passare in secondo piano di fronte alla salute, ma associato all'astenia, Le garantisco rappresentano un motivo di forte insoddisfazione.
Non voglio sembrarle superficiale ma sentirsi inutile e grassi non aiutano ad affrontare la vita con una certa serenità.
La notizia che cambiando farmaco non mi avrebbe fatto perdere parte del peso non è stata per me una buona notizia.
Comunque per concludere, giusto per dare un colpo di coda, spero che domani..........sia un'altro giorno e che mi riservi qualche soluzione.
grazie per la sua grande gentilezze e Le invio cordiali saluti
[#14]
Cara Signora,
sperando di darle una notizia più confortante i farmaci che lei ha nominato (paroxetina e amisulpride) sono tra quelli che fanno venire più fame.
Ne esistono altri, come la fluoxetina, che in alcuni pazienti fanno diminuire l'appetito e quindi il peso nel primo periodo (primi 6 mesi di assunzione).
Come vede ci possono essere sempre delle soluzioni, non perda fiducia
Cordiali saluti
ML
sperando di darle una notizia più confortante i farmaci che lei ha nominato (paroxetina e amisulpride) sono tra quelli che fanno venire più fame.
Ne esistono altri, come la fluoxetina, che in alcuni pazienti fanno diminuire l'appetito e quindi il peso nel primo periodo (primi 6 mesi di assunzione).
Come vede ci possono essere sempre delle soluzioni, non perda fiducia
Cordiali saluti
ML
Questo consulto ha ricevuto 15 risposte e 27.4k visite dal 13/02/2007.
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