Depressione e modi pratici per risolverla

Salve sono un ragazzo di 22 anni, quando avevo 13 anni mi è stato diagnostica un angioma Cavernoso Pontimo, al peduncolo cerebellare destro. I primi sintomi sono stati quelli tipici di una microemorragia cerebellare, vale a dire parestesia dell’emivolto destro, forti malditesta. Dopo il ricovero per un paio di mesi in ospedale mi è stato consigliato riposo assoluto e sconsigliata un operazione per l’asportazione, quindi fino ai 17 ho vissuto in modo abbastanza sregolato essendo io un ragazzo adolescente tenuto in catene da una malattia che avrebbe potuto causare un infarto del tronco cerebrale e che mi ha impedito di fare sport e sforzi di qualunque tipo, ma non mi ha impedito di avere problemi di alcolismo et simila.
A 17 anni ci sono state alcune emorragie più imponenti, e per fortuna il primario del reparto di Neurochirurgia mi ha consigliato un ottimo centro e un ottimo dottore per trattare microchirurgicamente l’angioma, Il Dr. Albino Bricolo mi ha operato con successo, viste le sue credenziali non poteva non essere così, sono rimasti leggeri deficit: una leggere ipoacusia all’orecchio destro e un po’ di parestesia al emivolto destro e al grand dorsale. Avendo purtroppo evitato gli sforzi fisici durante la mia adolescenza, ho acquisito anche una leggera scoliosi a livello lombare, un inclinazione di soli 12°. A quanto pare adesso è comunque rimasto qualche residuo all’interno del cervelletto, dovuto principalmente alla difficoltà di raggiungere la posizione, che spero di poter asportare per evitare qualsiasi possibile inconveniente in futuro. La questione che ho da porvi non è cmq riguardante un problema neurochirurgico, ma di originale Psicologica. Ai 20 anni sono caduto in una brutta depressione, il problema era quello dell’altezza del peso e della bellezza, ero impaurito e pensavo di essere basso(sono alto 185 e peso circa 82 kili) e sono comunque un ragazzo piacevole, ero ossessionato da queste idee, tant’è che avevo dei pensieri ossessivi che duravano per tutta la giornata e mi perseguitavano anche nei sogni. Ho posto la questione anche ad un livello di orientamento sessuale visto che i pensieri riguardavano di solito ragazzi che vedevo durante il giornata, infatti di solito durante la giornata e quando mi trovavo in compagnia di qualcuno stavo sempre attento all’altezza degli altri e se potessero essere più alti di me, io sono bisessuale (e non omosessuale che non riesce ad accettare la propria condizione) e credo che questi ragazzi che vedo essendo ciò che vorrei essere diventano automaticamente anche oggetto del mio desiderio sessuale.
Sfortunatamente la prima depressione nel primo periodo non è stata curata in modo appropriato dallo specialista, anzi forse aggravata visto che mi sono stati dati dei neurolettici con un approccio che poi ho scoperto essere uno dei più stupidi possibili, comunque dopo il primo periodo ho cominciato a prendere levopraid e ludiomil, che ho preso per circa 6 mesi, credevo di essere guarito ma poi 7 mesi fa ho ricominciato a sentire la sensazione di groppo allo stomaco che precede uno stato depressivo, allora ho preferito un approccio psicoterapico, che sta più o meno facendo il suo effetto, da un mesetto comunque mi sento di nuovo ossessionato da questi problemi su altezza e peso e con un nuovo sintomo, quello di non apparire abbastanza “maschio” nel senso di caratteri maschili evidenti, come voce, pomo d’adamo e viso squadrato. alchè ho voluto provare con un approccio diverso, quello del cambiamento fisico. Vado in palestra regolarmente 4 volte a settimana con workout che durano fino a 2 ore. Sono andato da un endocrinologo, consigliato anche dalla mia psicanalista, che mi ha prescritto una dieta per aumentare il metabolismo per poi vedere se si può procedere con un approccio ormonale per magari aiutarmi a mettere su massa magra. La mia domanda è questa: un approccio del genere al problema può risolverlo? Usare la medicina endocrinologica, ortopedica e quant’altro per risolvere problemi psichiatrici è utile? Infine, un endocrinologo può davvero risolvere il problema da un punto di vista fisico aiutandomi in modo reale?
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

fa riferimento ad un lunga serie di patologie.
Ma e' da sottolineare che attualmente lei ha gia' un trattamento di tipo psicoterapeutico che dovrebbe aiutarla a risolvere le problematiche poste.
Il punto e' che i suoi problemi psicologici potrebbero non trovare soluzione se non tramite un reale affrontamento degli stessi dal punto di vista psicodinamico.
Inoltre, sarebbe opportuno inserire una terapia farmacologica che possa ridurre i sintomi.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero


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Psicoterapeuta, Medico di medicina generale attivo dal 2006 al 2008
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Gentile utente,
le varie patologie e interventi affrontati,in un'età particolare come è accaduto a lei,hanno inciso sulla psiche e sull'immagine del proprio corpo,portando ad un dismorfismo.Si percepisce basso,è alto 185cm, una sessualità non ben definita, una certa cofusione al riguardo.
Fatto benissimo ad iniziare psicoterapia, va pero' coadiuvata da farmaci, prescritti da psichiatra.
Non condivido un approccio ormonale ,per risolvere i suoi vissuti corporei, per me ,è un rinforzo al dismorfismo, ne parli con la sua psicologa.
Cordiali saluti
Dott.ssa I. Di Sipio
[#3]
Utente
Utente
grazie per le risposte, la mia psicanalista (anche psichiatra e neuropsichiatra infantile) ha proposto invece un approccio a metà strada, la psicoterapia e poi uno sforzo per poter raggiungere la forma fisica che mi prefigo cercando di rendersi conto dei propri limiti che sono per ora ben lungi dall'essere sfiorati.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.6k 1k
Gentile utente,

mi pare che i suoi limiti fisici non siano realmente tali, pertanto la strada che sta perseguendo potrebbe portarla a perdere tempo.

Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero

http://www.francescoruggiero.it
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Dr. Silvio Presta Psichiatra, Farmacologo 464
Gentile utente,
è possibile che lei soffra di dismorfofobia in comorbidità con fenomeni dello spettro ossessivo-compulsivo. Le terapie farmacologiche che lei dice di aver assunto non sono tra quelle di prima scelta. La psicoterapia (e l'analisi in particolare) in fase acuta del disturbo non serve a niente (tanto meno il più severo allenamento); può avere una qualche utilità in seguito la psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale.
Cari saluti
Silvio Presta

www.silvio-presta-psichiatra.tk

Silvio Presta

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Psichiatra attivo dal 2007 al 2012
Psichiatra
Gentile utente,
sono completamente d'accordo con il commento effettuato dal collega ed amico Dr.Presta.

Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
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Dr. Claudio Lorenzetti Psichiatra, Farmacologo 250 4
Condivido appieno quanto affermato dal collega e amico Dr. Presta.
Cordiali saluti.

Dr. Claudio Lorenzetti

Dr. Claudio Lorenzetti

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