Sognare ad occhi aperti
cari dottori,
sono una ragazza di 18 anni e voglio parlarvi del mio mondo immaginario in cui mi ci rifugio in qualsiasi momento della giornata quando ne ho voglia e di cui non posso fare a meno; per me è come una droga.
mi spiego meglio: non ho amici e mi rifugio in questo mio mondo immaginario da anni, c’era anche quando ero più piccola, ma un po’ più inesplorato, e quando mi ci immergo ecco che trovo i protagonisti’ delle mie storie: in primo luogo ci sono io, che svolgo sempre il ruolo di protagonista e con un carattere completamente differente da quello che ho nella realtà.
sono sempre stata una ragazza timida ed introversa, mentre nelle mie fantasie sono tutto il contrario, sono spumeggiante e sopra le righe.
ci sono anche altre persone che ovviamente svolgono la parte di personaggi secondari, ci sono anche antagonisti e aiutanti, di tutto e di più.
il mio non è semplicemente un innocuo film mentale che tutti si fanno prima di andare a dormire per 15min ca.
; il mio è un film che dura almeno un anno intero con una storia strutturata che io metto in pratica scrivendo, e quando scrivo, tutto davanti a me si materializza e si vengono a creare le situazioni che io immagino in quel momento, facendomi provare emozioni vere e proprie e che io non provo nella vita quotidiana.
in pratica, per farla breve, utilizzo la scrittura come innesco’ per immergermi ancora di più nella mia fantasia e immaginarmi come se io fossi lì veramente a recitare una parte per un film, per una soap opera, o quello che è.
qualche volta è capitato che io perdessi l’ispirazione per le mie storie, che quando finiscono, devo subito idearne un’altra, pertanto non sto starci senza.
mi aiuto prendendo spunto guardandomi film e prendere l’idea da lì, per poi immetterla nella mia storia personale, e di conseguenza farla recitare ai miei personaggi’.
ci tengo a sottolineare che io so perfettamente distinguere la realtà dalla mia immaginazione, pertanto non mi è mai capitato di confondermi nella realtà con le mie fantasie ne altro.
le mie fantasie occupano all’incirca 8 ore al giorno, facendomi trascurare qualsiasi cosa, addirittura l’igiene personale.
da quando ho deciso di ritirarmi socialmente non ho fatto altro che pensare e dedicare tempo infinito al mio mondo interiore, dato che durante il giorno non ho niente da fare (ho anche lasciato la scuola).
arrivo addirittura ad imitare i miei personaggi’ involontariamente tramite espressioni facciali, risatine, sospiri... a volte mi faccio paura da sola, perché mi viene totalmente spontaneo.
le mie storie durano all’incirca 9/10 mesi.
quando una storia finisce, devo immediatamente spendere del tempo per idearne un’altra al più presto, perché senza non so starci, devo in tutti i modi allontanarmi dalla realtà.
io non voglio guarire.
mi fa stare troppo bene e venire a contatto con la realtà che mi circonda mi fa sentire depressa.
mi scuso per il papiro, ma mi chiedevo quello che faccio ha un nome?
sono veramente pazza?
sono una ragazza di 18 anni e voglio parlarvi del mio mondo immaginario in cui mi ci rifugio in qualsiasi momento della giornata quando ne ho voglia e di cui non posso fare a meno; per me è come una droga.
mi spiego meglio: non ho amici e mi rifugio in questo mio mondo immaginario da anni, c’era anche quando ero più piccola, ma un po’ più inesplorato, e quando mi ci immergo ecco che trovo i protagonisti’ delle mie storie: in primo luogo ci sono io, che svolgo sempre il ruolo di protagonista e con un carattere completamente differente da quello che ho nella realtà.
sono sempre stata una ragazza timida ed introversa, mentre nelle mie fantasie sono tutto il contrario, sono spumeggiante e sopra le righe.
ci sono anche altre persone che ovviamente svolgono la parte di personaggi secondari, ci sono anche antagonisti e aiutanti, di tutto e di più.
il mio non è semplicemente un innocuo film mentale che tutti si fanno prima di andare a dormire per 15min ca.
; il mio è un film che dura almeno un anno intero con una storia strutturata che io metto in pratica scrivendo, e quando scrivo, tutto davanti a me si materializza e si vengono a creare le situazioni che io immagino in quel momento, facendomi provare emozioni vere e proprie e che io non provo nella vita quotidiana.
in pratica, per farla breve, utilizzo la scrittura come innesco’ per immergermi ancora di più nella mia fantasia e immaginarmi come se io fossi lì veramente a recitare una parte per un film, per una soap opera, o quello che è.
qualche volta è capitato che io perdessi l’ispirazione per le mie storie, che quando finiscono, devo subito idearne un’altra, pertanto non sto starci senza.
mi aiuto prendendo spunto guardandomi film e prendere l’idea da lì, per poi immetterla nella mia storia personale, e di conseguenza farla recitare ai miei personaggi’.
ci tengo a sottolineare che io so perfettamente distinguere la realtà dalla mia immaginazione, pertanto non mi è mai capitato di confondermi nella realtà con le mie fantasie ne altro.
le mie fantasie occupano all’incirca 8 ore al giorno, facendomi trascurare qualsiasi cosa, addirittura l’igiene personale.
da quando ho deciso di ritirarmi socialmente non ho fatto altro che pensare e dedicare tempo infinito al mio mondo interiore, dato che durante il giorno non ho niente da fare (ho anche lasciato la scuola).
arrivo addirittura ad imitare i miei personaggi’ involontariamente tramite espressioni facciali, risatine, sospiri... a volte mi faccio paura da sola, perché mi viene totalmente spontaneo.
le mie storie durano all’incirca 9/10 mesi.
quando una storia finisce, devo immediatamente spendere del tempo per idearne un’altra al più presto, perché senza non so starci, devo in tutti i modi allontanarmi dalla realtà.
io non voglio guarire.
mi fa stare troppo bene e venire a contatto con la realtà che mi circonda mi fa sentire depressa.
mi scuso per il papiro, ma mi chiedevo quello che faccio ha un nome?
sono veramente pazza?
[#1]
Mi scusi, ma se non vuole guarire la cosa torna col fatto che non ha descritto elementi che la disturbano. Allora perché usa espressioni come il fatto di dire che non è una forma "innocua" di fantasia, e se è "veramente" pazza. Cioè, la cosa le crea problemi o no ?
Altrimenti, se non le crea problemi, perché è qui a scrivere ?
Altrimenti, se non le crea problemi, perché è qui a scrivere ?
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
[#2]
Utente
salve dottore,
in effetti mi rendo conto che la mia richiesta possa essere un po’ incoerente e confusa per chi la legge dall’esterno.
purtroppo mi sono dovuta limitare ad un numero minimo di caratteri per scrivere, infatti non mi sono spiegata come avrei voluto.
comunque sì, io riconosco che la cosa che faccio sia un problema per me e soprattutto per il mio futuro, so che mi sta rovinando ma è l’unica cosa che mi tiene in piedi.
senza questo finirei nel baratro, perché come ho già detto non ho nessuno e perdere quelle persone all’interno della mia testa mi farebbe perdere completamente il senno.
volevo solo accertarmi di non essere pazza, magari se questa cosa che faccio ha un nome, se non sono l’unica
grazie in anticipo per le eventuali risposte.
in effetti mi rendo conto che la mia richiesta possa essere un po’ incoerente e confusa per chi la legge dall’esterno.
purtroppo mi sono dovuta limitare ad un numero minimo di caratteri per scrivere, infatti non mi sono spiegata come avrei voluto.
comunque sì, io riconosco che la cosa che faccio sia un problema per me e soprattutto per il mio futuro, so che mi sta rovinando ma è l’unica cosa che mi tiene in piedi.
senza questo finirei nel baratro, perché come ho già detto non ho nessuno e perdere quelle persone all’interno della mia testa mi farebbe perdere completamente il senno.
volevo solo accertarmi di non essere pazza, magari se questa cosa che faccio ha un nome, se non sono l’unica
grazie in anticipo per le eventuali risposte.
[#3]
"volevo solo accertarmi di non essere pazza,".... lo ripete ancora, ma che significa pazza, non è che possiamo immaginarci cosa voglia dire dietro ad un termine di questo tipo, se non lo spiega.
Perderebbe il senno se non avesse il sonno ad occhi aperti: e perché ? In che senso ? Quando ha avuto modo di sperimentare questo ?
Afferma che la sta rovinando, ma non ha spiegato come la sta rovinando, ha solo detto che la salva dal baratro, quindi sembrerebbe il contrario.
Perderebbe il senno se non avesse il sonno ad occhi aperti: e perché ? In che senso ? Quando ha avuto modo di sperimentare questo ?
Afferma che la sta rovinando, ma non ha spiegato come la sta rovinando, ha solo detto che la salva dal baratro, quindi sembrerebbe il contrario.
Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini
Questo consulto ha ricevuto 3 risposte e 493 visite dal 15/06/2024.
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