Diagnosi borderline e/o bipolare ii

Buongiorno sono una ragazza di 30 anni e ho problemi psicologici e relazionali da quando ero bambina che sono sfociati, nella crescita, in abuso di sostanze, squilibri con il cibo, autolesionismo, impulsività estrema, scatti di rabbia e chi più ne ha più ne metta.
Dall’età di 14 anni frequento psicologi ma in modo instabile e saltuario.
Circa due anni fa ho intrapreso, con coscienza, un percorso di psicoterapia online che mi ha portato recentemente ad un consulto con uno psichiatra e relativa terapia farmacologica a base di anti epilettico, anti depressivo e il Trittico per dormire.
La mia domanda è questa: perché nessuno mi dice chiaramente cosa ho?
Di cosa soffro?
Ho chiesto allo psichiatra e mi ha risposto in modo evasivo che per il 99% dei medici la mia diagnosi è disturbo borderline (che ha definito un grande calderone) e/o bipolarismo di tipo II ma sembrava non dargli peso quando me l’ha detto, come se non fosse una vera diagnosi.
Anche la psicologa è stata molto evasiva sulla questione diagnosi e non capisco perché.
Mi lasciano tutti in questo limbo in cui non so esattamente cos’ho che mi distrugge.
Vorrei soltanto che qualcuno mi dicesse che quello che provo da tantissimi anni non è pazzia ma ha un nome e mi spieghi come funziona e come uscirne.
Come posso fare?
Grazie a chi risponderà
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 999 248
Come sarebbe che non è una vera diagnosi bipolarismo di tipo II ? Se mai un po' l'opposto, delle due quella che è meno solida è borderline, e infatti per molti altro non è che una forma di bipolarismo minore in termini di intensità dei sintomi, ma con altri problemi.

"Vorrei soltanto che qualcuno mi dicesse che quello che provo da tantissimi anni non è pazzia ma ha un nome e mi spieghi come funziona e come uscirne."

A livello concettuale la frase è contraddittoria. Vuole sapere cosa ha ma dice che non vuole che qualcuno le dica che è pazzia, concettualmente non è un discorso coerente.
Ma "pazzia" non capisco cosa significhi però.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Forse non mi sono spiegata bene. Lo psichiatra e la psicologa quando mi hanno parlato di diagnosi, sempre dopo mia richiesta, l’hanno un po’ buttata lì senza parlarne o comunicarmela seriamente. Tanto che lo psichiatra mi ha detto che potrebbe essere o borderline o bipolarismo oppure entrambe ma senza approfondire la cosa, anzi passandoci un po’ sopra.
E mi chiedevo perché questa reticenza nei confronti di una comunicazione chiara riguardo una cosa che io vorrei sapere con serietà.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.1k 999 248
Ma forse più che reticenza è che la diagnosi e la sua spiegazione in termini tecnici spesso dà materiale alla persona per coltivare delle domande o delle riflessioni senza fondo.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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