Psichiatria

Buonasera dottori
Mi sottopongo alla vostra attenzione dopo aver sperimentato una sintomatologia abbastanza anomala e preoccupante per il suo progressivo peggioramento in seguito ad una terapia ciclo cortisonica (25 GG di deltacortene) prescritta per linfonodi infiammati, probabilmente conseguenti ad una forte tiroidite di Hashimoto in atto con anticorpi da anni alle stelle nonostante screening ormonali da anni nei range...
La sintomatologia che ho iniziato a sperimentare e che avverto dopo le prime dosi di "attacco" con dosaggio di 75 mg a scalare fino alla sospensione è la seguente
- grave rallentamento ideomotorio
- difficoltà a pensare in modo chiaro e perdita di monologo interiore
- perdita di spontaneità e impoverimento del pensiero
- difficoltà nella scrittura e la sua logica (fatica a scrivere questo consulto)
- grave perdita di memoria e associazioni / collegamenti mnemonici e senso critico
- distacco emotivo
- problem solving compromesso
- rallentamento nel linguaggio e nel trovare le parole
- difficoltà logica
- ridotta percezione di me stesso e difficoltà a collegarmi con la realtà con annesse vertigini e disorientamento
- incapacità di svolgere ogni tipo di attività
- assenza e perdita di fantasia e creatività.
- mancanza di empatia

- totale mancanza di riflessi e perdita di capacità di movimento acquisito nel mio sport (tennis) che ho tentato a provare, smettendo per questo estremo e invalidante scadimento della performance.

Tutto ciò è insorto e peggiorato nei giorni post assunzione nonostante sia in fase di scalaggio graduale (25 mg attualmente).

Non ho la presunzione ne ovviamente la competenza autodiagnostica per poter trarre conclusioni ma ho fatto presente la sintomatologia anche ai dottori e mi è stato riferito che il cortisone minimamente possa essere responsabile di qualche squilibrio ma sempre a detta loro non a tal punto... (Endocrinologi / Neurologi).

Sono qui perché non vorrei scomodare o nominare certe patologie, ma mio malgrado sembra veramente un problema neurologico adesso e essendo anzi avendo studiato ai tempi la questione la sintomatologia mi ricorda i sintomi "negativi" di una patologia psichica ben nota... nonostate io non abbia nessun calo a livello umorale o soffra di ansia.

Mi chiedevo se fossero possibili, in base alla vostra letteratura ed esperienza, episodi di questo tipo (post dosaggi importanti di cortisone) e sempre in base a questa se fosse possibile una remissione spontanea e completa di questo stato con lo scalaggio già in corso ma definitivo...
(È come se fossi prigioniero di uno stato semi catatonico del cervello)
Vi ringrazio per l' attenzione a me dedicata e attendo la vostra preziosissima risposta...
Per quanto sia soggettiva la mia opinione sintomatologia è veramente estrema, importante e disfunzinale ad una vita normale...
Vi ringrazio attendo
[#1]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.5k 1k 63
L’entità dei fenomeni che descrive non è imputabile all’utilizzo del farmaco che, tra l’altro, dovrebbe essere utile per la patologia di cui soffre.

È possibile che sia in fase di sviluppo di una condizione psichiatrica che va diagnosticata e trattata da uno specialista dal vivo.

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[#2]
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta.

Ma eventuali "sintomatologie" tendono anche ad andare in remissione col tempo?

Considero quello che dice, ma mi sembra strano che l'assunzione a dosi massicce di un Cortisonico( che comunque agisce anche sulla neurotrasmissione e su certi meccanismi endocrini )non possa essere stato un trigger...mi sembra molto più logico che la condizione psichica sia " iatrogena " , insorta dopo appunto il trigger .
.. Nonostante tutto, questa condizione è probabilmente presente a prescindere dalla sua natura , quindi le chiedo , converrebbe prima aspettare esiti della sospensione e poi tirare le somme?
O secondo lei vista la persistente sintomatologia( tra l'altro in declino)
nel caso di diagnosi di condizione psichica con terapia in atto , si interverrebbe a prescindere dall' interruzione del cortisone con un trattamento psicofarmacologico.?
.
PS
In più questo lo so da oggi ,da quando ho iniziato il cortisone e peggiorato la mia condizione, un esame ematico anticorporale (anti TSH) da 1000 unità è passato a 10.000 ;
So che questo non è il suo campo ma non potrebbe essere successo lo stesso (a livello di reazione) che so magari con qualcosa di inerente a certi sistemi neurotrasmettitoriali deputati in queste "condizioni psichiatriche" ?

Gentilissimo per avermi risposto attendo
[#3]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.5k 1k 63
Al massimo il cortisone ha slatentizzato una condizione pre esistente sotto soglia non l’ha creata dal nulla

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Utente
Utente
Ok Dottore e se fosse così, una volta slatentizzata , tale sintomatologia /patologia è "obbligatoriamente" (mi passi il termine) da trattare con l'intervento psichiatrico dato il suo essere l'invalidante?

E in che modo la slatentizza se comunque anche se sotto soglia come ipotizza lei non era presente e non disfunzionale?