Consiglio terapia al bisogno per ansia circoscritta

Buonasera, da anni ho sviluppato e rafforzato un forte disturbo di ansia invalidante ed evitante che mi ha portato ad evitare tutte le situazioni che mi portano ansia e panico (gallerie, autostrade) ; il treno riuscivo a prenderlo senza problemi ma ho avuto attacchi di panico anche lì ed ho smesso di prenderlo.

Specifico che ho avuto vari traumi che mi hanno "segnata" negativamente, soprattutto la perdita del mio amato papà, che ho perso 4 anni fa dopo un lungo tumore.
Ma il dolore è sempre recente ed attuale, e non ho più punti di riferimento, dato che mia madre è una persona fortemente instabile e fragile che da sempre assume psicofarmaci.
Credo di aver al contempo sviluppato una sorta di dipendenza affettiva dal mio compagno, che è una persona negativa ma al momento è tutto ciò che mi rimane e non ho la forza per allontanarlo.

Specifico che sto seguendo da poco una terapia cognitiva (circa un mese e mezzo) con ancora scarsi risultati.
Ho chiesto consulto ad uno psichiatra per sapere se esistesse un farmaco che mi permettesse di viaggiare serena (dato che chiaramente è diventato motivo di litigio oltre che un problema per il mio lavoro, che richiede trasferte), o di dormire durante i viaggi, ma mi ha specificato che non esiste o non sarebbe funzionale nel mio caso.
Mi trovo fortemente in disaccordo, poiché rifiuto categoricamente una terapia giornaliera, essendo la mia ansia circoscritta solo alle situazioni di viaggio.
Non ho problemi di ritmo sonno-veglia o altri motivi per essere ansiosa.
Chiedo consiglio a voi gentili esperti.
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.2k 1k 248
Quel che dice è discrepante con il suo atteggiamento. Descrive un limite progressivo, e non è vero che il problema è quando viaggia. Il problema è che ha escluso tutta una serie di opzioni riducendo le occasioni a quelle in cui non può evitarlo, e tagliando via la libertà di farlo in generale. Il medico che le ha proposto la cura ha ragione sulla strategia. Il medico le consiglia la cura migliore. Quella al bisogno, in un disturbo che guadagna terreno, ha poco senso se non come emergenza. Ma qui parliamo di spostamenti abituali, e del fatto che curando il disturbo si prevede recuperi la capacità di esporsi, non soltanto in maniera limitata.

" o altri motivi per essere ansiosa."

Infatti, nel panico non ci sono. Lei lo dice come per dire che non deve curarsi "in generale", ma sta solo evitando di seguire il consiglio del medico che corrisponde ad uno standard di cura.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.6k 1k 63
In commercio sono disponibili prodotti non benzodiazepinici utilizzabili al bisogno ma l’indicazione è stabilita dal suo specialista.


Se è necessario trattare continuativamente la questione è utile introdurre una terapia più adatta, che solitamente è la migliore opzione terapeutica per risolvere il problema definitivamente

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