Depressione e ossessioni
Dal 1994 sono stata curata con successo per depressione e attacchi di panico, la terapia di mantenimento era di 1 sereupin e 1 tofranil 25 /die. Nel 2004 ho interrotto il mantenimento perchè aspettavo una bimba e sono stata malissimo, depressione, angoscia, panico, insonnia, pensieri orribili. Mi hanno fatto riprendere il solo sereupin 1/die e dopo tre mesi terribili, sono stata bene. Ho fatto l'errore di ritenere che il solo sereupin bastasse, ho continuato a prenderlo senza più andare dal medico e non ci sono stati problemi per quasi due anni, finchè lo scorso novembre, all'improvviso, e senza che nella mia vita fosse successo nulla di brutto, ho ripreso a star molto male. Astenia, svogliatezza, sonnolenza marcata, desiderio di dormire per non soffrire, angoscia, pensieri fissi. Tornata dallo psichiatra, la cura a regime che sto seguendo ora è di 2 sereupin, 2 anafranil 75, 1 + 1/2 trilafon e 1 depakin 300 /die, va meglio, ma ancora non sto bene. Dipende dai giorni, l'umore fluttua continuamente. In alcune giornate provo sollievo, mi sembra di essere alla fine della sofferenza, in altre è come se tornassi indietro. Mi chiedo se è normale un decorso così "altalenante", sono spaventata e preoccupata
[#1]
Psichiatra
Gentile utente,
non deve nè spaventarsi nè preoccuparsi: la storia clinica testimonia che la sua risposta alle terapie farmacologiche è buona. Se è da poco che ha riassunto la cura completa (qualche settimana) è possibile che l'"instabilità" nella risposta sia dovuta al fatto che essa non fa ancora del tutto effetto.
In ogni caso vorrei precisare una cosa: nello schema terapeutico da lei riportato compare, fra l'altro, il valproato (Depakin): in psichiatria esso ha diversi impieghi, uno dei principali è quello come stabilizzante dell'umore. Di norma l'efficacia stabilizzante del valproato è direttamente correlata ai suoi livelli ematici (range terapeutico compreso fra 50 e 100 microgrammi/ml). Sarebbe dunque consigliabile (qualora non l’avesse ancora fatto) effettuare una valproatemia così da poterne calibrare al meglio la dose giornaliera; in questo modo sarà possibile ottimizzarne l’effetto stabilizzante l’umore. Ne parli comunque con il suo medico non appena avrà modo d'incontrarlo.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
non deve nè spaventarsi nè preoccuparsi: la storia clinica testimonia che la sua risposta alle terapie farmacologiche è buona. Se è da poco che ha riassunto la cura completa (qualche settimana) è possibile che l'"instabilità" nella risposta sia dovuta al fatto che essa non fa ancora del tutto effetto.
In ogni caso vorrei precisare una cosa: nello schema terapeutico da lei riportato compare, fra l'altro, il valproato (Depakin): in psichiatria esso ha diversi impieghi, uno dei principali è quello come stabilizzante dell'umore. Di norma l'efficacia stabilizzante del valproato è direttamente correlata ai suoi livelli ematici (range terapeutico compreso fra 50 e 100 microgrammi/ml). Sarebbe dunque consigliabile (qualora non l’avesse ancora fatto) effettuare una valproatemia così da poterne calibrare al meglio la dose giornaliera; in questo modo sarà possibile ottimizzarne l’effetto stabilizzante l’umore. Ne parli comunque con il suo medico non appena avrà modo d'incontrarlo.
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#3]
Ex utente
ho ripreso la terapia a regime da più di un mese, per questo mi spavento vedendo che sono ancora così instabile, in particolare quando inizio a sentirmi angosciata immediatamente mi viene voglia di dormire; se dormo non soffro e la cosa terribile è che se non mi facessi forza potrei dormire quasi senza sosta. ecco i sintomi brutti attualmente sono questi, angoscia, pensiero fisso su di me, come se mi guardassi al microscopio, voglia di rifugiarmi nel sonno, pianto e un'enorme paura di non uscirne più. E' vero, in passato ho risposto ottimamente alle cure, ma la risposta era anche quasi immediata, ora mi sembra un tempo enorme, soprattutto perchè credo di fare una terapia energica. Mi fa anche paura una realtà (almeno qui a napoli): più volte ho chiesto di essere ricoverata, in modo da essere seguita passo passo, insomma come si fa con ogni altra malattia in cui c'è bisogno di verificare la risposta ad una terapia, ma mi dicono che i reparti psichiatrici sono come carceri, che si sta insieme a persone gravissime, insomma non ci sono reparti per chi ha problemi dell'umore
[#4]
Ex utente
ribadisco la mia richiesta di aiuto, ho fiducia nel medico che mi segue, ma sento che non ce la faccio più ad aspettare, sarei disposta al ricovero, a sottopormi a qualsiasi terapia ... ho tre figli, l'ultima ha solo due anni, voglio tornare ad essere la donna che ero fino a novembre, attiva, serena, con tanti progetti e tanto amore nel cuore, questa sofferenza senza soluzione mi sta annientando
[#5]
Gentile utente,
le case di cua esistono e non sono lager: l'importante è sceglierne una dove operi una equìpe realmente esperta in farmacoterapia psichiatrica. Il ricovero deve però essere deciso previa valutazione dello specialista. Non si perda d'animo.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
le case di cua esistono e non sono lager: l'importante è sceglierne una dove operi una equìpe realmente esperta in farmacoterapia psichiatrica. Il ricovero deve però essere deciso previa valutazione dello specialista. Non si perda d'animo.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#6]
Gentile utente,
lavorando in un reparto psichiatrico mi sento di dover affermare che e' vero che ci sono pazienti gravi ma ce ne sono altri meno gravi come accade in tutti i reparti ospedalieri.
La valutazione per un ricovero deve serenamente condurre anche alla valutazione di possibilita' di non ricovero.
Si rivolga ad uno psichiatra competente e potra' risolvere il suo problema.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
lavorando in un reparto psichiatrico mi sento di dover affermare che e' vero che ci sono pazienti gravi ma ce ne sono altri meno gravi come accade in tutti i reparti ospedalieri.
La valutazione per un ricovero deve serenamente condurre anche alla valutazione di possibilita' di non ricovero.
Si rivolga ad uno psichiatra competente e potra' risolvere il suo problema.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#7]
Salve,
restando valido quanto detto dai colleghi, le chiedo se lei ha mai provato ad affrontare un percorso psicoterapeutico, da affiancare alla terapia farmacologica. Perchè per quanto utile, una pillola non potrà mai dare un senso al suo dolore.
Cordiali saluti
dr. Cristiano PAcetti
restando valido quanto detto dai colleghi, le chiedo se lei ha mai provato ad affrontare un percorso psicoterapeutico, da affiancare alla terapia farmacologica. Perchè per quanto utile, una pillola non potrà mai dare un senso al suo dolore.
Cordiali saluti
dr. Cristiano PAcetti
Dott. Cristiano Pacetti
Psicologo - psicoterapeuta
Consulente Tecnico d'Ufficio presso il Tribunale di Prato
[#8]
Collega Pacetti,
mi sento di dover essere in disaccordo con la tua affermazione sulla 'pillola'.
Per quanto possa ti sembrare strano la farmacopea attuale consente di ridurre completamente una lunga serie di sintomi.
Inoltre, le linee guida internazionali indicano come primo approccio la farmacoterapia da affiancare, eventualmente, ad un trattamento psicoterapeutico.
L'elegibilita' alla psicoterapia non e' possibile per tutti i pazienti.
Grazie
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
mi sento di dover essere in disaccordo con la tua affermazione sulla 'pillola'.
Per quanto possa ti sembrare strano la farmacopea attuale consente di ridurre completamente una lunga serie di sintomi.
Inoltre, le linee guida internazionali indicano come primo approccio la farmacoterapia da affiancare, eventualmente, ad un trattamento psicoterapeutico.
L'elegibilita' alla psicoterapia non e' possibile per tutti i pazienti.
Grazie
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#9]
Colega Ruggiero,
Come da me sopra scritto non intendo abiurare l'utilita della farmacopea (in certi casi assolutamente necessaria), ma affiancarle il trattamento psicoterapico, quando possibile. In quanto la sua utilità è ampiamente dimostrata.
Grazie
Dr. Cristiano Pacetti
Come da me sopra scritto non intendo abiurare l'utilita della farmacopea (in certi casi assolutamente necessaria), ma affiancarle il trattamento psicoterapico, quando possibile. In quanto la sua utilità è ampiamente dimostrata.
Grazie
Dr. Cristiano Pacetti
[#10]
Ex utente
faccio psicoterapia da oltre un anno, con una psichiatra. Devo dire però che, almeno in questa fase di grossa sofferenza, la psicoterapia è un piccolo sollievo come "sfogo", ma non molto di più. Per quanto riguarda il ricovero voglio spiegarmi meglio: non è che voglia ricoverarmi ad ogni costo, ma sono 4 mesi che sto così male, mi sembra legittimo dire che non ce la faccio più,e che, da profana, penso che da ricoverata i medici possono seguirmi giorno per giorno, e magari sottopormi a terapie più energiche... non so forse dico sciocchezze ma sento davvero di essere esausta. Non so se è possibile (nel senso che non so se per ricoverarsi bisogna restare nel territorio di residenza) ma starei pensando a Pisa... cosa mi consigliate?
[#11]
gentile utente,
probabilmente e' arrivato il momento di introdurre una adatta terapia farmacologica.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
probabilmente e' arrivato il momento di introdurre una adatta terapia farmacologica.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#13]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Egregia, lei non vuol mettere gli esami eseguiti, che potrebbero dimostrare un concomitante o scatenante problema fisico ai sui disturbi psichici, pensando che i suoi disturbi derivino solamente da questi. Un disequilibrio della tiroide, la presenza di agenti patogeni virali, possono in ogni caso scatenare disturbi psichici, curando il disequilibrio fisico, migliora certamente anche quello psichico. Troppo facile imputare tutti i suoi sintomi solamente ad una causa.
Molte sindromi da stanchezza cronica, fibromialgia, innescate dalla presenza di agenti patogeni, hanno la capacità di creare “Astenia, svogliatezza, sonnolenza marcata, desiderio di dormire per non soffrire, angoscia, pensieri fissi; mi sento immersa nella tristezza e nella svogliatezza.” Considerando anche che lei non sta ottenendo molto giovamento dalle terapie praticate. “Dal 1994 sono stata curata con successo per depressione e attacchi di panico,” spesso attacchi di panico derivanti da ipertiroidismo, sono stati curati come disturbi psichici.
Se lei somma le due alterazioni si accorgerà che curando opportunamente il fisico, la psiche riprende completamente la sua attività fisiologica.
Saluti alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
Questo consulto ha ricevuto 13 risposte e 15.7k visite dal 12/02/2007.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Per rispondere esegui il login oppure registrati al sito.
Approfondimento su Ansia
Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.