Disturbo paranoide
Buonasera dottori,
vorrei un consulto sulla condizione in cui si trova mio padre.
Faccio un breve riepilogo.
Lui ha 70 anni, ed ha sofferto di un serio disturbo paranoide delirante per la prima volta circa 10 anni fa.
Riuscimmo a convincerlo che aveva bisogno di cure e iniziò una cura con olanzapina, che ebbe i suoi effetti positivi.
Durante la cura però era sempre abbandonato a se stesso, dormiva spesso, era poco vigile e intraprendente.
Parlava solo se interpellato e rispondeva a mezzi termini senza elaborare i discorsi.
A distanza di tempo (forse un anno di cura) si era ripreso completamente, tornato ad essere e a comportarsi normalmente come è sempre stato.
Scoprimmo poi che aveva volontariamente interrotto la terapia ed era stato bene per circa 3-4 anni.
Pensavamo infatti a un miracolo.
Circa 3 anni fa, la malattia si è ripresentata, e farlo curare non è stato affatto facile questa volta, ma finalmente ci siamo riusciti e al momento assume 7 gocce di Clopixol e 7 di Serenase al giorno.
Pian piano la fase delirante è scomparsa, ma come accadde con la cura dell' olanzapina, ora è completamente spento, apatico, dorme spesso e non comunica con nessuno nè intraprende discorsi se non interpellato.
Ha sempre lo sguardo perso nel vuoto.
Sembrerebbe, come già accaduto dopo la prima volta con l' olanzapina che sia in uno stato di depressione e apatia.
Certo, per noi figli è meglio vederlo così e non che delira e dice le cose più bizzarre.
La mia domanda è, come mai in entrambi i casi (prima cura con olanzapina, seconda cura con clopixol e serenase) siano scomparsi i sintomi deliranti ma sia caduto in questo stato che vi ho descritto?
E' normale?
Noi vorremmo trovare una soluzione che non lo faccia delirare e che allo stesso tempo lo mantenga in uno stato di normalità.
Spero di essermi spiegato bene.
Ringrazio in anticipo.
vorrei un consulto sulla condizione in cui si trova mio padre.
Faccio un breve riepilogo.
Lui ha 70 anni, ed ha sofferto di un serio disturbo paranoide delirante per la prima volta circa 10 anni fa.
Riuscimmo a convincerlo che aveva bisogno di cure e iniziò una cura con olanzapina, che ebbe i suoi effetti positivi.
Durante la cura però era sempre abbandonato a se stesso, dormiva spesso, era poco vigile e intraprendente.
Parlava solo se interpellato e rispondeva a mezzi termini senza elaborare i discorsi.
A distanza di tempo (forse un anno di cura) si era ripreso completamente, tornato ad essere e a comportarsi normalmente come è sempre stato.
Scoprimmo poi che aveva volontariamente interrotto la terapia ed era stato bene per circa 3-4 anni.
Pensavamo infatti a un miracolo.
Circa 3 anni fa, la malattia si è ripresentata, e farlo curare non è stato affatto facile questa volta, ma finalmente ci siamo riusciti e al momento assume 7 gocce di Clopixol e 7 di Serenase al giorno.
Pian piano la fase delirante è scomparsa, ma come accadde con la cura dell' olanzapina, ora è completamente spento, apatico, dorme spesso e non comunica con nessuno nè intraprende discorsi se non interpellato.
Ha sempre lo sguardo perso nel vuoto.
Sembrerebbe, come già accaduto dopo la prima volta con l' olanzapina che sia in uno stato di depressione e apatia.
Certo, per noi figli è meglio vederlo così e non che delira e dice le cose più bizzarre.
La mia domanda è, come mai in entrambi i casi (prima cura con olanzapina, seconda cura con clopixol e serenase) siano scomparsi i sintomi deliranti ma sia caduto in questo stato che vi ho descritto?
E' normale?
Noi vorremmo trovare una soluzione che non lo faccia delirare e che allo stesso tempo lo mantenga in uno stato di normalità.
Spero di essermi spiegato bene.
Ringrazio in anticipo.
[#1]
I dosaggi sono molto bassi per poter dare una sintomatologia di questo tipo.
È probabile che il sintomo che descrive sia solo l’evidenza di una condizione dell’umore sottostante.
È probabile che il sintomo che descrive sia solo l’evidenza di una condizione dell’umore sottostante.
https://wa.me/3908251881139
https://www.instagram.com/psychiatrist72/
[#2]
Utente
Grazie dottore,
ma è possibile che in entrambi i casi quell' umore sia stata una conseguenza della presa di coscienza di aver avuto un disturbo? Nello specifico, una volta curato, rendendosi conto di ciò che abbia detto/fatto nella fase di delirio, sia caduto in quello stato psicologico?
Questa è una mia interpretazione, dato che come le ho detto in entrambi i casi dopo la cura è caduto in questo stato di cui le ho parlato.
O lei intende che quello è il suo umore sottostante che viene fuori nel momento in cui viene curato e viene meno la fase di delirio?
Capisco anche che servirebbe forse uno psicologo e non uno psichiatra per stabilirlo.
Grazie
ma è possibile che in entrambi i casi quell' umore sia stata una conseguenza della presa di coscienza di aver avuto un disturbo? Nello specifico, una volta curato, rendendosi conto di ciò che abbia detto/fatto nella fase di delirio, sia caduto in quello stato psicologico?
Questa è una mia interpretazione, dato che come le ho detto in entrambi i casi dopo la cura è caduto in questo stato di cui le ho parlato.
O lei intende che quello è il suo umore sottostante che viene fuori nel momento in cui viene curato e viene meno la fase di delirio?
Capisco anche che servirebbe forse uno psicologo e non uno psichiatra per stabilirlo.
Grazie
[#3]
La manifestazione delirante può essere un sintomo e la diagnosi va approfondita dallo psichiatra.
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Questo consulto ha ricevuto 4 risposte e 703 visite dal 07/06/2024.
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