Apatia/tristezza
Buonasera, sono un ragazzo di 24 anni, da ormai tre mesi in cura presso una psicoterapeuta molto valida, che ha sintetizzato il mio problema nell'ansia e in una forma leggera di depressione,tutto ciò si manifesta però da 3 anni anni. La terapia ha di certo raggiunto un risultato positivo eliminando molti sintomi ansiosi (anche con l'aiuto del Lexotan gocce, ne prendo 8-10 al giorno in tutto), ma sintomi come la tristezza e l'apatia che mi colpiscono praticamnte a giorni alterni, erodendo notevolmente la qualità di vita, non accennano a diminuire anzi sono proprio aumentati.Tempo fa, prima di cominciare la terapia ho assunto anche antidepressivi prescritti dal medico di famiglia, dopo un brevissimo colloquio, quali Xeristar(assunto x 1 mese) e Faxine(15 giorni) che non m'hanno dato nessun risultato oltre agli effetti collaterali. La mia psicoterapeuta, che oltretutto stimo molto e con cui sono a mio agio, mi continua a ripetere che tutto si sistemerà ma intanto la gioia di vivere che avevo fino a 3 anni fa sembra quasi svanita nel nulla.. disperato non sono di certo, ma sento che la vita mi sta sfuggendo di mano e ciò mi intristisce ancora di più. Cosa fare? Grazie distinti saluti.
[#1]
Perfezionato in medicine non convenzionali
Cosa è successo, prima che “la gioia di vivere che avevo fino a 3 anni fa sembra quasi svanita nel nulla..”, quali malattie ha avuto? Tonsilliti, faringiti, quale è la sua anamnesi?
Saluti Alberto Moschini
moschinialberto@medicitalia.it
alberto.moschini@fastwebnet.it
[#2]
Ex utente
Inanzitutto grazie x la risposta, cosa è successo? Niente o quasi, questo è il problema, come dice la mia psicoterapeuta sono stati tutta una serie di piccoli problemi(nessuno fisico credo), come stress, insicurezza, mancanza di una ragazza ecc.. Certo, ripeto che non sono in uno stato disperato ma non riesco proprio a vedere una via d'uscita a tutto questo.. Grazie!
[#3]
Psicoterapeuta, Medico di medicina generale
Gentile Utente,
ha iniziato da soli tre mesi la psicoterapia,vedra' che pian piano la voglia di vivere torna.Importante ora il buon rapporto con la terapeuta ,il percorso che sta facendo non è facile, ci saranno momenti di sconforto e momenti di risalita.
Per cio' che riguarda la terapia farmacologica, sentirei il parere di uno psichiatra,in questo momento sarebbe utile abinare alla psicoterapia anche terapia antidepressiva.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I. Di Sipio
ha iniziato da soli tre mesi la psicoterapia,vedra' che pian piano la voglia di vivere torna.Importante ora il buon rapporto con la terapeuta ,il percorso che sta facendo non è facile, ci saranno momenti di sconforto e momenti di risalita.
Per cio' che riguarda la terapia farmacologica, sentirei il parere di uno psichiatra,in questo momento sarebbe utile abinare alla psicoterapia anche terapia antidepressiva.
Con i migliori auguri
Dott.ssa I. Di Sipio
[#4]
Gentile utente,
escluse le cause organiche del problema per le quali si rimanda al suo medico di famiglia, ci sono due cose da prendere in considerazione.
La prima, piu' importante, e' che la terapia farmacologica con Lexotan non e' adatta e necessita di un trattamento differente.
La terapia con Xeristar e con Faxine sono state male introdotte e, ancor peggio, mal condotte in quanto per ottenere dei risultati adeguati si devono attendere almeno 4 settimane.
La seconda e' che in tre mesi di psicoterapia non puo' pensare di riportare tutto alla normalita'.
A mio avviso pero' va introdotta una terapia farmacologica adeguata ai suoi sintomi che deve essere protratta nel tempo.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
escluse le cause organiche del problema per le quali si rimanda al suo medico di famiglia, ci sono due cose da prendere in considerazione.
La prima, piu' importante, e' che la terapia farmacologica con Lexotan non e' adatta e necessita di un trattamento differente.
La terapia con Xeristar e con Faxine sono state male introdotte e, ancor peggio, mal condotte in quanto per ottenere dei risultati adeguati si devono attendere almeno 4 settimane.
La seconda e' che in tre mesi di psicoterapia non puo' pensare di riportare tutto alla normalita'.
A mio avviso pero' va introdotta una terapia farmacologica adeguata ai suoi sintomi che deve essere protratta nel tempo.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
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[#5]
Ex utente
Gentili dottori, anche la mia psicoterapeuta m'ha prospettato di fare ricorso a una terapia farmacologica a fianco della psicoterapia, ma visto che m'ha fatto capire chiaramente che il sintomo depressivo è una reazione ad altri problemi, cosa che anch'io credo, mi chiedo che utilità possa avere assumere farmaci anche alla luce degli effetti collaterali che ho già avuto con gli psicofarmaci(nausea,sonnolenza,obnubilamento..ecc). Non riesco proprio a credere che un farmaco come per magia riesca a far cambiare l'umore di una persona se prima non si risolvono le cause alla base del problema. Grazie!
[#6]
Gentile utente,
non sono d'accordo con la sua affermazione in merito ai farmaci, ma lei stesso ha la facolta' di decidere la strada da percorrere.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
non sono d'accordo con la sua affermazione in merito ai farmaci, ma lei stesso ha la facolta' di decidere la strada da percorrere.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#7]
Gentile utente,
se nutre fiducia negli specialisti che la stanno seguendo, le chiederei di non scartare in partenza l'ipotesi di una terapia farmacolgica, che sarebbe un "affinacamento" al percorso di psicoterapia intrapreso.
Se ben calibrata, la terapia farmacologica può dare un aiuto, che non necessariamente deve essere mantenuto successivamente.
Ne parli con la terapeuta o con il medico di base, ottenga tutte le informazioni che ritiene importanti prima di compiere una eventuale scelta.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
se nutre fiducia negli specialisti che la stanno seguendo, le chiederei di non scartare in partenza l'ipotesi di una terapia farmacolgica, che sarebbe un "affinacamento" al percorso di psicoterapia intrapreso.
Se ben calibrata, la terapia farmacologica può dare un aiuto, che non necessariamente deve essere mantenuto successivamente.
Ne parli con la terapeuta o con il medico di base, ottenga tutte le informazioni che ritiene importanti prima di compiere una eventuale scelta.
Cordialmente,
Dr. Chiara Cimbro.
Dott.ssa Chiara Cimbro
Psicologa Psicoterapeuta
[#8]
Psichiatra
Gentile utente,
sono sostanzialmente d'accordo con i pareri espressi dai colleghi Dr.ssa Di Sipio, Dr. Ruggiero e Dr.ssa Cimbro.
Per quanto riguarda i farmaci antidepressivi puntualizzo nuovamente:
1) la titolazione deve avvenire lentamente, con incrementi molto graduali dei dosaggi; in tal modo si può scongiurare con buon successo la comparsa di effetti collaterali iniziali quali nausea ed incremento della sintomatologia ansiosa
2) l'effetto terapeutico non si manifesta prima di 2-3 settimane dall'inizio dell'assunzione
3) gli ansiolitici (benzodiazepine) possono essere utili nelle fasi acute, ma l'uso continuativo (mesi, anni) è sconsigliabile in quanto, i suddetti farmaci, possono produrre fenomeni d'assuefazione, dipendenza ed astinenza; queste problematiche, invece, non sono per nulla connesse con l'impiego degli antidepressivi, di qualsivoglia classe essi siano (serotoninergici, noradrenergici etc.)
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
sono sostanzialmente d'accordo con i pareri espressi dai colleghi Dr.ssa Di Sipio, Dr. Ruggiero e Dr.ssa Cimbro.
Per quanto riguarda i farmaci antidepressivi puntualizzo nuovamente:
1) la titolazione deve avvenire lentamente, con incrementi molto graduali dei dosaggi; in tal modo si può scongiurare con buon successo la comparsa di effetti collaterali iniziali quali nausea ed incremento della sintomatologia ansiosa
2) l'effetto terapeutico non si manifesta prima di 2-3 settimane dall'inizio dell'assunzione
3) gli ansiolitici (benzodiazepine) possono essere utili nelle fasi acute, ma l'uso continuativo (mesi, anni) è sconsigliabile in quanto, i suddetti farmaci, possono produrre fenomeni d'assuefazione, dipendenza ed astinenza; queste problematiche, invece, non sono per nulla connesse con l'impiego degli antidepressivi, di qualsivoglia classe essi siano (serotoninergici, noradrenergici etc.)
Cordiali saluti
Giuseppe Ruffolo
www.psichiatria-online.it
[#9]
Ex utente
Gentili dottori, non vorrei approfittare della vostra pazienza, viste le molte risposte già fornite, gradirei però un'ultima opinione in merito al fatto che dopo 1 mese di assunzione dello xeristar, all'incirca 15 giorni dopo la cessazione della terapia(che ripeto è durata solo un mese),x circa 15 giorni ho avuto un forte miglioramento dell'umore come non accadeva da tanto tempo, e una costante regressione dei sintomi ansiosi, un caso o l'effetto dello psicofarmaco?
Grazie e cordiali saluti.
Grazie e cordiali saluti.
[#10]
Gentile utente,
sicuramente lo xeristar e' un farmaco valido sui sintomi lamentati.
Il trattamento di solo un mese non e' indicato per nessun antidepressivo.
Se il motivo della sospensione era la presenza di effetti collaterali e' da sapere che tali effetti sarebbero scomparsi con la continua assunzione della terapia.
O chi le ha prescritto il farmaco non ne ha dimestichezza oppure Lei ha fatto un po' di testa sua.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
sicuramente lo xeristar e' un farmaco valido sui sintomi lamentati.
Il trattamento di solo un mese non e' indicato per nessun antidepressivo.
Se il motivo della sospensione era la presenza di effetti collaterali e' da sapere che tali effetti sarebbero scomparsi con la continua assunzione della terapia.
O chi le ha prescritto il farmaco non ne ha dimestichezza oppure Lei ha fatto un po' di testa sua.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
[#11]
Gentile utente,
concordo con le affermazioni del collega Ruggiero, ma vorrei aggiungere qualche osservazione.
Se non si tratta di reazioni ansiose e/o depressive da adattamento a situazioni esterne (casi che si riconoscono perchè si risolvono spontaneamente, in poche settimane, senza farmaci o psicoterapia) dobbiamo effettuare la diagnosi con maggiore accuratezza.
Parlare oggi di 'ansia' o 'depressione' è assolutamente banalizzante per l'esistenza di numerosi sottotipi ansiosi e depressivi, ognuno dei quali necessita di una impostazione terapeutica personalizzata. Dire poi che i farmaci (nel suo specifico somministrati senz'altro a caso, chiaramente senza competenza farmacologica, per tempi assolutamente inadeguati) rappresenti un 'affiancamento' al percorso di psicoterapia è una notevole inesattezza: è semmai vero il contrario, come riportato dalle più autorevoli linee-guida internazionali. E' importante sottolineare che oggi sappiamo con certezza che la comparsa di un disturbo dell'umore e/o d'ansia, seppur talvolta (ma non sempre) innescato da un aspecifico evento esterno, è sempre determinata dalla presenza di una predisposizione costituzionale di tipo genetico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
concordo con le affermazioni del collega Ruggiero, ma vorrei aggiungere qualche osservazione.
Se non si tratta di reazioni ansiose e/o depressive da adattamento a situazioni esterne (casi che si riconoscono perchè si risolvono spontaneamente, in poche settimane, senza farmaci o psicoterapia) dobbiamo effettuare la diagnosi con maggiore accuratezza.
Parlare oggi di 'ansia' o 'depressione' è assolutamente banalizzante per l'esistenza di numerosi sottotipi ansiosi e depressivi, ognuno dei quali necessita di una impostazione terapeutica personalizzata. Dire poi che i farmaci (nel suo specifico somministrati senz'altro a caso, chiaramente senza competenza farmacologica, per tempi assolutamente inadeguati) rappresenti un 'affiancamento' al percorso di psicoterapia è una notevole inesattezza: è semmai vero il contrario, come riportato dalle più autorevoli linee-guida internazionali. E' importante sottolineare che oggi sappiamo con certezza che la comparsa di un disturbo dell'umore e/o d'ansia, seppur talvolta (ma non sempre) innescato da un aspecifico evento esterno, è sempre determinata dalla presenza di una predisposizione costituzionale di tipo genetico.
Cari saluti
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Silvio Presta
[#12]
Dimenticavo: spero che la sua psicoterapeuta sia laureata in Medicina, in caso contrario la prescrizione farmacologica (Lexotan) è passibile di denuncia.
Ancora in bocca al lupo
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
Ancora in bocca al lupo
Silvio Presta
www.silvio-presta-psichiatra.tk
[#13]
Ex utente
La mia situazione è complicata e paradossale e forse assurda, perchè sto vivendo un alternarsi di stati ansiosi(come dice la mia psicoterapeuta, ho forti predisposizioni ansiogene), manifestazioni depressive(lievi) e stati di assolutà normalità(che sono comunque prevalenti),non giustificati da nessun chiaro evento scatenante, infatti tuttora continuo a lavorare(bene), studiare(con profitto) ed a uscire con gli amici. Persino la mia psicoterapeuta non riesce chiaramente a capire qual'è il problema, e m'ha consigliato di rivolgermi(cosa che farò venerdì) a un collega psichiatra(a cui ha descritto i miei problemi) x valutare un'eventuale terapia farmacologica.
Ps: volevo precisare al dott.Presta che il Lexotan m'è stato solo consigliato e la prescrizione è stata data dal medico di famiglia.
Grazie ancora.
Ps: volevo precisare al dott.Presta che il Lexotan m'è stato solo consigliato e la prescrizione è stata data dal medico di famiglia.
Grazie ancora.
[#14]
Gentile utente,
la sua psicoterapeuta non puo' consigliare nessun farmaco se e' una psicologa, pertanto ha commesso un reato.
Inoltre credo che sia arrivato il momento di cambiare psicoterapeuta.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
la sua psicoterapeuta non puo' consigliare nessun farmaco se e' una psicologa, pertanto ha commesso un reato.
Inoltre credo che sia arrivato il momento di cambiare psicoterapeuta.
Cordiali Saluti
Dr. F.S. Ruggiero
http://www.francescoruggiero.it
Questo consulto ha ricevuto 14 risposte e 34.9k visite dal 11/02/2007.
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