Psicosi canina

Nelle adiacenze della mia abitazione c'è un cagnaccio aggressivo che costituisce un pericolo per la comunità civile.
Non posso contare sull'appoggio degli altri residenti perché sono omertosi e non vogliono compromettersi in questioni legali.
Il cane infatti è detenuto da gente poco raccomandabile, che è meglio non mettersi contro.
Ho spiegato al mio specialista la questione e lui non trova nulla di insensato nel mio terrore, ma mi ha dissuaso dal prendere iniziative che mi si potrebbero ritorcere contro.
Io però penso di essere in pericolo ogni volta che rincaso.
Non voglio finire divorato da un cane, soprattutto pensando ai recenti casi di cronaca.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.2k 1k 248
Ne ha già parlato, e le è già stato risposto in proposito. Al suo psichiatra deve descrivere nel dettaglio e con calma queste cose. Dette brevemente possono sfuggire dei passaggi importanti del suo pensiero.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Sì sì, al mio psichiatra ho fornito un quadro dettagliato del problema. Egli è al corrente, e mi garantisce che la psicosi è una malattia che colpisce gli umani ma non i cani. Sarà, ma come si spiega tutta quella rabbia che gronda da quella bestia? Di certo conta anche il fattore sociale, visto che è stato cresciuto in un ambiente di delinquenti irriducibili (mi riferisco al cane, non al dottore). Oggi esiste una sorta di venerazione per il pet, l'animale domestico, e poi succedono i guai, con i pittbul che dilaniano i neonati... Al mio medico, che ha una notevole competenza calcistica, in genere racconto che soffro di non avere un contesto in cui esprimere le mie idee tecnico tattiche, ma ultimamente anche del cane. Solo che lui, dopo ché ho finito di parlare, mi dice che se c'è uno psicotico quello sono io, non il cane, e scoppia a ridermi in faccia. Ma anche mentre mi ascolta noto che fa fatica a trattenere il riso, tanto che si porta la mano a coprire la bocca per non farmi vedere che sta sghignazzando,e una volta aveva quasi le lacrime agli occhi. Mi fa piacere che il mio caso susciti la di lui ilarità, però non vorrei che prendesse sotto gamba il rischio che corre la mia incolumità quando torno a casa e devo affrontare ogni volta quel mostro
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.2k 1k 248
Figuriamoci, quindi Lei ha in testa che il cane abbia un disturbo mentale. Mica stavo parlando di questo, da riferire al medico, ovviamente.
Parlo della sua psicosi. Il medico quindi ha chiara la cosa. Non che ci sia da ridere, però ovviamente sentir dire che un cane è psicotico fa comprensibilmente ridere una persona a cui lo racconti in questi termini, e nel contesto di una persona sofferente di psicosi che parla col suo psichiatra.

Dr.Matteo Pacini
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Utente
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Penso a quante vite si sarebbero salvate se solo si fosse somministrato per tempo un antipsicotico a questi cagnacci, prima che avessero divorato le carni di una persona, in casi simili. Ritengo colpevole questa acquiescenza da parte delle autorità.
In effetti quella bestia potrebbe soffrire di qualcosa di diverso da una comune psicosi, visto che ostenta dei tratti violenti e aggressivi che io non ho assolutamente. Potrebbe trattarsi di un istinto antisociale o di un odio rivolto al genere umano, se penso che queste crisi si scatenano quando passa una persona che non appartenga al clan dei suoi padroni. Me lo chiedo per pura curiosità scientifica. Ho telefonato al dottore per sottoporlo alla mia ipotesi, ma essendo a tarda ora non credo gli abbia fatto piacere intavolare la discussione con me, considerando il tono delle sue risposte molto secche e sbrigative. Sono abituato a farmi spernacchiare dalla gente, mi accadde anche quando contattai un legale per segnalargli l'emergenza, cosa per me inspiegabile perché per me la questione era serissima. Mi domando con insistenza cosa preveda il protocollo terapeutico della Asl in questi casi, sicuramente esisteranno farmaci per placare le bestie pericolose
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.2k 1k 248
Siamo completamente fuori strada, un discorso senza senso proprio della sua psicosi.

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Utente
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Su di un punto sono molto d'accordo col mio curante: il problema sono io, non la bestia. Lo dimostra lo spaventoso incontro con un altro animale di grossa taglia, praticamente un dinosauro, che sebbene al guinzaglio mi ha ringhiato contro mentre facevo jogging ieri pomeriggio, sotto il sole a picco ( è questo il modo con cui tento di smaltire l'aumento adiposo causato dalla cura farmacologica): l'energumeno a quattro zampe si aizzava nella mia direzione, nel suo veemente divincolarsi fomentato da atavici istinti predatori, strattonando per il braccio l'esile padrona, una donnicciola emaciata e smunta a cui non dovrebbe essere concesso, per manifesta incapacità fisica, detenere un cane simile, per la sua e altrui incolumità. Ho una spiegazione in merito all'atteggiamento ostile dei quadrupedi verso di me; la espongo: il fiuto proverbialmente sviluppato di questa specie le consente di annusare l' odore dei farmaci nel mio sangue, che è plausibile istighi la loro insaziabile e micidiale furia divoratrice. Vorrei proporre al medico di cambiarmi terapia, ma temo sia inutile: è stato studiato quali sono i farmaci che non fanno irritare i cani, quando entrano accidentalmente a contatto con gli umani sotto cura psichiatrica e che hanno suddette molecole in circolo nelle loro vene? Mi sa che la ricerca scientifica è ancora molto indietro su questo. E non ci dimentichiamo del povero runner romano maciullato da tre rottweiler non troppo tempo fa, i cui padroni ho molti dubbi che salderanno mai i loro conti con la legge: già nessuno ne parla più: sarà perché la lobby cinofila così potente in Italia ha insabbiato tutto? La getto lì...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 44.2k 1k 248
"il fiuto proverbialmente sviluppato di questa specie le consente di annusare l' odore dei farmaci nel mio sangue"

Abbia pazienza, più parla e più non fa che confermare quel che il suo curante già ha intuito. Si scade nel ridicolo, oltre che rimanere all'interno di quello che - sicuramente - non la trova d'accordo: ha una psicosi, come fa a essere d'accordo.
Il problema non è stabilire se uno può aver paura dei cani (cosa normalissima) o di quelli feroci (cosa normalissima), ma la struttura del suo pensiero, in cui la paura è convertita nella percezione che il cane stia facendo qualcosa contro di Lei, o chi per lui tramite il cane stia facendo qualcosa contro di lei in maniera mirata. Il cervello scambia la provenienza interna per esterna (c'è un pericolo operante contro di lei anziché esserci la paura di un pericolo da parte sua).

Dr.Matteo Pacini
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