É normale rinviare sedute di controllo con psichiatra il giorno stesso ad inizio terapia?

Sarò conciso perché non c'è molto da chiedere e sono totalmente nuovo a questo mondo, ma da circa un mese vedo uno psichiatra (fin'ora due volte, ieri sarebbe dovuta essere la terza) ed ho iniziato una terapia a base di due benzodiazepine, l'ultima settimana abbiamo introdotto un SSRI a dosaggio crescente (5mg i primi 5 giorni, poi 10mg i successivi fino a successivo controllo, che doveva appunto avvenire ieri).

Ieri mattina ricevo un messaggio dal centro medico che mi informa che il dottore non sarebbe stato disponibile quel giorno causa imprevisto.

Provvedo allora, nel pomeriggio, a fissare nuovamente tramite il centro medico un appuntamento per la settimana successiva.

Ma nel frattempo contatto per messaggio anche il dottore, per capire cosa dovrei fare con la terapia.
Dal dottore ancora nessuna risposta.
L'SSRI è quello che mi preoccupa meno, impiega settimane se non mesi per avere effetto quindi mi sento sicuro nel dirmi "Dovrei continuare ad assumerlo secondo tempi e dosi indicate all'inizio".
(Spero però che gli effetti collaterali si calmino un po').

Ma le benzodiazepine, beh, quasi ogni settimana abbiamo cambiato i dosaggi, e oggi mi trovo senza ancora risposta da parte dello Psichiatra, io assumo di dover mantenere gli stessi dosaggi, certamente non aumentarli, ma forse era il momento di diminuirli?
Come ci si comporta in queste situazioni?
Non mi sembra saggio agire di testa mia, ma in assenza di altre informazioni...

Per entrare più nel dettaglio, potrei soffrire di un disturbo d'ansia o un disturbo depressivo, non ho ancora alcuna diagnosi fatta perché ero (oggi sono 30 giorni senza) sotto abuso di THC e questo ha portato alla terapia delle benzodiazepine.
Nello specifico ho assunto e assumo Valium e Librium per aiutare a smettere.
Il secondo con un dosaggio calante di settimana in settimana, il primo anch'esso in calo ma riaumentato quando è stato introdotto l'SSRI (cipralex/lexapro).


I miei principali dubbi sono:
1) Non sto tenendo tempi troppo lunghi di alti dosaggi di Valium e forse ieri era l'occasione per decidere di diminuirlo?
Ho un ciclo del sonno rovinato, dormo a qualsiasi ora e sono insonne quando dovrei dormire.

2) Ma con un paziente in cura psicofarmacologica non dovrebbe esserci un qualche obbligo a tenere sotto controllo il tutto?
Non vorrei che quest'ultima frase suoni arrogante, è pura e semplice ignoranza mia sull'argomento e paura che si sia persa l'occasione di capire se è la giusta terapia, oltre che essere nel buio più totale sul cosa fare in questa settimana eccetto mantenere gli stessi dosaggi di tutto (ma questo l'ho deciso di testa mia, a dirlo così non suona molto saggio).


Grazie mille per qualsiasi eventuale risposta
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Capisco la perplessità, ma quando un medico dà un appuntamento senza istruzioni particolari, solitamente è perché c'è flessibilità in quello che si deve andare a decidere. Se Lei avesse, ad esempio, avuto appuntamento per una terapia farmacologica da fare sul posto, le cose sarebbero state predisposte in maniera tale che chi c'è la fa. Un po' come funziona in ospedale, in cui i medici fanno i turni e portano avanti il paziente, al di là di chi poi lo segue.
Stiamo parlando di una settimana di posticipazione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
Utente
Utente
Innanzitutto grazie mille per la risposta, capisco che una settimana di posticipazione non sia nulla di estremo, ho solo paura a mantenere gli attuali dosaggi (fin'ora cambiati di settimana in settimana) dei tre psicofarmaci, ho sentito brutte storie sull'uso prolungato di benzodiazepine e ancora non sto capendo se sto sentendo gli effetti collaterali del cipralex o sto solo male di mio.
E siccome dal dottore non riesco ad avere risposta ai messaggi mi preoccupa un po' che stia decidendo di mia totale iniziativa quando si tratta di psicofarmaci.
Chiaro non vi è alcun obbligo, ma ho veramente paura nello stare assumendo queste dosi (lascio sotto le specifiche) di mia iniziativa, poiché lo Psichiatra lì aveva prescritti per le due settimane passate. Spero perlomeno sia un buon ragionamento non interrompere il tutto in attesa della nuova visita.

Nello specifico adesso prenderei, dopo 3 settimane di terapia senza SSRI e con dosi di Valium in diminuzione (ero arrivato a 5+5+5 gocce):
-Al mattino: Cipralex 10mg, Librium 10mg, Valium 5mg/ml 8gtt
-Al pomeriggio: Librium 10mg, Valium 8gtt
-Alla sera: 2*Librium 10mg, Valium 8gtt.

Grazie ancora perché non so proprio a chi rivolgermi.
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Utente
Utente
Purtroppo non ho mai ricevuto il dono della sintesi, il mio dubbio di fondo che mi spaventa molto è: e se stessi reagendo male agli SSRI? Se stessi esagerando con il Valium? Se il Librium non fosse più necessario? Mi spaventa molto come ad inizio terapia la mia ansia sì era incredibilmente ridotta, ed il singolo messaggio del centro medico che rimandava la visita più l'assenza di risposta da parte del medico mi sta facendo andare un po' nel panico, oltre ad un evento personale terribile accaduto due giorni fa del quale avrei voluto parlare con qualcuno e che si sta sommando al tutto. E in tutto ciò a volte temo di "volermi" sentire malato, mentre altre volte sto oggettivamente male, non so cosa fare...
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 45.2k 1k
Tutto ciò per uno spostamento di una settimana dell'appuntamento, non so se focalizza questo.

Il tutto non ha un nesso logico con questo fatto. L'ansia è attiva, e soprattutto l'ossessività è attiva, visto che le fa porre questioni su qualsiasi cosa in chiave preoccupata.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
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