Paura di deglutire, paura di strozzarmi quando mangio

Salve, ho 49 anni e da circa venti giorni quando mi devo sedere a pranzo o a cena per mangiare, mi sale una paura incredibile di deglutire che mi vada di traverso qualsiasi cosa e di soffocare.
Avvolte anche quando faccio colazione con il latte vado in ansia, non ne avevo mai sofferto prima e mi sto spaventando perché mi sembra che anche dopo aver finito di mangiare mi rimanga sempre qualcosa in gola e che mi vada per traverso.
Mi sto preoccupando anche perché sto mangiando molto poco, avvolte mi capita dopo che mi sono seduto di cominciare ad avere le mani sudate e non mi passa finché nn mi alzo da tavola, mi si irrigidisce la mandibola, tremo e mastico con paura.

Sono molto ansioso ed ipocondriaco e questo non mi aiuta, inoltre quando si avvicina il momento di andare a mangiare qualche minuto prima ci penso e vado in panico e non riesco a pensare ad altro.
A causa di questo stato spesso bevo molto, infatti specialmente la sera sto sempre a deglutire per paura di soffocare e quando vado a dormire poi mi alzo spesso la notte per urinare.

Sto andando da una psicologa che mi ha detto che devo aver avuto una causa scatenante che mi ha portato ad avere questa fobia, che devo distrarmi e ho accumulato anni di stress e il mio corpo mi sta dando un segnale e secondo lei continuando la terapia dovrei uscirne.

Vorrei avere un consiglio da voi specialisti, se ne posso uscire veramente o mi devo preoccupare e quale percorso intraprendere.

Grazie
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Dr.ssa Enrica Chiaravalle Psichiatra, Psicoterapeuta 3
Gent.le Signore, Lei accenna alla presenza di sintomi che si riferiscono alla sfera somatica e che fanno parte di quelli che in psichiatria venivano chiamati "disturbi psicosomatici". In effetti, in accordo con la Sua psicoterapeuta, sicuramente questi sono l’espressione di un percepirsi "fragile e vulnerabile", in rapporto alla personalità, alle Sue esperienze e ai Suoi vissuti nel contesto sociale (familiare, lavorativo), che si riflette su una Sua particolare sensibilità nei confronti di ciò che può rappresentare un pericolo o una minaccia per il Suo corpo.
Di solito questo tipo di disturbo viene affrontato con una psicoterapia cognitivo-comportamentale, e/o con una terapia psicofarmacologia a base di farmaci antidepressivi, quando si ha anche una reazione depressiva e l’ansia raggiunge livelli molto elevati, interferendo con la propria vita quotidiana.

Dr.ssa Enrica Chiaravalle
Medico specialista in Psichiatria

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Utente
Utente
Gent.le Dr.ssa grazie per la sua risposta,
vorrei aggiungere che in questi giorni mi sto preoccupando ulteriormente perché ho paura di non uscirne, di dimagrire. Durante la giornata quando sono tranquillo e mangio qualcosa fuori dai pasti canonici, apparentemente non ho nulla, ma appena si avvicina il momento del pranzo o cena ritorno in panico, mastico a fatica, ho paura di deglutire sembra che mi resta tutto nella gola, non scende ho la bocca rigida e mastico all'infinito penso di avere qualsiasi cosa di clinico inoltre la mia ipocondria non aiuta.
Sicuramente ciò che lei dice in parte è vero, quando parla dei miei vissuti in ambito sociale,
ci sono situazioni che essendo io un introverso e sensibile, ho spesso tenuto dentro e metabolizzato ed ora è come se ad una bottiglia è saltato il tappo a forza di spingere.
Però questa cosa del non mangiare mi spaventa perché non riesco a controllarla, mi blocca molto e ho fifa, mi vengono in mente pensieri negativi.
Spero che mi serva il percorso che ho appena cominciato con la mia psicoterapeuta, non riesco a pensare in maniera positiva.