Ansia e ipocondria o dovrei consultare uno specialista?

Gentili dottori,
Consapevole che non sia possibile darmi risposte certe solo online, scrivo qui perchè non so a chi rivolgermi per un rapido confronto.

Sono una ragazza di 24 anni.
Settembre scorso ho vomitato dopo una cena, magari ho preso freddo, magari c'era qualcosa nel cibo.
Da allora sono rimasta molto condizionata e ho iniziato ad avere disturbi psicologici con somatizzazioni a livello digestivo (preciso che ho sempre avuto un carattere "ipersensibile" e ansioso).
Inoltre a ottobre ho iniziato a lavorare per la tesi di laurea magistrale, che ho conseguito il 9 aprile scorso.
Verso fine ottobre o novembre, non ricordo, ho riferito al gastroenterologo che soffrivo di aerofagia, ho risposto alle sue domande e mi ha prescritto un medicinale (da usare per 1-2 settimane) che aiuta a digerire dicendomi che non c'era bisogno di fare gastroscopia e che era ansia.
Mi fido di questo medico perchè è anche primario.
Seguendo le sue indicazioni la situazione è migliorata, per poi peggiorare a periodi alterni, gennaio stavo male, febbraio non tanto, marzo si, aprile un po' si e un po' no.
Per "stare male" intendo dire che inizia tutto con un pensiero negativo o con una sensazione (magari sento pesantezza sullo stomaco per un momento) e ci rimuggino sopra, nel frattempo iniziano frequenti eruttazioni, magari arriva il nodo in gola con nausea.
Quando riesco a calmarmi passa tutto (per poi tornare la volta dopo che mi agito).
Non vivo serena perchè quando si risolve un problema la mia testa ne crea uno nuovo, facendomi anche comportare da ipocondriaca.
Settimana prossima mi muoverò per iniziare un percorso di terapia a livello psicologico per la mia ansia, ma nel frattempo mi chiedevo: l'ansia provoca questi sintomi?
Sono proprio ignorante nel campo, quindi mi chiedo se l'aerofagia, nodo in gola e nausea, calo dell'appetito siano sintomi legati al mio stato emotivo come sembra (perchè appaiono intensamente in quei momenti, invece se esco, mi distraggo, sono con altri non succede) o se mi devo preoccupare di altro (leggendo su internet sono sintomi in comune al tumore allo stomaco...).
Inoltre spesso ho anche molta fame, però mi "contengo" perchè ho il pensiero fisso sul "se mangio troppo poi vomito".
Non vorrei sottopormi allo stress di una gastroscopia se non necessaria, visto che è un po' invasiva e aumenterebbe l'ansia.
Secondo voi come dovrei procedere oltre che iniziare psicoterapia?
È possibile rassicurarmi anche solo a parole o dovrei proprio contattare il gastroenterologo?

Preciso che quando parlai con il gastroenterologo gli portai le analisi del sangue, che erano buone, alcune ripetute a inizio marzo per una visita per l'endocrinologo, di nuovo buone.
Ma se non ho capito male non servono per diagnosticare un cancro allo stomaco.

Mi rendo conto che forse sono in pensiero per niente, ma la mia ignoranza ed il non sapere mi fanno rimugginare molto.

Grazie mille per le risposte
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 42.4k 1k
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